Boccata d’ossigeno per Messinambiente: la Regione ripianerà le somme dovute dagli Ato

Boccata d’ossigeno per Messinambiente: la Regione ripianerà le somme dovute dagli Ato

Boccata d’ossigeno per Messinambiente: la Regione ripianerà le somme dovute dagli Ato

sabato 16 Aprile 2011 - 00:19

La comunicazione è arrivata ieri da Palermo. Intanto Cantello e Pergolizzi provano a fare chiarezza sul futuro dei lavoratori con la riforma dei rifiuti

Possono tirare un sospiro di sollievo, a Messinambiente. Il credito da oltre 6 milioni vantato da Nebrodi Ambiente non sarà più un problema o comunque non sarà insormontabile. E non solo perché il pignoramento è stato, per il momento, sospeso dal giudice, in attesa dell’udienza di merito. La buona novella è giunta ieri da Palermo, dall’Unità staff rifiuti dell’assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di pubblica utilità. Gli uffici della Regione, infatti, hanno informato l’amministratore unico di Messinambiente Armando Di Maria che le società titolari dei servizi che tutte le spettanze maturate al 31 dicembre 2010 nei confronti delle società d’ambito in liquidazione (nella lettera di ieri si fa riferimento all’Ato1, ma è ovvio che varrà per tutti), saranno ripianate con la gestione liquidatoria della Regione entro il 30 giugno prossimo per le passività residue accertate. Una bella boccata d’ossigeno, per la società di via Dogali, che adesso potrà affrontare con maggiore serenità il contenzioso comunque in atto con la Nebrodi Ambiente, per il quale è sceso in campo il prefetto Francesco Alecci nel tentativo di mediare e di trovare un punto d’incontro risolutivo.

Intanto due consiglieri comunali, Ivano Cantello di Sicilia Vera e Nello Pergolizzi di Futuro e Libertà, fanno il punto della situazione sulla riforma dei rifiuti, sul passaggio dagli Ato alle Srr, le nuove società, e sulle garanzie occupazionali per i lavoratori di Messinambiente. «Con la costituzione delle Srr – evidenziano i due – non è chiaro il futuro occupazionale del personale di Messinambiente e quindi, in Sicilia, del personale in servizio presso le società partecipate dagli enti locali affidatari del servizio di igiene ambientale da parte degli Ato. Punto focale della riforma, nella fase di transizione dai 27 Ato alle dieci Srr: tutte le assunzioni fatte per chiamata diretta e senza concorso pubblico dopo il 2007 saranno ritenute nulle. Non potrà essere assunto nuovo personale per i prossimi tre anni, con garanzia di assunzione solo per i vincitori di concorso». Cantello e Pergolizzi provano a far chiarezza sul futuro dei lavoratori di Messinambiente, a prescindere dal bando dell’Ato3. Nella legge di riforma dei rifiuti si legge: “Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, l’Assessorato regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità, con la partecipazione delle organizzazioni associative dei comuni e delle province, individua il personale addetto fra quello già in servizio presso le società o i consorzi d’ambito e proveniente dai comuni, dalle province o dalla Regione”. «E’ evidente – sottolineano i due consiglieri – che il comma sopra citato non salvaguarda il personale in servizio presso Messinambiente, in quanto non include, tra i soggetti individuati, quelli utilizzati nelle società di gestione del servizio di igiene ambientale partecipate dagli enti locali. Al tempo stesso è previsto che “sulla base dei criteri concertati fra l’Amministrazione Regionale, le associazioni di rappresentanza degli Enti Locali e le organizzazioni sindacali, le Srr integrano le previsioni di cui al comma 6 (quello precedente, ndr), individuando il rimanente personale fra i dipendenti già in servizio al 31.12.2009, presso: a) le Società d’ambito; b) i consorzi d’ambito; c) le società utilizzate per la gestione del servizio ed al cui capitale sociale partecipano gli Enti Locali o le società o i consorzi d’ambito per una percentuale non inferiore al novanta per cento”.

In questo caso «risulta oltremodo chiara la garanzia di continuità occupazionale per i lavoratori di Messinambiente, purtroppo subordinata ai futuri criteri di concertazione previsti dalla stessa norma che ancora, alla data odierna, non risultano stipulati». Per quanto riguarda il resto, “il personale già in servizio presso i comuni, presente nella dotazione organica, transitato negli Ato, nella fase di prima applicazione della presente legge, può a richiesta tornare ai comuni di appartenenza”. Per tutte queste ragioni Cantello e Pergolizzi chiedono alla deputazione regionale di promuovere «le opportune modifiche alla norma, al fine di garantire le stesse prerogative previste in favore del personale degli Ato, anche al personale in servizio presso le società che gestiscono il servizio di igiene ambientale partecipate dagli enti locali».

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