Da casa Udc la proposta choc: il Comune esca dalla Stu “Il Tirone”

Da casa Udc la proposta choc: il Comune esca dalla Stu “Il Tirone”

Da casa Udc la proposta choc: il Comune esca dalla Stu “Il Tirone”

venerdì 12 Novembre 2010 - 08:22

Il consigliere comunale Melazzo ha già predisposto la delibera, con la quale si chiede che Palazzo Zanca ceda le proprie quote azionaria (30 per cento)

Da qualche mese a questa parte a Palazzo Zanca non c’è più quel clima di tensione che si respirava, ad esempio, nelle settimane in cui si discuteva del bilancio o dell’Atm. A parte qualche scaramuccia, qualche parolona grossa volata poche sere fa, si è lontani dalle polemiche che avevano portato il sindaco Giuseppe Buzzanca a definire “pierini” certi consiglieri comunali e a creare un vero e proprio muro tra la stanza del primo cittadino e l’aula consiliare. Ma una nuova proposta di delibera, predisposta con grande cura dei dettagli da uno dei “pierini” per eccellenza, Giuseppe Melazzo dell’Udc, rischia di riportare ai livelli d’allerta massima la temperatura all’interno del palazzo. L’esponente casiniano, infatti, motivando con ben sette pagine di atto deliberativo la sua proposta, chiede che il Comune ceda il suo 30 per cento di quote della Stu “Il Tirone”. Chiede, di fatto, che si scriva la parola fine sulla storia della società di trasformazione urbana che mira effettivamente a “trasformare”, in modo piuttosto radicale, l’antico quartiere del Tirone.

Si è dibattuto più e più volte, in questi anni, dei progetti della Stu: dal polo scolastico al megaparcheggio, dal grattacielo di quindici piani in viale Cadorna alla palazzina di edilizia residenziale popolare sul viale Italia, dal centro commerciale alla pedonalizzazione di piazza del Popolo. Non sono mancate le polemiche, non sono mancati nemmeno i distinguo, di chi riteneva che gran parte di questi progetti fossero (siano) degni di nota, soprattutto quelli di pura riqualificazione urbana di un’area fortemente degradata. E non sono mancati nemmeno i finanziamenti, ovviamente pubblici: 6,5 milioni di euro del Contratto di quartiere, finanziamento che già è stato decurtato di 2 milioni rispetto all’importo iniziale e che servirà, in una prima fase, a realizzare l’edificio di edilizia residenziale pubblica, la pedonalizzazione di piazza del Popolo ed una nuova scalinata tra viale Italia e via Pascoli. Queste opere rappresentano, di fatto, l’unico progetto definitivo fin qui realizzato.

Ma tutto rischia di saltare con la delibera di Melazzo. Se il Comune dovesse uscire dalla Stu, infatti, difficilmente la società potrebbe rimanere in piedi senza un socio pubblico e anche i fondi del Contratto di quartiere rischierebbero di perdersi. Secondo Melazzo «è nell’ottica di una precisa scelta di nuova e maggiore tutela del territorio ed in particolare di una porzione essenziale del centro storico cittadino, anche normativamente supportata, contrastante con le finalità perseguite dalla Stu, l’opportunità di non mantenere la partecipazione azionaria nella Stu». Per il consigliere Udc la Stu non può essere considerata, come indica la legge, «società che produce servizi di interesse generale», e a questo va aggiunto che «dall’esema dei libri contabili, si rileva un andamento economico negativo dell’attività gestionale della società in questione e non appare rinvenibile un rapporto di stretta necessità per il perseguimento dell’attività istituzionale del Comune», tenuto anche conto degli «oneri a carico del bilancio del Comune per la copertura delle perdite subite dalla società in oggetto, in proporzione alla propria quota di partecipazione». Dunque fuori dalla Stu, senza se e senza ma. E le polemiche, su questo c’è da giurarci, torneranno roventi a Palazzo Zanca.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007