Buchi finanziari a Palazzo dei Leoni. Ecco cosa emerge dalle analisi della Corte dei Conti

Buchi finanziari a Palazzo dei Leoni. Ecco cosa emerge dalle analisi della Corte dei Conti

Redazione

Buchi finanziari a Palazzo dei Leoni. Ecco cosa emerge dalle analisi della Corte dei Conti

lunedì 02 Febbraio 2009 - 12:06

Come anticipato qualche settimana fa, i maggiori problemi sono legati alla gestione dell’ente nell’anno 2006. Tanti gli aspetti critici che le passate amministrazioni lasciano in eredità all’attuale

ESCLUSIVA – Trovano conferma nelle carte le nostre anticipazioni di qualche settimana fa, quando vi avevamo informato dei pesanti buchi economici della Provincia di Messina, legati ad una non lineare gestione dell’Ente dal 2006 fino a metà del 2008. Trovano conferma in alcune deliberazioni della Corte dei Conti, sezione di controllo per la Regione Siciliana, che si è espressa nel particolare sulla gestione del personale e sul rispetto di alcune leggi come la Finanziaria del Governo Prodi del 2006.

Il primo controllo della Corte dei Conti proiettato in questo senso, sulla base della relazione preventivamente redatta dal Collegio dei Revisori della Provincia regionale di Messina, è datato 17 luglio 2008. Ne emerge: il mancato rispetto del patto di stabilità interno nell’esercizio 2006, relativamente alla spesa in conto capitale in termini di competenza ed a quella corrente in termini di cassa e la presenza di debiti fuori bilancio per importi significativi nell’anno 2006, ascrivibili principalmente a sentenze esecutive di condanna riferibili a vicende giudiziarie risalenti ad anni precedenti. Al riguardo la Sezione, nel prendere atto degli elementi forniti a suo tempo dall’Amministrazione, evidenzia anche una “non corretta attività di programmazione e la sostanziale assenza della necessaria valutazione evolutiva e prospettica della situazione del contenzioso. Peraltro residua una quota di debiti fuori bilancio relativa ad acquisizioni di beni e servizi senza il preventivo impegno di spesa”.

Emerge un quadro ancora più chiaro, anche perché riguarda nel complesso il triennio 2005/2008, nella deliberazione frutto dell’adunanza del 19 novembre 2008. Nella fattispecie la Corte dei Conti sottolinea la sussistenza di profili di criticità tali da poter incidere sugli equilibri di bilancio: il riferimento, in particolare, è all’elevato ammontare dei debiti fuori bilancio, ai risultati negativi della -gestione relativamente agli anni 2005, 2006, 2007 e al risultato negativo della gestione corrente previsto per il 2008-; si evidenzia, poi, un incremento della spesa per il personale tale da incidere sul rispetto dei limiti previsti all’art.1 della legge n.296 del 2006 e soprattutto la presenza di carenze d’informazione sulla situazione contabile e finanziaria degli organismi partecipati.

Per precisione bisogna chiarire che in sede di controdeduzioni, l’Amministrazione, fece presente che con apposito atto di indirizzo adottato dalla Giunta, fu segnalata l’esigenza del preventivo impegno di spesa, ribadendo la responsabilità dei dirigenti e prevedendo espressamente la possibilità di una loro chiamata in giudizio. Inoltre veniva affermato che i debiti fuori bilancio attenevano tutti ad esercizi precedenti ed erano tutti regolarmente finanziati; che l’incremento della spesa per il personale dipendeva principalmente dal trattamento di fine servizio liquidato in favore di un dirigente cessato dal servizio e dal previsto incremento contrattuale delle ore per il personale ex LSU, fatto ricorso al blocco del turn-over; infine che sarebbe stato avviato un monitoraggio ed una ricognizione di tutte le partecipate, al fine di assumere le necessarie determinazioni in ordine al mantenimento della partecipazione.

Ciò nonostante, la Corte, con riferimento alla diverse problematiche emerse, ha ritenuto doveroso osservare che riguardo alle criticità di tipo finanziario e alla loro possibile incidenza sugli equilibri di bilancio, i risultati negativi della gestione, unitamente al previsto azzeramento dell’avanzo di amministrazione e alla presenza di debiti fuori bilancio per importi significativi, evidenziano la necessità per l’Ente di attivare una politica di contenimento della spesa corrente e di monitorare costantemente il contenzioso in essere. Lasciando stare i vincoli di spesa in materia di costo del personale, di cui ci occupiamo in un articolo a parte, in ordine agli organismi partecipati la Corte sottolineva inoltre come la ricognizione risulti non completa e mancante dei tempi certi per l’adozione delle necessarie determinazioni in ordine al mantenimento delle partecipazioni. Inoltre la persistenza di alcune partecipazioni che hanno fatto registrare risultati negativi negli ultimi esercizi, potrebbe cagionare l’assorbimento di rilevanti risorse finanziarie e pregiudicare il mantenimento degli equilibri di bilancio.

Si ricompone il quadro. Una patata bollente che le scorse Amministrazioni hanno lasciato in mano all’attuale, che tra mille emergenze potrebbe trovarsi presto a doverne affrontare una di tipo finanziario, dettata da profili di criticità provenienti dal passato ma che potrebbero incidere sui futuri equilibri di bilancio e sulla sana gestione finanziaria dell’Ente. Sembra lontano al momento lo spettro del dissesto, ma bisognerà continuare a monitorare la situazione così come qualche settimana fa è stato fatto attraverso un confronto tra i dirigenti competenti, con in testa il dirigente generale Antonio Torrisi e l’assessore al bilancio Antonino Terranova. Assessore che oggi risponderà in consiglio provinciale alle sollecitazioni del consigliere Pippo Rao, proprio su questo argomento. Intanto tutti gli atti dal 2006 sarebbero stati inviati alla Corte dei Conti per ulteriori valutazioni.

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