Il commissario in “stand-by” risponde al dipendente: «Un personaggio che ha avuto problemi con tutti i commissari». Chiarimenti su creazione rapporti di lavoro, tfr, ferie, regolamento e rapporti politici
Punto della situazione, programmazione, ma non solo. Nell’appuntamento di questa mattina il commissario dell’Ente Fiera Fabio D’Amore, in questo momento in stand-by dall’incarico, riserva la seconda parte della conferenza stampa convocata al Jolly Hotel per rispondere punto su punto alla lettera diffusa qualche giorno fa dal dipendente dell’Ente, Giovanni Bitto (correlata in basso).
«Premettendo che il personaggio in questione ha avuto problemi con tutti i commissari succedutisi, ritengo giusto precisare alcuni passaggi facendo anche presente che la Cisl si è giustamente dissociata dalle posizioni assunte e riportanti impropriamente il logo del sindacato». Il primo “punto” riguarda la creazione di rapporti di lavoro. «Il contenzioso attualmente in corso con dipendenti riguarda rapporti sorti e conclusi anteriormente alla mia gestione – precisa subito il commissario -. Io ho stipulato solo 2 contratti di co.co.pro di cui uno ad un professionista che da sempre è stato il primo promoter per contratti e il secondo determinato dalla richiesta di part-time di una dipendente che mi avrebbe causato scompensi rispetto ai progetti di innovazione (comunque senza oneri aggiuntivi). Gli amici -vicini- alla mia persona a cui fa riferimento Bitto, hanno sempre contribuito gratuitamente, eccetto qualche caso di contratto di 15-20 giorni per la Campionaria. Ne approfitto per dire che ufficialmente cerchiamo promoter per la prossima fiera estiva al quale andranno il 15% dei contratti andati a buon fine, senza rimborso spese. Questo è stato il ruolo svolto da mio cognato, dallo stesso Bitto chiamato in causa. Si è parlato anche di 20 contratti per centinai di migliaia di euro: i contratti sono 41, molti dei quali gratuiti, altri a provvigione, altri per funzioni o in sostituzione di figure strapagate in passato».
Argomento Tfr: «Altra fandonia colossale – replica subito D’Amore -. Non è stato ristabilito il fondo ma è altresì vero che è stato utilizzato nel 2008 per pagare gli stipendi dei lavoratori, a fronte di una richiesta firmata dai dipendenti con in testa proprio Bitto. E’ vero anche che ad un dipendente, andato in pensione, gli è stato corrisposto quanto dovuto, pertanto pian piano il fondo verrà ricostituito per darlo ai lavoratori che andranno in pensione. Faccio presente che ho ricevuto da Bitto una richiesta di tfr da 350mila euro anche se non è ancora in pensione». Straordinario: «Avendo così poco personale – aggiunge D’Amore -, è normale che quelli che lavorano veramente ne abbiano diritto. Dunque è stato assengato prediligendo la meritocrazia e senza determinazione di monte uguale per tutti, come richiesto da Bitto». Ferie: «Altra falsità, tutti i dipendenti ne hanno usufruito della maggior parte». Regolamento arcaico e obsoleto: «Bitto si appella spesso ad esso nella missiva, ma mi sembra che dica pure che la qualifica di capo ufficio commerciale, da lui riottenuta dopo la riassunzione, preveda la conoscenza della lingua inglese. Questo aspetto lo devo approfondire in quanto mi è stata più volte richiesta dal personale la stipula di un contratto con una persona che conosca l’inglese, cosa peraltro fatta dal precedente commissario».
Ultimo passaggio sulla verifica che l’assessorato dovrebbe riservare all’azione amministrativa di D’Amore: «Non ce n’è bisogno perché ho sempre inviato all’assessorato i bilanci da me approvati (quelli degli ultimi 4 anni) ma per trasparenza oltre le delibere e le determine anche gli estratti conti bancari, visto che noi possiamo pagare solo tramite tesoreria. Riguardo all’orario di lavoro, Bitto generalizza dicendo che i commissari hanno passato soltanto poche ore in fiera. Io ho trascorso nottate ed ero presente anche quando vittima di un grave infortunio (4 vertebre rotte). Proprio Bitto poi parla di appartenenza politica, dopo che per appartenenza ci siamo conosciuti da Cuffaro nel 2007, insieme ad un importante personaggio politico messinese. Dunque sicuramente neppure lui è “apolitico”».
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