Il presidente della Provincia difende la sua idea.
Con riferimento alle polemiche emerse in merito alle problematiche per la costruzione di un aeroporto nel Milazzese, il presidente della Provincia Salvatore Leonardi ritiene doveroso precisare:
1)Su un argomento da moltissimi (anche economisti) considerato di vitale importanza per lo sviluppo economico del capoluogo e della provincia, sarebbe auspicabile un approccio più umile e con una adeguata conoscenza di tutti gli aspetti (tecnici, sociali ed economici) abbandonando i piccoli convincimenti personali ed aprendo i giudizi alle obiettive valutazioni del bene comune.
2)La presidenza della Provincia, al contrario di quanto normalmente avviene spesso nel silenzio generale, non si è mai lasciata guidare dal criterio dell’affidamento di incarichi progettuali più o meno -redditizi-, considerando i progetti esclusivamente strumentali all’effettiva realizzazione delle opere e non viceversa, dimensionandoli alle concrete esigenze della comunità, aborrendo le opere ciclopiche e sovradimensionate (una per tutte: copertura dello stadio programmata per tre milioni di euro contro gli attuali trentacinque milioni e forse più!).Infatti, ad oggi, gli studi di fattibilità, le altre verifiche, le stesse acquisizioni degli studi sui venti (per i quali si ringrazia la EDIPOWER) non sono costati un solo euro, utilizzando gli studi a suo tempo ordinati ad autorevoli professionisti dai comuni di Milazzo e Barcellona. La stessa sottoscrizione dell’accordo di programma è finalizzata ad evitare spese inutili per una struttura che non fosse in maniera convinta prioritariamente condivisa da tutti i soggetti interessati.
3)Da impenitente utilizzatore dell’aeroporto di Reggio Calabria (cosiddetto Aeroporto dello Stretto), invito i convinti sostenitori di siffatta soluzione (che poi spesso vedo partire da Catania) a prendere l’aereo per Roma delle ore 06.30 e a tornare con l’aereo delle 21.40 con il rischio reale di arrivare a Messina, via Tremestieri, dopo l’una di notte. E ciò malgrado gli sforzi sinergici per un decennio condotti dalla Provincia e dal Comune di Messina per dare vita a sistemi di collegamento più rapidi ed efficienti a prescindere dall’annuale copertura delle consistenti perdite di bilancio della SOGAS (nel 2004-2005 2 milioni 635 mila euro).
4) Ho troppa stima dei sindaci Italiano e Nania per ritenere che dopo anni di convinta collaborazione all’obbiettivo, possano oggi retrocedere e modificare l’opinione favorevole. Cosa che, comunque, riterrei legittima, -melius re perpensa-. Se così fosse (ma lo escludo dopo l’odierna telefonata del sindaco Italiano) ne prenderei tuttavia atto con grande serenità, in ogni caso convinto di avere fatto fino in fondo il mio dovere. Altri dovranno rispondere nei confronti della comunità per avere condannato Messina e la sua provincia ad una condizione di isolamento e marginalità rispetto al contesto regionale e nazionale.
5) In merito alla condizione delle strade provinciali (circa 2.600 Km) questa Amministrazione è riuscita (ammesso che il problema si ponga in termini alternativi) a tenerle, anche in un periodo di vacche magre, in condizione di accettabile decoro. Certamente meglio si riuscirà in futuro avendo già appaltato lavori per oltre 20 milioni di euro (la più alta somma in Sicilia) ed ancora meglio con i 157 milioni di euro (i più rilevante finanziamento ottenuto in questi anni dal territorio Messinese) concessi per il triennio 2007-2009-.
