Ato idrico tra società in house e -risultati- salati: servono scelte responsabili

Ato idrico tra società in house e -risultati- salati: servono scelte responsabili

Ato idrico tra società in house e -risultati- salati: servono scelte responsabili

mercoledì 15 Dicembre 2010 - 11:52

Domani nuova Assemblea dei sindaci con all’ordine del giorno alcuni punti importanti. Previsto un presidio del Forum provinciale per l’acqua pubblica, che chiederà una “reale gestione pubblica” del bene. Attendono risposte dall’appuntamento gli ex dirigenti Frisone e Musumeci, così come i cittadini

Domani mattina alla Provincia è stata convocata l’assemblea dei sindaci dell’Ato Idrico 3 Messina, chiamata a discutere su diversi punti all’ordine del giorno. In primis la Segreteria della Società d’Ambito comunicherà ai presenti l’avvenuto inserimento della stessa STO nell’elenco delle stazioni appaltanti presenti presso l’osservatorio regionale. Un passaggio formale ma significativo, al quale seguirà una -comunicazione- riguardante il bando ad evidenza pubblica per la relazione da inviare all’Antitrust, finalizzata all’eventuale costituzione dell’auspicata società in house.

L’affidamento del servizio è uno dei nodi principali rispetto ai quali la Segreteria Tecnica Operativa è chiamata a dare risposte e si gioca buona parte della propria credibilità. Come emerso, l’Assemblea dei sindaci si è espressa manifestando la propria volontà di puntare su una società in house a gestione pubblica, ma prima bisognerà convincere l’Authority attraverso una relazione sul contesto territoriale dal punto di vista economico, pubblico e sociale. Per seguire tale strada infatti, sarà necessaria l’attestazione di condizioni -eccezionali- che, a causa di peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del contesto territoriale di riferimento, non permettono un efficace e utile ricorso al mercato, ed in presenza delle quali è consentito, sulla base dell’art.23 bis del D.L. n. 112/2008, procedere all’affidamento in -house providing- del servizio integrato. Per questo i vertici amministrativi dell’Ato hanno avviato nei mesi scorsi le procedure ad evidenza pubblica per l’individuazione di un soggetto (gruppo di lavoro o studio professionale), in grado di redigere tale relazione sul contesto territoriale.

Nel caso in cui la relazione dovesse essere apprezzata e la proposta di affidamento in house accolta, si procederebbe così alla pubblicazione di un altro bando ad evidenza pubblica per individuare l’apposita società di gestione. L’ipotesi profilata, apparentemente condivisa fuori dagli schemi ufficiali dall’assemblea dei sindaci, va in direzione di una realtà che nasca dalle -ceneri- della MessinAcque, nella quale dovrebbero essere integrate società come l’Amam e altre che operano nei singoli distretti.

In tal senso, contemporaneamente all’assemblea dei sindaci di domani, il Forum provinciale per l’acqua pubblica ha organizzato un presidio davanti alla Provincia per chiedere con una lettera appello ai sindaci del messinese una moratoria, sospendendo tutte le procedure in atto dirette ad affidare la gestione del Servizio idrico integrato dell’ATO3 ad una società di capitali pubblica e di mantenersi sulla strada della reale gestione pubblica dell’acqua, senza società di capitali ma tramite aziende speciali e/o consortili, in coerenza con quanto più volte espresso in passato dalla maggioranza di loro e da quanto sottoscritto dalla Provincia regionale di Messina, attendendo gli esiti della consultazione referendaria ed impegnandosi per chiedere l’immediata approvazione all’ARS della legge d’iniziativa popolare.

«Affidare la gestione del Servizio idrico integrato dell’ATO3 ad una spa, società di capitali, pubblica esautora i comuni ed i cittadini dalla gestione di un bene comune essenziale come l’acqua aprendo le porte alla privatizzazione – scrive Daniele Ialacqua, uno dei rappresentanti del Forum -. In tutta Italia, in attesa del via libera al referendum contro la privatizzazione dell’acqua, che ha raccolto oltre 1.400.000 cittadini, è in corso una campagna che chiede alle forze politiche e istituzionali l’immediata approvazione, comunque entro il 31.12.2010, di un provvedimento di moratoria sulle scadenze previste dal “decreto Ronchi” e sulla normativa di soppressione delle Autorità d’Ambito territoriale. Tutto ciò vale ancor di più in Sicilia in quanto è in discussione all’ARS la legge d’iniziativa popolare per l’acqua pubblica che rivoluzionerà l’intero sistema di gestione».

Tornando all’assemblea di domani, all’ordine del giorno ci sono anche l’approvazione del regolamento di contabilità e soprattutto la nomina della commissione istruttoria, da individuare tra i componenti dell’Assemblea, per definire una proposta alla conferenza (sulla scorta della documentazione agli atti) in ordine alla determinazione della percentuale dell’indennità di risultato da corrispondere agli ex dirigenti dell’Ato Frisone e Musumeci per gli anni 2005, 2006, 2007. Una questione da noi approfondita qualche settimana fa (vedi correlato in basso) e sulla quale permangono ancora molti punti interrogativi. Non va infatti dimenticato che per anni la società d’ambito è rimasta praticamente immobile, pur riconoscendo (come da contratto) agli stessi componenti della Segreteria e agli impiegati salari che sono andati a pesare sulle tasche dei contribuenti senza che questi ultimi abbiano mai usufruito di un servizio degno di tale nome. Ecco perché avrebbe il sapore di un’ulteriore beffa il riconoscimento di “risultati” ai dirigenti per obiettivi “dubbi”, perché mai ufficialmente riconosciuti dall’assemblea e solo formalmente dai presidenti susseguitisi alla guida (Buzzanca e Leonardi), attraverso la presentazione delle relazioni e delle proposte di riconoscimento all’ordine del giorno di assemblee che non hanno mai raggiunto il numero legale. Obiettivi forse centrati amministrativamente ma che nel concreto non hanno portato a nessun beneficio nella gestione dell’acqua. Ecco perché, aggiungiamo, anche gli attuali “attori” dell’Ato sono chiamati ad una scelta responsabile, mirata, come tutte le altre che dovranno essere assunte da qui ai prossimi mesi, al definitivo avvio della macchina. Senza altri interessi. (Emanuele Rigano)

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007