Atm, sono giorni decisivi. Ma lo stipendio di dicembre?

Atm, sono giorni decisivi. Ma lo stipendio di dicembre?

Redazione

Atm, sono giorni decisivi. Ma lo stipendio di dicembre?

mercoledì 09 Gennaio 2008 - 13:30

Lunedì nuovo incontro Sinatra-Providenti. La priorità è una sola: Spa entro aprile. E intanto i lavoratori non hanno ancora percepito lo stipendio

La tentazione di affermare che quello di ieri tra i vertici dell’Atm e il commissario Gaspare Sinatra sia stato l’ennesimo incontro interlocutorio è forte. In realtà qualche passo avanti s’è fatto, nel senso che con la consegna del previsionale 2008 il presidente dell’azienda Franco Providenti ha dato seguito a quanto richiesto proprio da Sinatra subito dopo Capodanno, chiarendo per l’ennesima volta un concetto: se entro aprile l’Atm non diventerà una Società per azioni, quel previsionale stesso diventa carta straccia. Nella bozza di bilancio, infatti, l’azienda prende atto del taglio da 3 milioni di euro deciso da Sinatra, e vi fa fronte con una serie di accorgimenti definiti “lacrime e sangue-, diminuendo gli straordinari, mandando in prepensionamento più di cinquanta autisti inidonei e trasferendo a Palazzo Zanca i costi della manutenzione straordinaria del tram. Soluzioni sicuramente meno drastiche del paventato taglio del tram o del licenziamento di un centinaio di dipendenti, che investono l’ambito che sicuramente incide maggiormente sulle disgrazie dell’Atm: la gestione del personale. Ma sono soluzioni legate esclusivamente al passaggio a Spa, che deve avvenire entro aprile, e senza il quale dalla Regione non arriveranno più ben 11 milioni di euro.

Sinatra ha preso il malloppo e ancora una volta ha detto: «Fatemi leggere le carte». Sembra una barzelletta, ma anche un mese e mezzo fa la risposta era stata pressoché identica. Solo che stavolta c’è un appuntamento: lunedì prossimo il commissario incontrerà nuovamente i vertici dell’Atm per illustrare, presumibilmente, le sue decisioni in merito. E’ chiara una cosa: un’eventuale trasformazione in Spa andrà vista come una ripartenza vera e propria, e non come un semplice proseguimento della gestione che in tutti questi anni ha accompagnato l’azienda verso il baratro. Ripartire vorrà dire razionalizzare il personale, sfruttare al meglio una delle officine più attrezzate del meridione, utilizzare in maniera logica e studiata il consistente parco mezzi che a breve sarà arricchito di nuovi autobus al metano, fare del tram una risorsa e non semplicemente un costo. Procedere con la trasformazione in Spa per proseguire con l’andazzo di sempre, non ha alcun senso.

Intanto la situazione rischia ancora una volta di degenerare in un nuovo sciopero dei dipendenti. I quali non hanno ancora ricevuto lo stipendio di dicembre, che da contratto avrebbero dovuto percepire subito dopo Capodanno.

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