Al Comune la maggioranza affonda sui revisori dei conti

Al Comune la maggioranza affonda sui revisori dei conti

Al Comune la maggioranza affonda sui revisori dei conti

martedì 10 Marzo 2009 - 15:16

Schiacciante vittoria dell'opposizione col decisivo apporto dei -dissidenti- del centrodestra. Nuovo presidente del Collegio è Donato, vicino al Pd. La Rosa e Faraone gli altri componenti. Le possibili conseguenze della disfatta

La coalizione che sostiene il sindaco Giuseppe Buzzanca è in piena crisi. Lo certifica l’ennesimo voto con il quale il consiglio comunale ha bocciato l’amministrazione, con uno schiaffo politico che difficilmente non avrà conseguenze. Oggi all’ordine del giorno c’era la nomina del nuovo collegio dei revisori contabili del Comune. La maggioranza, o presunta tale, si è presentata in aula con la sua terna di nomi, l’opposizione, che non coincide, a questo punto, col solo centrosinistra, ha portato la sua. Risultato finale: 3-0 per l’opposizione, un ko senza attenuanti anche perché supportato dalla forza dirompente dei numeri.

Decisivo, chiaramente, il ruolo giocato dagli ormai cronici -dissidenti- del centrodestra, definiti dal sindaco -pierini- (i quali avevano con sè un piccolo cartello con su scritto -Sono Pierino e me ne vanto-). I nomi, pur essendosi trattato di uno scrutinio segreto, sono facilmente rintracciabili dalla prima votazione di giornata, quella sulla proposta di rinvio lanciata dal capogruppo dell’Udc di D’Alia Bruno Cilento. Un tentativo estremo di salvare capre e cavoli fallito per il voto contrario, oltre che del centrosinistra e di Risorgimento Messinese, anche dei pidiellini Pergolizzi, Melazzo, Canfora, Cocivera, Crifò, Sparso, dell’autonomista Mpa Cantello e dell’unico esponente del gruppo Misto, ormai ex fedelissimo di Buzzanca, Trischitta. Può essere considerata una sorpresa, ma fino a un certo punto, il voto favorevole, e dunque al fianco del centrodestra, dei due -lettiani- del Pd Greco e Saglimbeni.

La loro sponda si rivelerà inutile, perché i numeri si manterranno più o meno gli stessi per le tre votazioni sui nuovi revisori, che dunque sono: Domenico Donato, 45 anni, presidente, vicino al Pd, Francesco La Rosa, 56 anni, proposto da Cantello, e Arturo Faraone, 46 anni, presentato da Trischitta. Battuti, rispettivamente, Roberto Aricò, sponsorizzato sia dal sindaco che dall’assessore al Bilancio, presente oggi in aula, Orazio Miloro, Domenico Maesano, targato Udc D’Alia, e Francesco De Domenico, proposto dall’Mpa e -ripescato- proprio stamattina al posto di Laurà (Pdl-Garofalo) per cercare di ricompattare la maggioranza. Rimanendo in tema di votazioni, da registrare qualche scheda bianca (una per le prime due elezioni, due per l’ultima) e il nome dell’ex consigliere comunale di Forza Italia Roberto Nicolosi, votato da un consigliere del Pdl (pare Iannello).

Dure le polemiche nell’arco di tutta la seduta. Per Giorgio Muscolino dell’Udc «non si può giocare con due mazzi di carte», mentre Trischitta è stato durissimo con il presidente del Consiglio Pippo Previti, -reo-, tra l’altro, di non aver rispettato la prassi dell’astensione dal voto: «L’ufficio di presidenza – ha detto Trischitta, che lo ricordiamo è attualmente vicepresidente vicario – va rivisto nella sua interezza» (a questo proposito ci sarebbe pronta una mozione di sfiducia). E il capogruppo del Pdl Pippo Capurro non può che allargare le braccia: «Il sindaco deve prendere atto di questa situazione». Già, ma come ne prenderà atto? Qualcuno vorrebbe la testa di qualche assessore, e il nome che si fa insistentemente è quello di Pinella Aliberti, riferimento in giunta di Cantello. Ma a che servirebbe? La crisi di questa maggioranza sembra avere radici antiche, risalenti alla campagna elettorale se non prima, e non è certo questa la prima votazione in cui il centrodestra cade (ricordiamo, giusto per fare due esempi, il caso Scoglio e il voto sui poteri speciali). Qualcosa, comunque, accadrà, e l’imminente arrivo in aula del bilancio di previsione suggerirebbe una certa fretta.

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