Frane e maltempo, una provincia in ginocchio. Ricevuto chiede aiuto alla Regione e alla Protezione Civile

Frane e maltempo, una provincia in ginocchio. Ricevuto chiede aiuto alla Regione e alla Protezione Civile

Redazione

Frane e maltempo, una provincia in ginocchio. Ricevuto chiede aiuto alla Regione e alla Protezione Civile

martedì 17 Febbraio 2009 - 11:35

Incontro operativo stamattina a palazzo Dei Leoni. L’assessore regionale Sorbello: “Basta interventi tampone, serve progettazione per risolvere definitivamente i problemi”. Il capo regionale Prot.Civile Cocina: “Più della metà dei danni conteggiati nella Regione sono in questa provincia”. Da domani lavori su Capo Alì, ancora attesa per Gioiosa Marea e Gesso (Messina)

Stamattina a Palazzo dei Leoni si è tenuto un incontro operativo per discutere dei gravi danni che hanno messo in ginocchio il territorio messinese, a seguito dei violenti fenomeni atmosferici datati 11 dicembre, 11 gennaio e febbraio. Situazioni che però hanno radici lontane, in anni di mancata manutenzione e di assenza totale di tutela e rispetto degli assetti idrogeologici su strade e terreni cittadini e provinciali. In una sala giunta affollatissima, intorno al tavolo di Nanni Ricevuto, l’assessore regionale al territorio Pippo Sorbello, il capo dipartimento regionale della protezione civile Salvatore Cocina, il responsabile dell’Anas per la Sicilia Ugo Dibennardo, i deputati regionali Cateno De Luca e Fortunato Romano, l’assessore comunale di Messina Pippo Isgrò, gli assessori provinciali Terranova, Cusumano e Duca insieme ad alcuni tecnici della Provincia e diversi consiglieri in rappresentanza di tutte le istanze del territorio.

Diretto il presidente della Provincia Ricevuto, che ha -annunciato- il raggiungimento del “punto di non ritorno” per l’Ente da lui guidato per quanto riguarda gli interventi urgenti e soprattutto la necessità di programmare una politica di tutela forte del territorio per evitare il ripresentarsi in futuro di pericoli di tale portata. «Questa Provincia ha fatto il possibile – ha spiegato l’ex senatore ai suoi interlocutori – è intervenuta sulle strade di sua competenza e anche su alcuni paesi grazie alle risorse presenti nel fondo di riserva, ma adesso non possiamo più andare avanti nonostante le tante necessità». I numeri. Sulle strade provinciali le spese previste ammonterebbero a 21 milioni di euro, di cui 3 e mezzo per gli interventi immediati. Per quanto riguarda i comuni, sulla base delle schede dettagliate fornite dai vari sindaci, l’ammontare complessivo parlerebbe di circa 400 milioni di danni.

Sulle emergenze si concentra il capo dipartimento regionale della Protezione Civile Salvatore Cocina, che sottolinea come per la maggior parte siano dovute alle attività umane, ma che ci tiene a registrare anche come i disastri si ripetono quando non si riesce ad intervenire in maniera seria dal punto di vista strutturale. Poi sul territorio messinese: «Per i dati in nostro possesso, dei danni complessivi conteggiati nella Regione più della metà sono individuabili in questa provincia. Stiamo studiando un piano per prendere provvedimenti più celermente possibile. In attesa di finanziamenti sostanziosi provenienti da Roma o Palermo attraverso fondi come ad esempio i Fas, io propongo di dare respiro ai Comuni in maggiore difficoltà attraverso lo stanziamento di piccole somme che vanno dai 100 ai 200 mila euro».

Per quanto riguarda le emergenze in concreto, il responsabile dell’Anas per la Sicilia Ugo Dibennardo ha annunciato il raggiungimento di un accordo con la Protezione Civile per la risoluzione della grave frana che riguarda Capo Alì e conseguentemente i centri limitrofi. Un intervento da ottocentomila euro che verrà eseguito congiuntamente, con i lavori che dovrebbero cominciare tra domani e dopodomani. Ancora attesa invece per Gioiosa Marea: l’Anas ha fatto una richiesta per quattromilioni di euro al Ministero delle Infrastrutture, per i quali avrebbe ottenuto rassicurazioni dal sottosegretario del Ministero dei Trasporti Giuseppe Reina. Ma si dovrà attendere il decreto governativo e la gara per l’assegnazione. Per quanto riguarda Messina, almeno altri quindici giorni d’attesa per quanto riguarda Gesso, visto che bisognerà prima conoscere l’esito delle indagini geognostiche per capire la natura del cedimento. Sembrerebbe più agevole invece la risoluzione dei problemi per quanto riguarda Calamona.

Chiusura per l’assessore regionale al territorio Pippo Sorbello: «Basta interventi tampone. L’indirizzo del governo regionale e di chiudere con i piccoli e ripetuti interventi da un milione di euro: se ne faccia uno da 15 e si risolva una volta per tutte il problema. Dunque ok, parliamo di emergenze ma parliamo soprattutto di progettazione, per inquadrare dove e come intervenire. Se saremo bravi nel giro di 2-3 anni troveremo le soluzioni per la maggior parte dei casi, con la giusta ricerca dei fondi per coprire i costi». Per fare ciò Sorbello ha ribadito l’importanza della Provincia come Ente intermedio e cabina di regia che deve raccogliere le istanze di tutti i comuni che fanno parte del suo territorio. E proprio in quest’ottica, si colloca l’incontro che Ricevuto ha avuto a seguire proprio con i sindaci di alcuni centri messinesi.

(foto Dino Sturiale)

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