Ancora fiamme interne nel Pd. Grioli risponde a Saglimbeni

Ancora fiamme interne nel Pd. Grioli risponde a Saglimbeni

Redazione

Ancora fiamme interne nel Pd. Grioli risponde a Saglimbeni

giovedì 11 Dicembre 2008 - 17:10

Il segretario cittadino: “Quelle del consigliere comunale sono da considerare posizioni personali. L'era dei governi a geometria variabile è per fortuna definitivamente tramontata-

Continua il botta e risposta all’interno del Pd. Dopo le dichiarazioni di ieri del consigliere della corrente “Trecentosessanta- Paolo Saglimbeni, che aveva espresso apprezzamento per la conduzione del presidente della Regione Raffaele Lombardo a “maggioranza a geometria variabile-, oggi il neo-segretario cittadino Giuseppe Grioli ha controbattuto punto per punto.

“Quelle di Saglimbeni sono da considerare posizioni personali che non rappresentano il pensiero del Partito Democratico di Messina e credo d’Italia – scrive Grioli. Ritengo che l’era dei governi a geometria variabile sia per fortuna definitivamente tramontata. I cittadini vogliono chiarezza e responsabilità da parte di chi li rappresenta. In Consiglio Comunale vogliamo un gruppo consiliare che rappresenti nei luoghi istituzionali le proprie proposte e strategie e quello sarà il terreno su cui aprire il confronto ed il dialogo. Quando il Pd sentirà il bisogno di opporsi ad una proposta della maggioranza avrà l’onere di avanzarne una alternativa. Vero che all’Ars non si capisce chi governa e chi sta all’opposizione, ma non può essere di certo questo l’esempio da seguire. Non bisogna dimenticare che nella chiarezza dei ruoli i cittadini avranno la possibilità di decidere se rinnovare la fiducia o toglierla a chi governa. Se le proposte sono condivisibili che queste provengano dalla maggioranza ha poca importanza, sempre nel rispetto dei ruoli che i cittadini ci hanno assegnato. Pertanto chiamiamo le cose con il loro nome per evitare confusioni ulteriori-.

Grioli risponde dettagliatamente anche al passaggio in cui Saglimbeni afferma che con la fine delle ideologie è definitivamente tramontata l’irriducibilità degli schieramenti: “Se è vero che le ideologie non ci sono più è altrettanto vero che i valori che ispirano i partiti ed i movimenti politici non possono essere cancellati – continua il consigliere provinciale. Oltretutto in Italia ormai il passaggio ad una moderna democrazia dell’alternanza si è compiuto attraverso un sistema bipolare che assegna a chi governa il compito di portare avanti il programma elettorale per il quale la coalizione ha ricevuto il consenso dei cittadini, ed all’opposizione il compito di vigilare sull’operato del governo e rappresentare la sua proposta. Inoltre il Partito democratico in questo momento proprio per aver imboccato la strada dell’opposizione responsabile e riformista sta pagando in termini di consenso se è vero che Italia dei Valori aumenta il gradimento nei sondaggi perché riesce a catalizzare il consenso di chi preferisce il No dell’opposizione a tutti i costi. Pertanto non si capisce a chi è rivolto l’appello a superare un modello di opposizione pregiudiziale-.

Risposta secca anche all’idea secondo la quale attualmente, chi collabora con la maggioranza viene visto in maniera sbagliata come un traditore delle proprie idee, degli alleati, degli elettori e se poi dallo schieramento di minoranza passa alla maggioranza è un venduto e basta. Grioli replica: “Chi cambia schieramento durante il mandato che svolge in quanto eletto in quello schieramento è un trasformista ed irrispettoso dei cittadini che lo hanno votato. Chi dialoga nelle sedi istituzionali in modo trasparente ha profondo senso delle Istituzioni e tende a promuovere interessi generali. Chi dialoga nelle segrete stanze fa solo del male alla democrazia. Il partito Democratico a Messina ha dichiarato da subito l’intenzione di aprire un confronto sui temi che riguardano il futuro della città, e metterà in campo tutte le sue risorse e tutte le sue idee per fare la sua parte in questo delicato momento. Il Consigliere Saglimbeni è annoverato tra le risorse preziose di cui il Pd dispone, per questo gli chiediamo di mettere anzitutto a disposizione del suo partito la sua esperienza e le sue idee-. Quasi a voler allungare la mano, ma le ostilità interne sembrano tutt’altro che terminate.

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