Ato Idrico. Nominati i revisori: piccolo passo per la società d'ambito, grande -successo- per Ricevuto

Ato Idrico. Nominati i revisori: piccolo passo per la società d’ambito, grande -successo- per Ricevuto

Ato Idrico. Nominati i revisori: piccolo passo per la società d’ambito, grande -successo- per Ricevuto

giovedì 03 Dicembre 2009 - 14:53

Accordo raggiunto tra le forze politiche: presidente Piero Gugliotta (Mpa), componenti Filippo Spadaro (Udc) e Trignano (PdL). Importante partecipazione dei sindaci: 61 al momento della votazione. Adesso si lavorerà sullo statuto, rinviata la discussione sulla bozza

Con una grande manovra di mediazione politica, da vero specialista, il presidente della Provincia Nanni Ricevuto è riuscito a chiudere sulla nomina dei Revisori dei Conti dell’Ato idrico 3, mettendo fine ad una carenza organizzativa che aveva bloccato l’attività di questo importante servizio. Dall’assemblea dei sindaci riunita questa mattina nel salone degli Specchi di palazzo dei Leoni, sono emersi infatti i nomi dei tre componenti che andranno a comporre il Collegio: il presidente Piero Gugliotta (24 voti, Mpa-Area De Luca); i componenti Filippo Spadaro (18 voti, Udc-Area Naro) e Vincenzo Trignano (15 voti, PdL-Area Formica). Ha riportato voti Fabrizio Nicosia: 2 voti come presidente ed 1 voto come componente

Come detto questo passo, che può essere definito un -successo- dopo anni di immobilisismo totale dell’Assemblea e gestioni per lo meno -dubbie- dal punto di vista amministrativo-gestionale, va principalmente attribuito a Nanni Ricevuto. In primis per aver fatto da mediatore sancendo l’accordo tra le vari forze politiche in campo, con la collaborazione del sindaco di Fiumedinisi e deputato regionale Cateno De Luca, dell’assessore alle Politiche finanziarie del Comune di Messina, Orazio Miloro, dell’assessore provinciale al Bilancio, Nino Terranova ed del capogruppo dell’Udc alla Provincia, Rosario Sidoti. Ma anche per il -trasporto- che in questi mesi è riuscito a generare nei sindaci sulla difficile situazione dell’Ato Acque. Una battaglia che le passate Amministrazioni avevano innegabilmente perso. A sancire questo coinvolgimento la presenza odierna dei rappresentanti delle amministrazioni locali: 61 i sindaci presenti al momento della votazione per la nomina dei revisori, con un quorum necessario per convalidare la seduta fissato nel 40% complessivo dei partecipanti aventi diritto (109), dunque in 43 partecipanti.

Rinviato invece, come prevedibile, il secondo punto all’ordine del giorno: l’approvazione dello statuto per la nuova società che dovrà occuparsi del servizio. Per la gestione, l’ipotesi profilata dall’Amministrazione, va in direzione di una società in house, spa a gestione pubblica, sulle -ceneri- della Messina Acque (nella quale dovrebbero essere integrate società come Amam e altre che operano nei singoli distretti). Sgomberato il campo dunque da possibili equivoci di indirizzo, come ha sottolineato l’assessore provinciale alle Partecipate, Michele Bisignano: «Quella della privatizzazione obbligatoria fissata dal Decreto Ronchi è una bufala. La legge parla di affidamento a società miste, ma la stessa permette deroghe per aree con caratteristiche particolari dal punto di vista territoriale o gestionale. Stiamo preparando una relazione che dovrà essere inviata all’Authority». In tal senso, la proposta del sindaco di Roccalumera, Gianni Miasi, viene condivisa e votata da tutta l’assemblea: Autorizzare il presidente ad avviare le procedure ad evidenza pubblica per la nomina di un esperto che possa affiancarci nella presentazione della domanda dell’autorithy, per capire se l’ipotesi è percorribile. Intanto la bozza sarà ridiscussa e analizzata dai sindaci. Approvata anche la proposta dei piccoli comuni, sotto i 1000 abitanti, che hanno chiesto di gestire in proprio i servizi idrici.

Oltre che sulla società di gestione, adesso però, il fronte sul quale si dovrà contemporaneamente lavorare, è quello della situazione interna all’Ato, con l’approvazione dei bilanci -fermi- da cinque anni. Ricevuto ha incassato un buona affermazione, ma la strada è ancora lunga. A confermarlo le parole del suo braccio destro in questa missione, Bisignano: «Dal 2003 sono stati spesi circa 4 milioni di euro. Questa è la situazione che abbiamo trovato». (foto Sturiale)

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