Consiglio provinciale: si discute della crisi occupazionale nel Messinese

Consiglio provinciale: si discute della crisi occupazionale nel Messinese

Consiglio provinciale: si discute della crisi occupazionale nel Messinese

venerdì 27 Marzo 2009 - 16:40

Lo spunto lo offre una mozione sulla vertenza Bar della Stazione, vicina alla risoluzione. Chiesta, con un emendamento, l'assunzione di un familiare di Natale Barca, lavoratore deceduto per un malore nella fase della protesta

Stamattina ampio dibattito in Consiglio provinciale sulla crisi occupazionale che sta colpendo in maniera decisa la nostra città. Lo spunto lo offre una mozione presentata da tutti i capigruppo sulla vertenza Bar della stazione (su iniziativa di Massimo De Domenico e Pippo Rao), che fortunatamente, anche da quanto è emerso oggi, sembra diretta verso una conclusione positiva.

Diversi gli interventi, che, come afferma ad esempio il consigliere dell’Udc-Il Centro con D’Alia Matteo Fracilia, non vanno limitati al singolo caso, ma mirano a tenere in considerazione tutte quelle cause che riguardano Messina e la sua provincia, in diversi settori. “Bisogna lavorare su un piano strategico che miri a ridurre al minimo la crisi che si sta abbattendo sull’economia internazionale e non sta risparmiando il nostro territorio – commenta il capogruppo. Serve maggiore attenzione del Governo nei confronti del sud”.

E allarga il campo anche Pippo Rao (Pd), che commentando la triste agonia di molte realtà locali (come ad esempio quella che riguarda il Jolly Hotel), si concentra sull’ultima di queste vicende, quella che riguarda la Rodriquez. Gli fa eco il rappresentante dell’opposizione Giuseppe Grioli (Pd): “Serve una strategia comune tra tutte le componenti, imprenditoriali, sindacali, lavoratori, per affrontare in maniera decisa questo momento. La crisi non deve diventare un alibi, anche perché chi è imprenditore deve esserelo sempre, non solo quando le cose vanno bene. Per attività punto di riferimento come lo è il bar della stazione, una chiusura non rappresenta una perdita solo dal punto di vista delle forze lavorative ma anche dell’immagine, sul piano simbolico. E questo vale anche per aziende storiche come la Rodriquez. I lavoratori devono essere rispettati e così la città, soprattutto da chi viene da fuori. Perdendo una marchio si perde anche la sua storia. Ma lo stesso vale per gl imprenditori locali, come per la Molini Gazzi, azienda storica che ha chiuso perché si è preferito percorrere la strada della speculazione edilizia”.

Sulla situazione occupazionale in genere nella nostra provincia e nello specifico della vertenza Bar della stazione è intervenuto per l’Amministrazione, l’assessore al Lavoro Renato Fichera, il cui lavoro in questi mesi di mandato è stato apprezzato dall’aula, anche dai consiglieri dell’opposizione. “In questa fase sembra essere tutto in discussione – afferma. La crisi però non è solo da una parte, ma sono anche gli imprenditori a soffrirne. Bisogna lavorare parecchio e programmare per evitare il sorgere di certe situazioni, così ad esempio le organizzazioni sindacali devono farsi sentire di più in campo nazionale in materia di contratti collettivi. In questo caso specifico, o ad esempio per il Jolly Hotel, se nella fase di passaggio tra un’azienda ad un’altra fosse stato previsto l’obbligo contrattuale di accorpamento del personale, non saremmo neanche qui a parlare. Ma tutti dobbiamo metterci del nostro per uscire da questo vortice”. Per questo Fichera ha annunciato che per martedì 7 aprile, alle ore 11 nel Salone degli Specchi, ha convocato un tavolo di confronto proprio sullo stato di crisi occupazionale nella provincia di Messina. Alla riunione, sono stati invitati i rappresentanti di -Invitalia-; -Italia Lavoro-; Associazioni datoriali e sindacali; Ordini professionali; Istituto Nazionale Previdenza Sociale (INPS); l’Ufficio Provinciale del Lavoro e della Massima Occupazione (UPLMO); il Centro per l’Impiego (CPI) e l’assessore alle Politiche del lavoro del Comune di Messina, Melino Capone. Inoltre saranno convocati anche i sindaci dei Comuni della provincia di Messina perché possano evidenziare le problematiche delle singole realtà locali.

Fichera ha parlato anche del piccolo segnale arrivato ieri dalla stipula dell’accordo territoriale per l’avvio degli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2009, del quale potranno usufruire gli ex dipendenti delle aziende: Fratelli Piccolo spa – azienda commerciale di Messina che ha chiuso a

novembre del 2007; Partesa Sicilia – distribuzione bevande legata al gruppo Heineken che ha chiuso stabilimento di Giammoro; Al.MES srl; Messina sviluppo società consortile – azienda di promozione di iniziative di rilancio industriale Fallimento Cosal – azienda settore alimentare fallita; Dolce donna srl e Carpe diem srl – due aziende del polo tessile dei Nebrodi che hanno cessato l’attività; Tirrenica laterizi – cessazione di attività; Caleca italia – azienda del settore ceramica che pur continuando a svolgere la propria attività ha ridotto il personale per contrazione produzione; Sintex spa – azienda metalmeccanica che ha chiuso il settore produzione mantenendo il solo settore commerciale.

Tornando nel merito della mozione invece, annuncia che il caso è praticamente risolto: “A seguito dell’incontro promosso dalla Provincia (in questo caso dal suo assessorato), al quale hanno partecipato sia la Centrostazioni che la Cremonini, le parti sono riuscite a trovare un accordo con i sindacati. Così i lavoratori hanno abbandonato l’immobile occupato per protesta, la Cremonini ha preso possesso e la Centostazioni avvierà l’opera di ristrutturazione. E sempre la Cremonini, azienda che per accordo quadro nazionale si è aggiudicata il servizio di buffet nelle stazioni più importanti d’Italia, si è resa disponibile a valutare le professionalità che lavoravano nella stazione centrale di Messina. L’accordo con i sindacati è stato sancito davanti all’ufficio provinciale del Lavoro: un ulteriore segnale di garanzia”.

La mozione, ormai superata dalle recenti notizie illustrate dall’assessore, viene approvata dall’aula all’unanimità con 22 voti. Risulterà però ricco di significati l’emendamento presentato da Tonino Calabrò (Democratici-Autonomisti) e condiviso da tutti i consiglieri presenti, attraverso il quale si chiede all’Amministrazione di intraprendere tutte le iniziative utili per una mediazione con la ditta subentrante e le organizzazioni sindacali affinché accanto al diritto al reintegro per i lavoratori, possa essere garantita la possibilità di inserimento ad uno dei familiari del lavoratore Natale Barca, deceduto per un malore durante la pacifica protesta per scongiungare il rischio del licenziamento.

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