Pizzo ai lavori di Fiumara d'Arte, processo ter per Lo Re e Di Bella

Pizzo ai lavori di Fiumara d’Arte, processo ter per Lo Re e Di Bella

Alessandra Serio

Pizzo ai lavori di Fiumara d’Arte, processo ter per Lo Re e Di Bella

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venerdì 29 Settembre 2023 - 07:40

Nuovo appello per le ultime due condanne rimaste in piedi dopo l'indagine Concussio

Sarà processo ter in appello per Giuseppe Lo Re e la zia cartomante Isabella Di Bella, protagonisti dell’inchiesta Concussio sulle presunte estorsioni intorni ai lavori a Fiumara d’Arte, che nel 2019 portò allo scioglimento del comune di Mistretta.

Il processo ter

La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza della Corte d’Appello di Messina che nel novembre 2022 ha assolto il commercialista ed ex consigliere comunale di Mistretta Vincenzo Tamburello, riducendo le condanne per Lo Re a 4 anni e 2 anni e mezzo a Di Bella. I giudici di secondo grado avevano cioè confermato l’accusa di estorsione, escludendo l’aggravante mafiosa. Adesso la Suprema Corte chiesto un nuovo esame, ancora una volta ai giudici d’appello, per riverificare la responsabilità dell’accusa di estorsione, accogliendo così in parte la richiesta dei difensori, gli avvocati Giuseppe Serafino e Alvaro Ryolo. Anche il procuratore generale aveva chiesto l’annullamento delle condanne perché “non si rinvengono gli estremi della minaccia”.

Com’era andata

Ci sarà quindi un nuovo processo d’appello, che è il terzo perché a sua volta la sentenza di novembre scorso era seguita ad un primo rinvio della Cassazione, che aveva annullato la precedente sentenza con la quale il 17 maggio 2021 erano stati condannati Lo Re a 7 anni e mezzo ed a tre anni la di Bella. Annullata senza rinvio la sentenza per gli altri imputati per cui in appello erano state disposte lievi riduzioni di pena infine per le accuse di trasferimento fraudolento di valori in concorso con Lo Re, e già condannati in primo grado a pene intorno ai due anni.

L’inchiesta sull’appalto per Fiumara d’Arte

L’indagine aveva al centro degli episodi qualificati come estorsione ad alcuni lavori in zona, in particolare il rifacimento di alcune opere di Fiumara d’Arte, l’esposizione permanente di opere d’arte contemporanee volute dal mecenate Antonio Presti, che costellano la zona a cavallo delle province di Messina e Palermo. L’appalto era gestito dal Comune di Mistretta attraverso un bando europeo.

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