L’Atm, il Comune e quei 31 autobus mai arrivati: è battaglia legale

L’Atm, il Comune e quei 31 autobus mai arrivati: è battaglia legale

L’Atm, il Comune e quei 31 autobus mai arrivati: è battaglia legale

lunedì 08 Giugno 2009 - 08:25

La ditta fornitrice (Basco s.r.l.) ha presentato ricorso per decreto ingiuntivo, l’azienda trasporti, su input del commissario La Corte, non vuole più i mezzi. E Palazzo Zanca si oppone in Tribunale. Ma perché quei bus non devono arrivare? Conte: «Mai firmato nessun contratto. Operazione troppo costosa per degli autobus decisamente -vecchiotti-»

Il Comune ha deciso: la querelle che vede da una parte l’amministrazione e l’Atm e dall’altra la ditta Basco s.r.l. di Olgiate Comasco continueràB nelle aule di tribunale, e solo alla fine si vedrà chi avrà ragione. Una battaglia legale che parte dal seguente fatto: il 22 dicembre scorso, secondo quanto riferisce l’avvocato della ditta, Giambattista Minaglia di Como, l’Atm e la Basco stipulavano un contratto d’acquisto per trentuno autobus usati, al prezzo totale di 310mila euro più Iva. Dopo qualche settimana, però, con l’arrivo del commissario Cristofaro La Corte, l’operazione subiva una brusca frenata fino ad arrestarsi completamente.

Dalla sede di via La Farina arriva intanto la secca smentita da parte del direttore generale Claudio Conte che smentisca quanto sopra dichiarato dal legale della ditta Basco Srl: «L’Atm non ha mai stipulato alcun contratto d’acquisto per l’arriva di questi autobus. È vero – continua il dirigente dell’Azienda Trasporti – c’è stata una trattativa piuttosto serrata in cui sono state discusse anche eventuale modalità di pagamento per i mezzi da acquistare ma mai nessun atto scritto che possa aver sancito l’accordo» ribadisce Conte. Il quale chiarisce anche le ragioni che hanno spinto La Corte a bocciare l’acquisto dei trentuno mezzi, che tuttavia solo bene avrebbero fatto all’asfittica azienda di via La Farina: «Il commissario – afferma il direttore generale – a fronte del costo complessivo dell’operazione e soprattutto in considerazione dello stato degli autobus che sarebbero dovuti giungere in riva allo Stretto, decisamente vecchiotti – precisa – ha preferito optare per un’altra strada, quella cioè di rimettere in moto la macchina di approvvigionamento dei mezzi di ricambio, bloccata a causa dal mancato pagamento ai fornitori». Una macchina che ha invece ripreso gas, spiega il dirigente, grazie alla “boccata d’ossigeno” giunta da Palazzo Zanca.

Sta di fatto che la Basco quegli autobus li ha sul “groppone” e rivendica i propri diritti. Diritti riconosciuti dal Tribunale di Como, che ha emesso un decreto ingiuntivo che, compreso il solito fardello degli interessi legali, arriverà a sfiorare i 400mila euro. In sostanza Comune e Atm rischiano di pagare alla Basco una somma superiore al costo degli autobus senza, però, avere gli autobus stessi. Un paradosso, ma l’amministrazione Buzzanca ha deciso di andare avanti, e nei giorni scorsi ha nominato l’avvocato componente del Collegio di difesa, Francesco Marullo, per l’opposizione al ricorso della ditta. Un’ennesima battaglia a suon di carte bollate.

(foto Sturiale)

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