Buzzanca e Ricevuto si presentano: «Non potevamo più aspettare»

Buzzanca e Ricevuto si presentano: «Non potevamo più aspettare»

Redazione

Buzzanca e Ricevuto si presentano: «Non potevamo più aspettare»

giovedì 08 Maggio 2008 - 12:07

Ecco i candidati a sindaco e alla Provincia di Pdl, Udc e Pri. Permane il -gelo- con l'Mpa, anche se D'Alcontres parla di «dialogo aperto»

La corsa è ufficialmente partita, ma ci sono già diversi ostacoli da saltare prima di giungere al traguardo. Tra sorrisi, ammiccamenti, pacche sulle spalle e immancabili -vasa vasa-, in un clima quasi di festa ben lontano dai venti di burrasca registrati per tutta la giornata di ieri, Giuseppe Buzzanca e Nanni Ricevuto hanno presentato ufficialmente le proprie candidature a sindaco e a presidente della Provincia. Stracolma la sede del Coordinamento provinciale del Pdl, locali forse troppo piccoli per contenere la folla, tanto che qualcuno ha preferito rimanere a casa, come gli esponenti di -spicco- del Pdl Roberto Corona, Nino Germanà e Antonio D’Aquino. Prevedibile dopo le dichiarazioni rilasciate ieri dai primi due, che hanno parlato di -fuga in avanti- non condiviso da tutti, e delle voci sul possibile passaggio all’Mpa del terzo. Presenti tutti gli altri, da Gianpiero D’Alia e Francesco Stagno D’Alcontres, seduti a fianco dei candidati, ai vari Pippo Rao, Nino Beninati, l’aspirante direttore generale della Provincia Giuseppe Santalco, gli -udiccini- Carmelo Santalco, Francesco Mondello e Giovanni Ardizzone, ma anche Carmelo Briguglio e Pippo Currenti, l’eletto degli eletti all’Ars Santi Formica e il segretario del Pri Pietro Currò, fino ad una sfilza di consiglieri uscenti e candidati.

Ad aprire le danze è stato Francesco Stagno D’Alcontres: «Nessuna voglia di provocare – ha chiarito subito il deputato, riferendosi alla spaccatura con Mpa e una -frangia- di Forza Italia – ma solo di dare certezze all’elettorato che ha dato segnali importanti alle scorse elezioni e non va deluso. Il messaggio che lanciamo è che c’è chi si impegna per la città. Adesso è chiaro che si ragionerà sulle alleanze, e in questo senso c’è una disponibilità assoluta nei confronti dell’Mpa. C’è un dialogo aperto, ma vogliamo chiarezza, perché una parte del partito ha dichiarato di voler appoggiare il candidato sindaco D’Amore. Noi abbiamo voluto rivendicare una scelta locale perché non potevamo più aspettare». Incalzato sulle uscite -dissidenti- di Germanà, Corona e D’Aquino, D’Alcontres risponde così: «Sono convinto che il percorso sarà oggetto di riflessione sia per Germanà che per Corona, che avevano sempre partecipato ai tavoli riunitisi nei giorni scorsi, ed erano assenti solo ieri. D’Aquino è all’attenzione dei vertici regionali, il suo è un bacino di voti importante». Tanto importante che per lui ci sarebbe pronto un incarico di prestigio alla Regione, si parla della presidenza del Consorzio Autostrade.

Secondo il senatore Udc Gianpiero D’Alia «si tratta di una scelta unitaria, coerente con quanto detto in campagna elettorale. Avevamo più volte ribadito che a Messina e nella sua provincia non ci saremmo mai assunti la responsabilità di dividere i moderati. I candidati che abbiamo scelto sono le persone più adatte. La disponibilità che avevo dato per la mia candidatura a sindaco è logicamente venuta meno una volta eletto capogruppo al Senato. Bisogna prendere atto che arrivare alla designazione dei candidati il 20 di maggio, cioé all’ultimo giorno utile, poteva e può andare bene a Palermo o a Catania, non a Messina, dove l’amministrazione uscente è di centrosinistra e la città è commissariata. I prossimi giorni saranno dedicati alla definizione del programma».

Molto sintetici Carmelo Briguglio, candidato sindaco di Taormina e deputato di An («Gli interessi dei cittadini vengono prima della burocrazia»), e Pietro Currò («Questo è lo schieramento che cambierà Messina»), prima dei due candidati. Così Nanni Ricevuto: «Non c’è mai stata l’intenzione di creare litigiosità, semplicemente non si poteva indugiare ancora a dieci giorni dalla scadenza ultima, in piena -zona Cesarini-, per così dire. C’è poi stata una rivendicazione orgogliosa da parte degli stessi cittadini, cha hanno detto basta coi tatticismi. Mi sta bene che ci sia un tavolo regionale, ma c’è un messinese che vi fa parte? Messina ha esponenti di primissimo piano nella politica italiana, dunque ci sono tutte le condizioni per giocare alla grande, per diventare adulti. Anche alla Provincia credo sia la stagione giusta per poter uscire dalla ordinarietà. Esprimo un caloroso ringraziamento al presidente uscente Salvatore Leonardi, che da mille questioni è stato costretto a limitarsi all’ordinario. Adesso bisogna mettere da parte gli orpelli e pensare alle cose serie. Infine voglio dire che la mia candidatura non deve servire a vincere solo alla Provincia. Se Genovese pensa di aver vinto commette un grosso errore, perché avrà a che fare non solo con Buzzanca, non solo con gli amici della coalizione, ma anche con me». Suona quasi come un avvertimento, considerato anche che viene da chi, -portando- in città la lista dei socialisti -napoletani-, è stato il grande regista della decadenza dell’ex sindaco.

E a proposito di decadenze, l’ultima parola spetta all’aspirante primo cittadino Giuseppe Buzzanca «A Messina abbiamo sempre deciso autonomamente – chiarisce subito il leader provinciale di An – questa città non è merce di scambio. Il nostro programma sarà all’insegna della moralità, della legalità, della trasparenza. Vogliamo vincere perché pensiamo che Messina meriti una giunta di livello. Guardiamo come Berlusconi ha costruito il suo governo, senza perdere molto tempo a pensare e a trattare con questo o con quello, ne è venuto fuori un governo snello, giovane. A Messina ci vuole un voto libero, non condizionato da fatti altri. Vogliamo uscire dal -politichese-, senza per questo non avere il giusto rispetto per la classe dirigente regionale e nazionale. Tra l’altro non è mancato l’avallo di rappresentanti nazionali come il capogruppo alla Camera Cicchitto o il ministro Matteoli. E sia chiaro, ci faremo rispettare anche nel governo regionale». Dove però potrebbero nascere problemi con la formazione della giunta, soprattutto per gli aspiranti assessori messinesi Beninati e Ardizzone. Sull’argomento chiosa Briguglio: «L’interesse di Lombardo è stablizzare la maggioranza». Ma a Messina dov’è questa maggioranza?

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