Il caso: ecco perché Carmelo Conti rischia la decadenza da consigliere comunale

Il caso: ecco perché Carmelo Conti rischia la decadenza da consigliere comunale

Il caso: ecco perché Carmelo Conti rischia la decadenza da consigliere comunale

martedì 09 Novembre 2010 - 23:24

Incompatibile perché quando si candidò aveva una lite pendente col Comune, chiusasi a settembre con una condanna a pagare 60 mila euro. Ma lui si difende: «Pagherò ed eliminerò l’incompatibilità». Il viceprefetto ha chiesto chiarimenti a Palazzo Zanca, il presidente Previti si affida ai legali

A Palazzo Zanca “scoppia” il caso Carmelo Conti. Il consigliere comunale di “Forza Azzurri” (lista civetta del Pdl), infatti, rischia di decadere dalla sua carica per una presunta incompatibilità sulla quale la Prefettura ha chiesto formalmente chiarimenti al presidente del Consiglio Pippo Previti e al segretario generale Santi Alligo. I quali, di riflesso, hanno investito della questione i legali del Comune, chiedendo lumi su come muoversi. In caso di incompatibilità, infatti, dovrà essere il consiglio comunale a pronunciarsi, con un’apposita delibera, sulla eventuale decadenza di Conti. Dandogli però il tempo, secondo l’interpretazione che i legali di Conti stesso danno di quanto dice il Testo unico degli enti locali, di rimuovere la ragione che ha portato alla stessa incompatibilità.

Da cosa nasce il tutto. Conti da anni ha una lite pendente con il Comune, frutto di una causa che vede coinvolto il consigliere comunale nella qualità di presidente dell’associazione culturale “Valle degli Angeli”. Il solo fatto di avere una lite pendente con l’ente che si apprestava a rappresentare da consigliere, secondo la legge rendeva incompatibile Conti. Un’incompatibilità che, però, viene riconosciuta solo se qualcuno ne solleva la questione ufficialmente. E quel qualcuno (non si sa chi) l’ha sollevata al prefetto, che immediatamente si è attivato, nelle settimane scorse, per chiedere chiarimenti a Palazzo Zanca. Nel frattempo, però, è avvenuto il fatto nuovo: Conti ha perso la causa contro il Comune, venendo condannato a pagare circa 60 mila euro. Anche in questo caso, se Conti presentasse appello o non pagasse, l’incompatibilità rimarrebbe tale e quale. Ma è qui che Conti alza le barricate: «Non presenterò appello e pagherò fino all’ultimo centesimo, come ho già riferito con una lettera al sindaco, con la quale chiedo semplicemente una rateizzazione del debito». Caso chiuso, dunque? Secondo Conti sì, perché così facendo, a suo dire, l’incompatibilità sarebbe rimossa. Ma il presidente Previti, per non incappare in clamorosi scivoloni, attende il parere legale. Per la cronaca, in caso di decadenza al posto di Conti subentrerebbe in consiglio comunale Nicolò Cannavò, primo dei non eletti nella lista “Forza Azzurri”.

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