Adesso la Provincia pensa di risolvere i problemi economici tagliando i buoni pasto ai dipendenti. Adesso...

Adesso la Provincia pensa di risolvere i problemi economici tagliando i buoni pasto ai dipendenti. Adesso…

Adesso la Provincia pensa di risolvere i problemi economici tagliando i buoni pasto ai dipendenti. Adesso…

sabato 16 Ottobre 2010 - 01:13

Prosegue così la nuova politica di tagli alle spese dell'Amministrazione di palazzo dei Leoni, che però dimentica come i primi ad incidere sulla voce ticket siano i dirigenti che godono già di altri benefici. Polemica la Fp Cisl, Emanuele: «Sprecato un budget di non poca entità e adesso ci si accorge che c’è bisogno di fare sacrifici». Intanto si espongono -risultati- come se i -danni- fossero stati causati da altri

Da qualche settimana la Provincia ha dichiarato aperta la stagione dell’austerity. Una -nuova politica- decisa dall’Amministrazione di palazzo Leoni dopo mesi trascorsi all’insegna dei lacci aperti: dalla concessione -allegra- di contributi e sostegni ad attività di svariata natura e provenienza, fino alla nomina di esperti, passando per l’assegnazione di tutta una serie di privilegi, in primis riservati alla dirigenza. Così, adesso, via alla nuova strada tracciata da Nanni Ricevuto, che ha lanciato un segnale forte: stop alle spese, in primis quelle correnti. E poi prevista la soppressione del Difensore Civico (probabile che la figura venga confermata con la sola copertura delle spese per l’attività, senza compenso), abbattimento dei fitti passivi per gli Istituti scolastici e tanto altro ancora. Previsto.

L’ultima trovata riguarda il taglio dei buoni pasto ai dipendenti e il ricorso a orari flessibili per gli stessi, con l’eliminazione, se necessario, dei rientri. Una proposta che non è andata giù alla Cisl Funzione Pubblica, che ha lanciato precise accuse nei confronti dell’Amministrazione provinciale:

«Si pensa di risanare così i conti dopo le malefatte e le gestioni dissennate degli anni trascorsi – afferma il segretario generale della Cisl Fp, Calogero Emanuele -. E’ stato sprecato un budget di non poca entità e adesso ci si accorge che c’è bisogno di fare sacrifici. Ci si accorge che l’organico dell’Ente è sovradimensionato e paradossalmente si addossa la colpa agli stessi dipendenti facendo terrorismo e innescando meccanismi allarmistici. Se si chiede buona volontà ci vuole da parte di tutti, prima di tutto gli organi politici e istituzionali che governano la Provincia Regionale e per essi i dirigenti che detengono lo scettro del comando».

Secondo la Cisl Fp prima di pensare di dimezzare o eliminare il buono pasto, sarebbe necessario capire la causa dell’eccessiva concessione e poi controllare quei dirigenti che godono di questo agevolazione e soprattutto quelli che ne usufruiscono per un numero di gran lunga superiore a quello dei dipendenti.

Nei primi sei mesi dell’anno i giorni non festivi sono stati 150, e dalle autocertificazioni dei singoli dirigenti risulta come alcuni dirigenti hanno raggiunto quota 144 rientri dal lunedì al sabato di ogni settimana, come l’ex Ragioniere Generale, Antonino Torrisi (vedi correlato in basso).

«Ai dipendenti – sostiene Emanuele – si chiede il controllo rigido e il rispetto del regolamento, mentre i dirigenti si limitano solo ad autocertificare tale diritto. Forse sarebbe più opportuno porre un freno a questa incontrollata fruizione che va al Segretario Generale e taluni dirigenti per sei giorni su sei, a fronte dei due buoni pasto settimanali concessi ai dipendenti». La Cisl non è convinta che la soluzione per colmare l’eccesso di spesa si risolva con la trovata di eliminare i rientri, proprio perché molti servizi, aperti al pubblico sono di grande utilità per i cittadini/utenti che nelle ore antimeridiane sono impegnati nelle attività lavorativa. «La Provincia non guarda alla qualità dei servivi e alla tutela del cittadino, ma solo a risparmi operati con tagli di spesa senza alcuna programmazione, a scelta di questo o di quell’altro assessore – conclude il segretario della Cisl Fp – .E’ giusto sapere che sia il buono pasto e soprattutto l’eventuale ricorso a orari flessibili sono oggetto di confronto sindacale e la Cisl sarà vigile e attenta sulle determinazioni antisindacali che l’Ente pensa di mettere in atto senza un confronto».

La stessa Cisl attraverso il segretario generale Tonino Genovese, solo qualche settimana fa, aveva accolto favorevolmente il taglio degli esperti Torrisi e Bernava, sottolineando come Ricevuto avesse «avuto il coraggio e l’umiltà di tornare sulle proprie decisioni», auspicando che lo stesso presidente «dopo avere dato prova di sensibilità istituzionale non comune al giorno d’oggi», intraprendesse «la strada della razionalizzazione della spesa pubblica e della destinazione delle poche risorse disponibili a mirati interventi di utilizzo». Oggi la posizione, considerato il provvediemento in cantiere, sembra evidentemente cambiata. Altri interventi sarebbero al vaglio, per i quali non si può certo non sottolineare come ancora una volta i vertici della Provincia intendano sovvertire decisioni da essi stessi sottoscritte. Quasi a voler dimenticare quanto precedentemente fatto, intervenendo ora e mostrandosi come se i buchi nelle casse fossero stati determinati da altri. Viene in mente la favoletta delle lacrime del coccodrillo.

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