Dismissione Trenitalia, scongiurati i tagli di dicembre. Garofalo: «Rivendichiamo il diritto di essere trattati alla pari»

Dismissione Trenitalia, scongiurati i tagli di dicembre. Garofalo: «Rivendichiamo il diritto di essere trattati alla pari»

Dismissione Trenitalia, scongiurati i tagli di dicembre. Garofalo: «Rivendichiamo il diritto di essere trattati alla pari»

giovedì 11 Novembre 2010 - 11:52

Il deputato del Pdl componente della commissione trasporti alla Camera, considera il -dietrofront- di Fs «il minimo di quello che potevamo aspettarci», e invia il Governo a non sottostare alle logiche economico-aziendali dei «ragionieri di Trenitalia». In ballo c'è il diritto alla mobilità dei siciliani

Ieri la notizia dei nuovi tagli che Trenitalia avrebbe effettuato da dicembre nei treni a lunga percorrenza da e per la Sicilia. A seguire il duro monito del sindaco Buzzanca rivolto al governo nazionale ed in particolare ai deputati siciliani e messinesi presenti in parlamento. Oggi una buona nuova. Quella cioè secondo cui la società di trasporto ferroviario ha rinunciato all’eliminazione di ulteriori corse che avrebbe altrimenti portato a 14 il numero dei treni che collegano la regione al resto del pese, con una riduzione dl 75% in cinque anni.

Immediato il commento del deputatoVicenzo Garofalo, componente della commissione trasporti alla Camera dei deputati: «Il piano strategico di Trenitalia sarebbe stato inaccettabile per il popolo siciliano, ma anche per affermare che su questo terreno non sono stato e non sarò disponibile a fare sconti. A nessuno, per nessuna ragione. In questi anni – afferma Garofalo – ho presentato numerosi atti ispettivi, uno peraltro insieme a tutti i colleghi siciliani del Pdl, proprio nel tentativo di mettere in guardia il Governo su alcune scelte prospettate da Trenitalia e comunque per cercare di fare venire alla luce ogni manovra della società che gestisce il trasporto ferroviario e che tende a isolare sempre di più la nostra regione. Oggi abbiamo ottenuto le rassicurazioni che volevamo nell’interesse di una vasta popolazione che vuole attenzione, che proprio sui trasporti scommette il futuro di gran parte delle proprie aziende e dunque il futuro economico di un’intera area geografica».

Un sospiro di sollievo che tuttavia non può far considerare risolto la questione delle dismissione ferrovaria che Rfi è intnezionata a portare avanti nello Stretto di Messina dove le condizioni infrastrutturali lasciano fin troppo a desiderare sebbe la politica continui A riconoscerlo è lo stesso depuato che infatti ribadisce: «La risposta positiva ottenuta oggi non è da festeggiare, è il minimo che potevamo aspettarci. In attesa di potere misurare davvero le nostre forze in un Paese nel quale il cittadino di Trapani, Messina, Milano e Varese sia in condizioni di parità di trattamento. Perchè noi non vogliamo assistenza, ma rivendichiamo appunto il nostro diritto a essere trattati da pari. La politica non può arrendersi ai ragionieri di un’azienda, che legittimamente fanno conti, i cui risultati però vengono scontati direttamente dalla popolazione. Questo non possiamo accettarlo, non vogliamo accettarlo».

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