“Point Break”, non solo surf e rapine

“Point Break”, non solo surf e rapine

Pierluigi Siclari

“Point Break”, non solo surf e rapine

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domenica 04 Agosto 2019 - 07:59

Distribuito nelle sale americane a partire dal 12 luglio 1991, Point Break, diretto da Kathryn Bigelow,è diventato un cult nel corso degli anni, e oggetto di un remake nel 2015. Il film è un poliziesco d’azione caratterizzato da numerose spettacolari scene di surf e paracadutismo.

La trama

A Los Angeles una banda di quattro rapinatori, noti come gli “Ex-Presidenti” per le maschere che indossano, sta svaligiando molte banche e l’FBI non riesce a risalire all’identità dei criminali. In città arriva l’agente Johnny Utah (interpretato da Keanu Reeves), assegnato all’esperto collega Angelo Pappas (Gary Busey). Questi coltiva l’idea, non condivisa da nessun altro nel dipartimento, che i rapinatori siano surfisti. Johnny Utah, ex promessa del football nel ruolo di quarterback (che nella versione italiane diventa erroneamente “centromediano” per la tendenza, oggi per fortuna superata, di sostituire i ruoli degli sport americani trovando un equivalente calcistico) crede alla sua teoria, e si infiltra nel giro del surf.

Keanu Reeves e Patrick Swayze

Prende lezioni da Tyler Endicott (Lori Petty) e soprattutto conosce Bodhi, diminutivo di Bodhisattva, (Patrick Swayze), selvaggio e spirituale leader del più spericolato gruppo di surfisti della zona. Se da un lato Utah viene sempre più affascinato da concetti come il rapporto con la natura e la ricerca interiore, spesso citati da Bodhi, dall’altro il cammino verso la risoluzione del caso porterà un crescendo di pericoli e violenza.

I motivi del successo

Diversi i fattori che hanno contribuito al successo del film. Uno è sicuramente il fascino dei protagonisti: Keanu Reeves venne scelto dalla regista proprio perché ancora non era molto famoso, mentre Patrick Swayze nel 1991, anche grazie all’interpretazione di Bodhi, venne eletto dalla rivista People la persona più sexy del mondo. Il rapporto tra i personaggi interpretati dai due attori rende Point Break molto più ricco rispetto ad altri film di azione: il fatto che i due si scopriranno molto più simili di quanto avrebbero immaginato non potrà evitare il loro scontro finale, scontro che ne richiama tanti altri della narrativa, come quello tra Juve e Fantômas nei romanzi di Marcel Allain.

Il confronto finale tra i due protagonisti

La regia

Point Break fu il quarto lungometraggio diretto da Kathryn Bigelow. La regista svolse, e continua a svolgere, un lavoro fondamentale contro i pregiudizi che ritengono le donne meno adatte a dirigere film d’azione. Nel 2010, Kathryn Bigelow divenne la prima donna a vincere l’Oscar per la miglior regia con The Hurt Locker.

I Presidenti

Anche la scelta di far indossare ai rapinatori le maschere di ex-presidenti si rivelò vincente, entrando fortemente nell’immaginario collettivo. In Point Break le maschere erano quelle di Ronald Reagan, Lyndon B. Johnson, Richard Nixon e Jimmy Carter. Tra le numerose citazioni o parodie, va citata quella di Aldo, Giovanni e Giacomo che, in Tre uomini e una gamba, per rientrare in possesso dell’opera d’arte smarrita, si mascherano da Sandro Pertini, Francesco Cossiga e Nilde Iotti.

I rapinatori con indosso le maschere dei presidenti Nixon, Carter, Reagan e Johnson.

La curiosità

Gary Busey, che interpreta l’agente Angelo Pappas, era già stato protagonista di quello che è probabilmente il più importante film sul surf, Un mercoledì da leoni, per cui aveva dovuto davvero imparare a surfare con naturalezza.

La citazione

Dal dialogo tra Johnny Utah e il ragazzino che gli vende la sua prima tavola da surf. – C’è un sacco di gente della tua età che impara il surf. È carino, non c’è niente di male. – Io ho venticinque anni. – È quello che dicevo.   

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