Dopo la richiesta di rinvio a giudizio, Scoglio si difende: «Nessun conflitto d’interessi»

Dopo la richiesta di rinvio a giudizio, Scoglio si difende: «Nessun conflitto d’interessi»

Dopo la richiesta di rinvio a giudizio, Scoglio si difende: «Nessun conflitto d’interessi»

giovedì 10 Dicembre 2009 - 14:50

L’assessore dice la sua sull’inchiesta relativa alla convenzione sugli stadi tra Comune e Fc Messina: «Dal decreto di chiusura delle indagini vengono eliminati eventuali frutti da me percepiti e si evince l’estraneità di mia moglie»

L’inchiesta sulla convenzione “della discordia” tra Comune e Fc Messina sugli stadi San Filippo e Celeste è, oltre che una vicenda giudiziaria di primaria importanza, anche un caso politico. Non va dimenticato che già in occasione dell’avviso di garanzia il senatore Udc Gianpiero D’Alia, che oggi ancora tace, aveva chiesto le dimissioni dell’assessore Gianfranco Scoglio, indagato insieme ai fratelli Pietro e Vincenzo Franza. Ieri la notizia della richiesta di rinvio a giudizio per i tre, un fulmine a ciel sereno che scuote le fondamenta di Palazzo Zanca. Ma Scoglio non ci sta e, dopo aver chiarito di aver appreso solo dagli organi d’informazione della decisione dei pm, passa al contrattacco.

«Lungi da me ogni dissertazione giuridica sulla fondatezza dell’impianto accusatorio, che ritengo assolutamente infondato e che comunque sarà oggetto di valutazione nella sede propria avendo piena fiducia nell’operato dei magistrati che mi giudicheranno, – afferma Scoglio – tuttavia mi preme far rilevare che dal decreto di chiusura delle indagini preliminari risulta definitivamente espunto ogni fatto inerente ai miei presunti conflitti di interessi, ad eventuali frutti diretti ed indiretti da me percepiti nell’ambito della mia attività professionale e soprattutto la completa estraneità ai fatti di mia moglie avv. Lorena Rotini». Cioè il legale che ha assistito la società dei Franza nelle procedure inerenti la convenzione, quando Scoglio era city manager del Comune. «Siffatta circostanza – aggiunge Scoglio – non è priva di rilievo atteso il dibattito politico e popolare che ha animato tutta la fase delle indagini e che ha coinvolte persone estranee ai fatti.

Ricordiamo che la richiesta di rinvio a giudizio è stata siglata ieri mattina dai pm Fabrizio Monaco, Vito Di Giorgio, Maria Pellegrino e Francesca Ciranna del Tribunale di Messina. Ai Franza e a Scoglio viene contestata la sigla della convenzione, o meglio dell’accordo procedimentale, che garantiva la disponibilità degli stadi S.Filippo e Celeste per 15 anni. Il pool di sostituti procuratore ha chiesto, dunque, contesta un accordo che sembra essere stato siglato bypassando le norme che richiedono l’evidenza pubblica. L’indagine in una prima fase aveva coinvolto anche l’altro city manager, Emilio Fragale, successore di Scoglio, e l’ex commissario straordinario del comune, Gaspare Sinatra. Le loro posizioni sono state stralciate per permettere il prosieguo degli approfondimenti sul ruolo dell’amministrazione locale.

(foto Sturiale)

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