Crisi Atm, la ricetta di La Corte: rateizzare i debiti con l’abbattimento degli interessi e impegnare il Comune a sanarli

Crisi Atm, la ricetta di La Corte: rateizzare i debiti con l’abbattimento degli interessi e impegnare il Comune a sanarli

Crisi Atm, la ricetta di La Corte: rateizzare i debiti con l’abbattimento degli interessi e impegnare il Comune a sanarli

martedì 16 Marzo 2010 - 15:22

Il commissario straordinario ha, inoltre, annunciato che all’interno dell’azienda sarà presto costituito uno staff tecnico, dal quale passeranno tutte le decisioni

Il recente terremoto giudiziario che ha coinvolto l’Atm, con ben 23 avvisi di garanzia indirizzati ai vertici dell’azienda, non ha minimamente scalfito Cristofaro La Corte. Il quale ancora adesso crede fermamente nella rinascita dell’azienda, sia in termini economici che d’immagine.

Il commissario straordinario, da ormai un anno a capo dell’azienda speciale, non ha mai negato i problemi dell’azienda speciale di proprietà del Comune. Primi tra tutti: il buco finanziario, che nasce da perdite d’esercizio accumulate negli ultimi 10 anni con conseguente indebitamento verso fornitori esterni e carenza di mezzi, soprattutto di autobus. Pochi e troppo vecchi.

La Corte, in questi 12 mesi, non ha risparmiato critiche e attacchi, a volte anche durissimi, alle precedenti gestioni, arrivando a denunciare il “clima d’illegalità” trovato al momento del suo insediamento. Ma nonostante tutto e anche a fronte delle continue critiche che gli piovono addosso dall’esterno, soprattutto dagli utenti insoddisfatti per un servizio di trasporto pubblico oggettivamente inefficiente, il commissario è convinto che con la collaborazione dell’amministrazione comunale, sarà possibile intraprendere quel percorso di risanamento da tutti auspicato. E siccome oltre alla volontà, che pare non manchi, servono fatti concreti, la Corte ha già in mente la ricetta salva Atm: un piano di rateizzazione dei debiti con l’abbattimento degli interessi da redigere insieme ai creditori. E’ questa la soluzione prospettata dal commissario straordinario nel corso dell’Assemblea pubblica organizzata dall’associazione “L’altra città”, che si è tenuta questa mattina nel Salone degli Specchi di Palzzo dei Leoni. “Abbiamo avviato una serie di tavoli tecnici con i nostri creditori per redigere un piano con cui dilazionare i debiti, ha dichiarato la Corte. Il piano dovrà ricevere il via libera da parte dei creditori che vantano somme dall’Atm, ma anche del Comune, che dovrà garantire formalmente la copertura dei debiti entro un tot di anni”.

Risanare i conti– ha aggiunto La Corte – è l’unico modo per far sopravvivere l’Atm, altrimenti l’azienda dovrà necessariamente essere posta in liquidazione ”.

La Corte ha, infine, annunciato che presto sarà istituito uno staff tecnico, una sorta di cabina di regia dalla quale dovranno passare tutte le decisioni, e che in futuro i bandi per le gare d’appalto verranno direttamente redatti dal Consip, società per azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in modo da garantire trasparenza ed efficienza.

Lo spirito di collaborazione tra Atm e Comune è stato confermato anche dall’assessore alla Mobilità Melino Capone,anche lui presente all’incontro di stamattina, il quale come già in altre occasioni ha dichiarato che da dicembre del 2008 il Comune dispone di 11,8 milioni di euro per l’acquisto di autobus a metano e che, per procedere, manca solo l’autorizzazione del Ministero dell’Ambiente. Capone ha, inoltre, evidenziato che nei progetti di questa amministrazione vi è il potenziamento del tram. I contributi regionali per il chilometraggio porteranno nelle casse del Comune ben 4 euro e 50 centesimi a Km.

Prima dell’assessore Capone e del commissario La Corte, all’assemblea di stamattina era intervenuto anche Franco Providenti, ex sindaco ed ex presidente dell’Atm, il quale ha ribadito che “la crisi dell’Atm è antica ed è dovuta soprattutto alla mancanza del contratto di servizio e, quindi, di rapporti certi tra Comune e azienda” .

La crisi, secondo Providenti, è conseguenza dei “pessimi rapporti tra Atm e Comune e delle perdite d’esercizio che continuano nel tempo e che non sono state mai riconosciute dall’ente proprietario-.

Se non si eliminano le perdite – ha concluso Providenti- l’Atm è destinata a morire”.

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