I candidati alla Presidenza della Regione Sicilia: RAFFAELE LOMBARDO

I candidati alla Presidenza della Regione Sicilia: RAFFAELE LOMBARDO

Redazione

I candidati alla Presidenza della Regione Sicilia: RAFFAELE LOMBARDO

venerdì 11 Aprile 2008 - 13:53

Liste a sostegno: Unione Dei Democratici Cristiani e Dei Democratici di Centro; Il Popolo Della Libertà – Berlusconi Presidente; Democratici Autonomisti; Movimento per l’autonomia – Alleati per il sud; Lombardo Presidente – Sicilia Forte e libera.

Slogan: “Il Sud siamo noi-

Raffaele Lombardo, nasce a Catania il 29 Ottobre 1950. Si laurea con una tesi in psichiatria forense sul “nesso tra tradizioni popolari e costruzioni deliranti-. Con l’ammirazione verso Mario Scelba, e gli insegnamenti di Calogero Mannino, considerato da Lombardo tra i politici italiani più colti di tutti i tempi, negli Anni Settanta inizia la sua attività politica nel Movimento della Gioventù della DC catanese. Tra gli anni ’80 e ’90, Lombardo riveste diverse cariche politiche: consigliere, assessore al comune di Catania, deputato alla Regione Sicilia, in seguito assessore regionale agli Enti Locali. In questo periodo per due volte Lombardo ha avuto a che fare con la giustizia, finendo sempre per essere assolto. Nel primo caso, nel 1992, quando è assessore regionale agli Enti locali viene arrestato per interesse privato e abuso d’ufficio, ma in appello viene assolto. Nel 1994, invece, è accusato di associazione a delinquere finalizzata a compiere reati contro la pubblica amministrazione per una questione di tangenti relative all’appalto dei pasti all’ospedale Vittorio Emanuele II di Catania: Lombardo viene assolto e riceve un indennizzo per ingiusta detenzione.

Alla fine degli anni ’90, viene eletto, per due volte, al Parlamento europeo (con 125.000 preferenze), per il Centro Cristiano Democratico. Nel 2000 è vicesindaco di Catania. Nel 2005, ottiene l’incarico di segretario generale regionale dell’UDC, nello stesso anno esce dallo stesso partito e fonda il Movimento per l’Autonomia (MPA).

Nelle ultime elezioni politiche del 2006, si allea con la Lega Nord di Bossi, sancendo il Patto per le Autonomie e si schiera con la Cdl e Silvio Berlusconi, che nel programma di governo recepisce i punti programmatici per lo sviluppo del Sud del Paese. L’MPA ottiene sei deputati e un senatore.

Da una ricerca pubblicata nel dicembre 2007 (eseguita da Ekma Monitor su un campione nazionale di 180.000 intervistati), Lombardo è risultato primo nella classifica di presidenti di Province più apprezzati in Italia, con un gradimento pari al 63,1%, in ragione della sua politica di massima efficienza, trasparenza e rigore finanziario. Il 24 febbraio 2008 ufficializza la sua candidatura alla presidenza della Regione Siciliana.

Il programma del candidato del centrodestra verte sui seguenti punti: un welfare all’insegna della sussidiarietà, l’integrazione socio-sanitaria, una sanità a servizio di tutti i cittadini con una razionalizzazione della spesa, la realizzazione del Ponte sullo Stretto accompagnato da un piano straordinario per le strade e le ferrovie siciliane, la localizzazione nella piana di Catania di un “Aeroporto del Mediterraneo-, la valorizzazione del patrimonio culturale siciliano e diffusione della nostra lingua, la semplificazione della macchina amministrativa, la rivisitazione della legge di contabilità della Regione, un piano di riordino delle società partecipate omologandole al modello imposto dalla legge Bersani (stesso discorso per gli Enti regionali, alcuni dei quali da sopprimere come l’Eas), nuovi investimenti sulle risorse di energia alternativa, su tutte fotovoltaico ed eolico, e ancora lotta alla mafia, sostegno a forze dell’ordine e magistratura, rafforzamento del ruolo della Polizia municipale, una politica fiscale in aiuto delle imprese, riconvertire i siti ambientali come i petrolchimici di Priolo, Gela e Milazzo (accusati di aver fallito, di aver devastato le coste e di aver procurato danni alla salute dei cittadini), valorizzazione di turismo, artigianato, commercio, delle zone Asi e della cosiddetta “politica del credito-, e infine l’autonomia, con uno Statuto da attuare ed aggiornare, con lo strumento del federalismo fiscale, la programmazione negoziata e un accordo fra regioni per riequilibrare lo sviluppo.

Sito internet: www.raffaelelombardo.it

S.C.-E.R.

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