Elezioni. Oggi si ricomincia, ultima strada il Cga

Elezioni. Oggi si ricomincia, ultima strada il Cga

Elezioni. Oggi si ricomincia, ultima strada il Cga

venerdì 13 Febbraio 2009 - 08:03

Buone notizie ieri per il sindaco Buzzanca dalla provincia etnea. Il Tar dichiara inammissibile il ricorso elettorale. Per la signora Gatto e il signor Russo rimane l'ultima chance, il ricorso al Cga

La notizia del “pericolo scampato”, affermazione con cui qualche consigliere comunale ha definito il verdetto del Tar di Catania giunto nel tardo pomeriggio di ieri tra i corridoi di Palazzo Zanca, scongiura l’ennesima rivoluzione politica per la città di Messina nel giro di qualche mese. Il ricorso presentato dai due cittadini messinesi, Giuseppe Russo e Giulia Gatto, è stato infatti dichiarato inammissibile dai giudici del tribunale amministrativo che ieri mattina lo hanno discusso. Un’inammissibilità che, secondo quanto trapelato, deriverebbe da un ritardo nella notifica e nel deposito del provvedimento stesso presso l’organo giudiziario regionale. La definitiva ufficialità in merito alle ragioni che hanno portato i giudici a rigettare il ricorso non arriverà prima di dieci giorni: questi, infatti, i tempi giuridici che solitamente intercorrono prima del deposito delle motivazioni.

Allo stato attuale, dunque, il primo cittadino Giuseppe Buzzanca rimane alla guida di Palazzo Zanca, ma rimane un’ultima ipotesi. Una volta, infatti, che i giudici depositeranno le motivazioni relative appunto all’inammissibilità del ricorso, i ricorrenti, cioè la signora Gatto e il signor Russo, rappresentati dall’avvocato Anna Maria Lombardo dello studio legale catanese Lisfera, decideranno se tentare l’ultima strada, o meglio l’ultimo grado di giudizio, il Cga. Qualora la scelta sia questa, il consiglio di giustizia amministrativa avrà la possibilità di entrare nel merito della sentenza emessa dalla sezione di Catania. Verosimilmente però i giudici potrebbero riconfermare quanto stabilito dai giudici di Catania, in caso contrario, si ritornerebbe nuovamente al Tar. Da questa mattina intanto il primo cittadino ripartirà esattamente da dove le cose sono state lasciate in attesa della fatidica lettura.

Nessun annullamento, nessun ballottaggio, nessun riconteggio delle schede. Queste le richieste avanzate dal legale dei due messinesi che per tutta la giornata di ieri hanno lasciato con il fiato sospeso l’intera città. Una sensazione già vissuta lo scorso 20 novembre, quando il presidente del tribunale amministrativo di Catania Giuseppe Zingales, aveva però deciso di rinviare tutto a quel 12 febbraio che ci siamo appena lasciati alle spalle, motivando la sua decisione con la mancata notifica del ricorso ad alcuni consiglieri.

L’esito della vicenda sembra tuttavia ormai scritto, ma in attesa che si conoscano le intenzioni dei due messinesi, ricorrere o meno all’ultimo grado di giudizio, viene da pensare come sin da subito sia apparso chiaro che la tornata elettorale dello scorso giugno, ultima in ordine di tempo dopo la maratona iniziata con le regionali e le nazionali, fosse destinata a lasciare il segno. L’odissea nel conteggio dei voti, la presentazione al Comune di verbali completamente bianchi, gli errori riscontrati nella sommatoria dei voti validi, contestati, non assegnati, nulli e di schede bianche che non coincideva con il numero di elettori registrati, hanno determinato il sollevarsi di un “polverone”, di cui fino a oggi, anzi fino a ieri, siamo ancora qui a rendervi conto.

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