Concerto al Palcultura: manca l’agibilità dei locali e forse anche la “reale volontà di avviare il palazzo”

Concerto al Palcultura: manca l’agibilità dei locali e forse anche la “reale volontà di avviare il palazzo”

Concerto al Palcultura: manca l’agibilità dei locali e forse anche la “reale volontà di avviare il palazzo”

venerdì 05 Marzo 2010 - 15:28

Calabrò, Contestabile e Barrile punzecchiano l’amministrazione e chiedono il rispetto della normativa vigente

Ci saranno i musicisti, gli spartiti e tanti ospiti. Tra i quali anche i 45 consiglieri comunali, a cui è stato recapitato formale invito.

Non manca nulla affinché il concerto di domenica 7 marzo, in programma al Palacultura di viale boccetta, si trasformi in un piacevole evento mondano. Nulla o quasi perché come fanno polemicamente notare Felice Calabrò, Simona Contestabile ed Emilia Barrile – tutti e tre consiglieri comunali eletti nelle file del Pd – “ non è stata ancora concessa l’agibilità dei locali”.

Dopo la semi-apertura avvenuta in occasione della presentazione del progetto sul Ponte, il Palacultura, dunque, “si concede” nuovamente alla città, ma nelle medesime condizioni in cui l’avevamo lasciato un mese fa: senza le autorizzazioni necessarie per essere completamente a norma e fruito liberamente.

I tre esponenti dell’opposizione si dicono sarcasticamente (ma non troppo) preoccupati per la loro incolumità e per quella degli altri invitati, posto che il certificato di agibilità serve proprio a garantire “la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità dei locali utilizzati”.

A quanto pare, sarebbe stato richiesto e rilasciato dalla Commissione prefettizia solo un certificato di agibilità per pubblici spettacoli, che non riguarda l’immobile in sé, ma è una sorta di autorizzazione per il singolo evento.

Calabrò, Contestabile, Barrile, poco tranquillizzati da tale notizia si domandano: “Chi assicurerà la conformità di tutti gli impianti installati nell’immobile”?

Nel documento firmato dai tre consiglieri comunali, non c’è spazio solo per gli interrogativi provocatori, ma anche per alcune considerazioni piuttosto pepate.

“Questo moudus operandi episodico, improvvisato, caratterizzato dalla mancanza di pianificazione – scrivono– ci porta a credere che non ci sia alcuna volontà di avviare questo palazzo alla cultura”.

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