Il segretario regionale chiede anche il superamento delle vecchie appartenenze, facendo uno sforzo per dimenticare Ds e Margherita. E poi il Ponte sullo Stretto...
Nel suo intervento di ieri all’Assemblea costituente regionale del Pd, riunita a Catania, il segretario regionale del Partito Democratico Francantonio Genovese, ha svariato su più fronti, lanciando proposte, invitando alla compattezza e parlando anche di Ponte sullo Stretto.
Il candidato a sindaco della città di Messina per il centrosinistra, ha ribadito la necessità di superare le vecchie logiche e schemi, mettendo da parte le appartenze ormai sorpassate. -Dobbiamo dimenticare Margherita, Ds e altre formazioni – ha rivelato ai presenti – per cercare un’intesa programmatica e politica intanto tra noi-.
Poi il neoparlamentare passa al governo regionale, con l’idea di varare un ‘governo ombra’ sulla linea di quello nazionale: -Sarebbe utile per dialogare con il gruppo parlamentare democratico dell’Ars, costituendo anche un riferimento per i nostri rappresentanti a Roma e raccogliendo anche energie di gruppi sociali, scuole di formazione e associazioni di volontariato. Tutto questo senza farsi tentare dalla criminalizzazione del presidente Lombardo, ma mantenendo il confronto con la maggioranza su diversi temi, a cominciare dal federalismo fiscale-.
Ma non sarà sicuramente argomento secondario il Ponte sullo Stretto di Messina, che per Genovese e per il suo schieramento -non era e non è una priorità-. Ciò nonostante per l’esponente del Pd bisogna fare chiarezza perché -ai siciliani è stato detto, inizialmente che il Ponte avrebbe risolto i problemi occupazionali e di sviluppo della regione e successivamente che le risorse previste per il collegamento andavano invece utilizzate per realizzare altre opere. Conclusione? Né il Ponte, né le infrastrutture. Forse questa considerazione potrebbe aiutarci a comprendere meglio il risultato delle ultime elezioni politiche-, ha spiegato.
Risultato delle urne negativo per il Pd, sia in ambito nazionale che regionale. L’analisi sugli eventuali sbagli commessi e sulle scelte prese per le elezioni di aprile però, è stata rimandata alla prossima assemblea fissata per il 6 luglio, dopo le amministrative, in modo da avere un quadro complessivo della situazione. A confermare questa decisione anche il deputato all’Ars Antonello Cracolici e il candidato a sindaco per la provincia di Caltanissetta, Salvatore Messana.
Intanto anche in Sicilia sembra possa prendere il via -la stagione del dialogo-. Ma forse più tra centrosinistra e centrodestra, che all’interno degli stessi schieramenti.