La chiusura di Risorgimento messinese: «Noi, produttori di idee». Appello di D'Amore per il voto “disgiunto-

La chiusura di Risorgimento messinese: «Noi, produttori di idee». Appello di D’Amore per il voto “disgiunto-

Redazione

La chiusura di Risorgimento messinese: «Noi, produttori di idee». Appello di D’Amore per il voto “disgiunto-

venerdì 13 Giugno 2008 - 12:05

Briguglio: «Si ricorderanno di noi in caso di ballottaggio? Noi ci ricorderemo di loro e delle “porcherie- indegne di una società civile che ci sono scivolate addosso»

«Qui abbiamo cominciato e qui abbiamo ritenuto giusto chiudere la nostra campagna elettorale». Così Carmelo Briguglio, cofondatore insieme al candidato sindaco Fabio D’Amore del movimento Risorgimento Messinese, spiega la scelta del bar “La Dolce vita- come cornice della chiusura di campagna.

«Abbiamo buttato sul piatto della bilancia della politica – dice l’avvocato ex Vince Messina – argomenti che la politica aveva dimenticato: la razionalizzazione della macchina amministrativa, la dignità umana, le regole che la città deve darsi. Se Risorgimento Messinese non avesse trattato questi argomenti, sarebbero stati cancellati dalla campagna elettorale. Così queste “corazzate di cartone- sono state costrette a cavalcare la tigre delle idee che abbiamo prodotto. Personaggi improbabili hanno scoperto una qualità della vita che non fosse la loro personale. Comitati che nascono come funghi, amministrativista che vengono da tutta Italia. Ci dicono che si possono risparmiare 10 milioni l’anno. Perché non si sono risparmiati prima? Ecco a cosa è servito Risorgimento messinese, a far parlare dei problemi della città e alle soluzioni. Gli altri se sono accorti, ma mi chiedo, sono credibili?».

Fabio D’Amore parla di «una campagna elettorale sotto tono, fatta di grosse risorse economiche più che di progetti. I miei avversari si sono sottratti vergognosamente al confronto, in maniera anti-democratica. Sarebbe stato interessante mettere a confronto le giunte, ad esempio. Perché ricorrere alle commissioni, per una delle quali qualcuno ha detto anche di non essere mai stato contattato?». Il candidato sindaco è scatenato: «Hanno copiato le idee del nostro programma, che avevamo pubblicato su internet già a dicembre. Ci sarebbe bastato che qualcuno le sposasse per tempo, invece di costringerci a presentare una nostra candidatura. Invece hanno iniziato a copiare quando hanno capito che non si può parlare solo di Ponte e, ultimamente, della squadra di calcio. Bisogna parlare dei veri problemi, ad esempio di rifiuti, di una società creata dal centrosinistra e gestita dal centrodestra. Siamo stati da stimolo per tutti, ma qualcuno continua invece ad accusare i giornalisti. Per carità, c’è qualche pecora nera, ma non è colpa dei giornalisti se gli altri non hanno contenuti di cui scrivere sui giornali. Propongano qualcosa anziché questa “schizofrenia politica-». L’ex consigliere comunale non si lascia sfuggire qualche battuta: «Buzzanca mi sembra a volte un mostro a due teste: dà ragione sia a Berlusconi che taglia l’Ici e toglie i fondi ex Fintecna, sia a Lombardo che presenta ricorso. Il problema è che questa “americanizzazione- della campagna elettorale ha appiattito i valori. Noi siamo andati a sentire le persone in giro con il nostro camper, con comizi veri, dove la gente era libera anche di insultarci. Siamo convinti che arriveranno le rispose adeguate dagli elettori, e che esista ancora gente libera, non solo quella “minacciata- e messa sotto torchio».

Inevitabile che, proprio nel giorno in cui anche Genovese ricorda il voto disgiunto, anche da D’Amore venga un appello in questo senso: «Da un sondaggio solo “adocchiato-, perché noi non possiamo permettercene, pare che solo il 50 per cento delle persone sanno che c’è la possibilità di votare il candidato sindaco di un colore politico e il consigliere di un altro. Molti non conoscono questa realtà, ma noi puntiamo molto sul voto disgiunto per ottenere un grande risultato». E cosa succederà dopo il 16 giugno, quando in caso di ballottaggio, inevitabilmente qualcuno si dovrà ricordare di “sposare- le idee di Risorgimento messinese? Risponde duro Briguglio: «Quando si ricorderanno di noi, noi ci ricorderemo di loro e delle “porcherie- indegne di un mondo civile che ci sono scivolate addosso».

L’esperienza di Risorgimento messinese ha “trascinato- tante persone alle prime esperienze in politica o comunque per la prima volta impegnate in un percorso così impegnativo. Luigi Mondello di Progetto per Messina vuole ricordare come fu il suo movimento, due anni fa, a «parlare per la prima volta di un Agenzia dello Stretto che unisse i cinque comuni fortificati». Antonino Fiannacca, assessore designato ai servizi sociali, sottolinea che «con il taglio dell’Ici sono stati tolti 60 milioni per il 2008 e 162 milioni per il 2010 dal fondo di solidarietà sociale». Presenti anche alcuni candidati consiglieri comunali che hanno seguito passo passo tutto il percorso di Risorgimento. Salvatore Caruso e Nino Carreri parlano di «un’esperienza stancante ma entusiasmante, che ci ha portato in mezzo alla gente a discutere dei problemi di tutti i giorni, delle difficoltà delle persone comuni che non ne possono più di stare a sentire discorsi sul Ponte e grandi sogni di cui si parla da decenni».

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