Il passaggio risulta fondamentale per sbloccare la situazione economico/contabile. Intanto Francilia (capogruppo Udc-D'Alia) ribadisce: -no alla gestione privata dell'acqua-
Domani mattina a palazzo dei Leoni si riunirà la Conferenza d’Ambito Ato3 idrico, convocata da Nanni Ricevuto con all’ordine del giorno la nomina del Collegio dei Revisori dei Conti e lo statuto società in house. Dopo mesi di attesa, -trattative politiche- e tentativi di mediazione, il presidente spera di riuscire a chiudere il cerchio sulla nomina dei Revisori. Fondamentale soprattutto da un punto di vista contabile/economico. Serve infatti il parere del Collegio per l’approvazione dei bilanci dal 2004 ad oggi. Una volta ottenuto, la Provincia regionale avrà la possibilità di rivolgersi ai comuni morosi per chiedere le quote mai versate in questi anni e anticipate sempre dall’Ente di corso Cavour: circa 4 milioni di euro dal 2003 al 2008.
Intanto, dopo l’approvazione da parte della Camera dei Deputati del “Decreto salva-infrazioni” che ha recepito una serie di obblighi comunitari tra i quali la privatizzazione delle reti idriche, c’è chi, come il capogruppo Udc-D’Alia, Matteo Francilia ribadisce la propria contrarietà alla privatizzazione attraverso una mozione che dovrebbe essere discussa domani in Consiglio. -Alla luce dell’esperienza determinata dalla gestione integrata di altri servizi – dichiara l’esponente centrista – vi è motivo di ritenere che le caratteristiche e l’utilità dell’acqua non consentono l’assoggettamento della risorsa idrica ad un regime di gestione privatistica. La Provincia regionale è l’Ente che coordina e presiede l’Assemblea dei sindaci, costituita in convenzione dell’Ato Idrico n. 3 della Regione Sicilia; pertanto l’impegno che si richiede al presidente della Provincia regionale, Nanni Ricevuto, è quello di farsi promotore, presso il Governo regionale, per la riforma della legislazione vigente in materia di gestione delle risorse idriche e che venga, inoltre sancita la natura pubblica delle risorse idriche nella nostra Regione e conseguentemente affermata la gestione pubblica dell’acqua in Sicilia-. (ER)
