Incarichi legali, Materia replica agli Amici di Beppe Grillo: "Accuse gratuite e infondate"

Incarichi legali, Materia replica agli Amici di Beppe Grillo: “Accuse gratuite e infondate”

Giovanni Passalacqua

Incarichi legali, Materia replica agli Amici di Beppe Grillo: “Accuse gratuite e infondate”

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mercoledì 01 Giugno 2016 - 11:10

Il sindaco ha invitato il meetup a circostanziare le accuse, soprattutto sulla presunta scarsa trasparenza dei compensi; è stata poi ribadita la convinzione che il nuovo regolamento sia legittimo e abbia recepito le norme del nuovo codice degli appalti. Infine, viene sottolineato come eventuali responsabilità di incompatibilità vadano ascritte a chi accetta il ruolo, non a chi lo conferisce

Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Roberto Materia, alle accuse mosse dal meetup “Amici di Beppe Grillo” sul regolamento degli incarichi legali, recentemente approvato in Consiglio Comunale. “Restiamo senza parole dinanzi ad una nuova, reiterata accusa di comportamenti illegittimi, connessi alla gestione di un settore in cui dominano trasparenza e legalità” – scrive il primo cittadino – “con il nuovo regolamento continueremo a garantire, come fatto sino ad oggi, economicità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità e rotazione”.

Materia entra poi nel merito della questione: “Per ciò che attiene ai presunti casi di incompatibilità dei professionisti nominati si evidenzia che nessuna responsabilità può essere ascritta, neppure per assurdo, a chi conferisce l’incarico, ma semmai, eventualmente, a chi accettandolo dichiara, sotto la propria responsabilità, di non versare in situazione di incompatibilità”. Respinte al mittente, invece, le accuse sulla scarsa trasparenza dei compensi: “Sarebbe opportuno che gli attivisti 5 stelle si documentassero prima di diffondere notizie certamente d’effetto, ma assai lontane dalla realtà, posto che nessun atto deliberativo approvato da questa amministrazione risponde allo schema descritto”.

Un’ultima nota riguarda la presunta illegittimità del regolamento, alla luce del nuovo codice degli appalti approvato dal governo: “Benché sia palese che nessuna illegittimità inficia il regolamento, poiché tutti i principi della nuova normativa vengono applicati, non è dato capire su quali motivazioni di natura giuridica poggerebbe la paventata illegittimità. Nulla aggiungo sulla vexata quaestio relativa alla nozione di servizi legali ed alla differenza tra questi e gli incarichi cosiddetti occasionali e le prestazioni d’opera intellettuale, su cui, a mio avviso, fiumi di giurisprudenza possono bastare ad illuminarci”.

Sul tema si è espresso anche l’assessore al contenzioso Ilenia Torre: “Respingiamo con fermezza le infondate accuse rispetto ad un modo di amministrare nel quale, certamente, non si rispecchia il nostro operato, sempre volto all’attuazione dei principi sottesi ad una sana gestione amministrativa”.

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