Precisazioni e controattacchi. Il Direttore Generale dell'Azienda Trasporti rispedisce le accuse ai mittenti…
Con riferimento alle nota dei sindacati Cgil, Cisl Uil, Cisal, Ugl, Cisas, Cildi, Or.Sa., Rsu, e a quella odierna firmata Risorgimento Messinese, arriva secca la replica del Direttore Generale dell’Atm Claudio Conte, che ci tiene a rilevare alcuni elementi che denoterebbero una “deficiente conoscenza dei fatti e della norma-.
Nel merito il Dg spiega: “Ho personalmente verificato questa mattina, con il Direttore Amministrativo, la situazione dei congedi fruiti tra il pomeriggio del 17.11.2008 ed il 30.11.2008, cioè durante le giornate di ‘protesta spontanea’ dei lavoratori A.T.M., riscontrando che le richieste di congedo sono tutte anteriori all’inizio dell’agitazione. Ho comunque ordinato al Direttore Amministrativo di inviare l’intera documentazione delle presenze alla DIGOS, competente per materia, avendo questa encomiabilmente seguito da vicino lo sviluppo dei fatti. Sfugge incredibilmente la circostanza per cui i lavoratori assenti non si trovavano in posizione di sciopero. Successivamente essi si sono ‘autonomamente’ collocati in ‘Assemblea permanente’ non retribuita. Pertanto coloro i quali non hanno prestato servizio sono da riguardarsi, ad ogni effetto, quali ‘assenti ingiustificati’. A tal proposito ricordo di essermi personalmente recato in uno dei pomeriggi di protesta presso il nostro Auditorium, rivolgendomi pubblicamente a tutti i lavoratori ivi presenti, allo scopo di esporre le motivazioni che ritenevo potessero attenuare il livello di esasperazione-.
Conte continua: “Quindi, al contrario di quanto asserito nelle due paradossali ed incredibili note del Sindacato e dei Consiglieri, proprio chi si trovava in posizione di congedo o altro, risulta incontestabile, in quanto non essendo stato proclamato uno sciopero ed essendo successivamente ‘intervenuta’ la presunta ‘Assemblea permanente’ (riservata unicamente a chi si trovava fuori servizio), essi avevano ogni buon diritto di collocarsi in congedo. Essendo stato costretto oggi ad approfondire, come già detto, la posizione degli assenti, che a questo punto deve ritenersi arbitraria, ho l’obbligo, mio malgrado, nei confronti dei predetti soggetti di richiedere al Commissario Speciale A.T.M., ing. Manna, l’applicazione dell’art. 45 del nostro Regolamento che, al paragrafo 16, prevede la destituzione (licenziamento) per ‘…… chi sta arbitrariamente assente dal servizio per oltre 5 giorni……’. E’ conducente inoltre ricordare, per chi presenta una deficiente conoscenza della problematica, che l’adesione a qualunque forma di protesta, sciopero compreso, è volontaria, per cui a maggior ragione, nessuno può coartare l’intenzione di chi intende porsi in congedo o in servizio. Per coloro i quali il Sindacato asserisce abbiano preso parte alla ‘protesta spontanea’, ma agli atti aziendali risulta la firma di presenza in servizio, con controfirma del proprio Capo Ufficio, ho già precisato che, cautelativamente, ho ordinato l’invio della documentazione all’Autorità Competente, cosa che il Direttore Amministrativo eseguirà entro la mattinata di domani. Circa la contestazione sulla ‘gestione annuale delle ferie’, mi limito a far rilevare di aver emesso il 3.11.2008 (quindi in tempi non sospetti) l’Ordine di Servizio n. 103 con il quale obbligavo ad esaurire la rimanenza ferie entro il 31 marzo p.v., pena la decadenza dal diritto. E’ pertanto, privo di significato il riferimento ad un Vertice Aziendale che avrebbe accumulato 200 giorni di ferie pregresse, dal momento che il predetto Ordine di Servizio vale per tutti, e quindi chi non usufruisce delle ferie spettanti, ne perde il diritto, a meno che non sussistano giustificazioni (autorizzate) di servizio-.
Terminate le ‘precisazioni’, Conte va all’affondo di Risorgimento Messinese: “Riguardo la nota di Risorgimento Messinese a firma Carreri e Serra, come di consueto permeata di accuse fumose, incomprensibili e generiche, ricordo di essere stato di recente convocato per due giornate consecutive dal Consiglio Comunale, in audizione. I due Consiglieri sanno fin troppo bene come si è svolta la seduta. In ogni caso non si capisce a quali dichiarazioni mi sarei sottratto, visto che finché mi è stata concessa la possibilità di parlare, mi sembra di essermi espresso in un italiano comprensibile ai più. Inoltre ho sostenuto contraddittori televisivi. Non mi sono mai sottratto alle domande di qualunque Organo di Informazione. Il tutto a differenza di altri Organi Istituzionali che si sono tenuti a prudente distanza dalla contestazione sindacale. Piuttosto, la tempestività del riscontro dei due Consiglieri alla nota sindacale, la assoluta assonanza alla stessa, unitamente alla recente qualità del Consigliere Carreri (dismessa solo di recente) di Segretario Generale dell’Or.Sa. potrebbe indurre qualcuno certamente in malafede, (ma non certo il sottoscritto che conosce bene l’integrità morale e l’onestà intellettuale dell’interlocutore) ad individuare in questa ‘manovra a tenaglia’ (Sindacato più due Esponenti Politici) un esempio del famigerato tentativo di ‘cogestione politico-sindacale’ dell’Azienda, cui spesso si fa riferimento. Personalmente lo escludo per il motivo anzidetto-.
In conclusione il Direttore Generale dell’Azienda Trasporti, sottolinea la singolarità diffusa, anche tra gli odierni interlocutori, di ragionare come se all’Atm non si fossero mai avvicendati Consigli di Amministrazione (ben nove componenti alla volta), Terne Commissariali e Commissari Speciali, unici Organi, come da Statuto, preposti all’individuazione delle strategie aziendali: “che io ho l’obbligo di porre in essere-, ha chiuso.
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