Settimo il deputato uscente, sedicesimo Garofalo che dichiara: «Le amministrative? Non mi tiro indietro»

E’ praticamente cosa fatta la rosa dei nomi che in Sicilia il Partito della Libertà schiererà per Camera e Senato. Qualche conferma, ma anche alcune novità. Se, infatti, era ormai noto che anche in questa tornata elettorale il deputato uscente Francesco Stagno D’Alcontres avrebbe corso per la Camera, così come che Basilio Germanà avrebbe ceduto in eredità il suo posto al figlio Nino, meno scontata era la presenza nella lista di Vincenzo Garofalo, ex presidente dell’Autorità portuale. Garofalo rimpingua le fila dei messinesi, che possono contare anche su Carmelo Briguglio, numero cinque alla Camera, Antonio Martino, numero quattro dopo i capifila Berlusconi e Fini e la Prestigiacomo, e Domenico Nania, numero due al senato dopo Renato Schifani. Cambierà qualcosa in ottica amministrative? Forse qualche indicazione ci può venire dalle posizioni nella lista: D’Alcontres, infatti, se tutto verrà confermato dovrebbe essere sesto e mira, dunque, alla rielezione facile, mentre per Garofalo, sedicesimo e, stando alle attuali indicazioni, ultimo nella lista, la gara è maggiormente in salita. Non è così improbabile, dunque, pensare che qualora quest’ultimo dovesse rimanere fuori dai giochi per il Parlamento, potrebbe rafforzare la propria posizione a Messina, sia per Palazzo Zanca che per la Provincia.

Ad ogni modo, Garofalo afferma che «non può che gratificarmi questa scelta dei vertici del mio partito. Mi auguro che sia la risposta al mio impegno, un riconoscimento importante di cui sono fiero». L’ex presidente dell’Authority non di esime dal fare alcune considerazioni in ottica amministrative: «Va rimessa in piedi una coalizione attorno ad un programma, ci vuole unità nel raggiungere un obiettivo. Non nascondo che la Provincia in questo momento sembra un traguardo per il quale è più semplice avere successo, ma anche al Comune ci vuole una forte azione di coesione. Continuo a pensare – prosegue Garofalo – che chi vuole bene alla città può dimostrarlo con qualunque ruolo, da primario e da gregario, da consigliere e da sindaco, da presidente della Provincia a parlamentare. Al primo posto deve esserci la riconoscenza a chi ci consente di rappresentarlo». Garofalo, dunque, conferma: «Non mi tiro certo indietro, ma è chiaro che prima dovrebbero crearsi le condizioni, soprattutto di condivisione, per una mia eventuale candidatura. C’è un po’ troppo allarmismo in giro – conclude – i politici non devono sfuggire dalle proprie responsabilità».