«Fino a quando non sarò ricevuto farò l'impossibile per impedire all'Aula di proseguire i lavori»

Cateno De Luca è ormai sul piede di guerra. Dopo lo spogliarello in sala stampa di Palazzo dei Normanni, con tanto di bandiera della Sicilia a mo’ di pareo, pupazzetto di Pinocchio nella mano destre e volume della Bibbia in quella sinistra, il deputato regionale nonché leader di Dca-Sicilia Vera preannuncia nuove eclatanti forme di protesta. Almeno fino a quando non sarà ricevuto personalmente dal presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché. «Se si sottrarrà al confronto politico e la Commissione Regolamento non si esprimerà formalmente sulla mia destituzione dalla Commissione Bilancio intraprenderò altre forme di protesta a Sala d’Ercole». Nell’annunciare una conferenza stampa per domani, De Luca anticipa che dimostrerà «a vessatorietà e l’illegittimità di questo provvedimento ed annuncerò le prossime manifestazioni di legittima protesta».

De Luca ha anche scritto una missiva a Miccichè, chiedendo un incontro, e minacciando che «fino a quando non si verificherà quanto richiesto il sottoscritto farà l’impossibile per impedire all’Aula di proseguire la trattazione degli argomenti posti all’ordine del giorno». Cosa dovremo aspettarci dal vulcanico sindaco di Fiumedinisi?