Dismissioni delle Ferrovie, Buzzanca chiama in causa Lombardo. E chiede: «Sul Ponte ha cambiato idea?»

Dismissioni delle Ferrovie, Buzzanca chiama in causa Lombardo. E chiede: «Sul Ponte ha cambiato idea?»

Dismissioni delle Ferrovie, Buzzanca chiama in causa Lombardo. E chiede: «Sul Ponte ha cambiato idea?»

martedì 14 Dicembre 2010 - 13:20

Nota del sindaco al presidente della Regione. Sollecitate iniziative del Governo regionale per acquisire al demanio l’area della tratta Villafranca-Gesso-Camaro-Gazzi: «In caso contrario, diretta responsabilità in caso di calamità naturali»

Giuseppe Buzzanca contro Raffaele Lombardo, nuova puntata. Terreno di scontro, stavolta, le dismissioni delle Ferrovie dello Stato. Dopo la nota inviata il mese scorso all’amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti, il sindaco di Messina ha richiesto al presidente della Regione di intervenire con iniziative concrete per impedire il progressivo disimpegno di Rfi in Sicilia. In particolare Buzzanca ha sollecitato anche direttive per gli assessorati regionali competenti sulle questioni relative all’acquisizione al demanio regionale delle aree ferroviarie dismesse. Ad esempio ha evidenziato, per la tratta Villafranca-Gesso-Camaro-Gazzi, che «in mancanza di idonee iniziative da parte del Governo Lombardo per acquisire al demanio regionale tale area, vi sarà una diretta ed esclusiva responsabilità in caso di calamità naturali che potrebbero compromettere la sicurezza dei cittadini». Buzzanca ha poi fatto riferimento all’azione da sempre portata avanti dal governatore Lombardo per la realizzazione del Ponte sullo Stretto (unico fronte sul quale i due sembrano d’accordo), chiedendosi «se tale impegno permane ancora o se la presenza nel Governo regionale di una componente riconducibile ad un partito da sempre contrario alla realizzazione dell’opera, e comunque determinante per il mantenimento della maggioranza all’Ars, abbia compromesso tale dichiarato impegno». Frecciata chiara e diretta.

Buzzanca nelle scorse settimane, aveva ribadito come Rfi nel Mezzogiorno, ed in particolare in Sicilia, «porta avanti una politica tesa alla riduzione ed al contenimento dei costi, mentre nel resto del territorio nazionale attua, con nuove linee ferroviarie e stazioni del futuro, una politica di tutt’altro segno». Basti vedere «la costruzione della nuova linea veloce Milano-Bologna, quarta linea per il collegamento tra le due città, costata cinque miliardi e settecentotrentratre milioni di euro, cifra superiore a quanto previsto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina». Il sindaco ha poi ribadito che il disimpegno di Rfi si è ormai palesato con la riduzione del numero dei collegamenti tra le città siciliane, ed in particolare tra Messina e le dorsali orientale ed occidentale dell’Isola e con la decurtazione negli ultimi tre anni, del 40 per cento dei treni notte per il Continente.

«Per Messina – ha aggiunto Buzzanca – il disimpegno interessa anche i collegamenti marittimi, ove si è arrivati al minimo storico con due sole navi in linea e la dismissione di molte delle aree riservate all’esercizio ferroviario oggi sono state dismesse; aree che in particolare si identificano in quelle abbandonate dopo la realizzazione del raddoppio ferroviario Palermo-Messina, come la tratta Villafranca-Gesso-Camaro-Gazzi che è urgente acquisire ora al demanio regionale per la sicurezza degli abitanti di Provinciale per i quali, in caso di calamità, verrebbe tagliata qualsiasi via di fuga verso Sud, dalla presenza dell’ormai inutile sopra passo ferroviario».

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