I capigruppo Cilento e Rizzo replicano alle dichiarazioni rilasciate da Buzzanca nel corso della conferenza stampa sul Piau: «Niente intimidazioni, continuando così non si va lontano»
La spaccatura c’è e si vede. Crisi politica? Ci siamo quasi. I rapporti tra il sindaco Giuseppe Buzzanca e l’Udc si inaspriscono sempre di più. Di crepe se ne sono create tante, in questi due anni di amministrazione, ma l’astensione dal voto delle linee guida del Prg decisa dagli assessori “casiniani” ha segnato un passaggio nuovo e cruciale dell’alleanza che nel giugno 2008 fu decisiva per eleggere Buzzanca sindaco. Ieri mattina il primo cittadino, nel corso della conferenza stampa sul Piau, a precisa domanda sulla compatibilità tra i programmi strategici presentati da Gianfranco Scoglio e le posizioni evidentemente avverse dell’Udc esposte il sabato precedente, ha risposto: «Il programma è questo, va rispettato e chi vuole allontanarsene è fuori dall’amministrazione».
Un passaggio polemico di fronte al quale l’Udc non è rimasto con le mani in mano. A rispondere i capigruppo in consiglio comunale Bruno Cilento e Mario Rizzo: «Non ci piacciono le intimidazioni politiche, né ci fanno paura, anzi le rispediamo al mittente. Con l’occasione chiediamo al primo cittadino di quale programma si parli visto che il Piau ed il resto sono nel programma dell’onorevole Francantonio Genovese e non in quello sottoscritto con l’Udc. E’ opportuno che il Sindaco trovi il tempo , magari stando meno a Palermo e più in città, per fare l’incontro con il nostro partito che rinvia da più di un mese, senza alcun motivo».
«Tutte queste incomprensioni – spiegano Cilento e Rizzo – non sono altro che la conseguenza di una grande mancanza di dialogo, confronto e comunicazione e di un modo di intendere e fare politica che ormai è diventato caratterizzante di questa amministrazione che, con questo modo di procedere, non fa, sicuramente l’interesse della città ma provoca solo tensione ed equivoci che non ci porteranno lontano. Inoltre – continuano i due capigruppo – evidenziamo la totale mancanza di rispetto nei confronti di un partito che, in questi mesi, ha manifestato chiaramente particolare sensibilità verso temi caratterizzanti la pianificazione e la tutela ed il rispetto del territorio della nostra città. Ricordiamo, infine, che così come siamo stati alleati seri ed indispensabili in campagna elettorale, allo stesso modo abbiamo dimostrato di esserlo in consiglio comunale».
Quest’ultima suona come un messaggio chiaro suffragato dall’esperienza di due anni di consiliatura nei quali, sono i numeri a dirlo, senza l’appoggio dell’Udc la maggioranza non sarebbe rimasta tale. E in tempi in cui il centrodestra è costretto a fare la conta per arrivare ad un numero rassicurante perché in Consiglio venga votato il bilancio di previsione, uno scontro del genere può generare effetti a cascata inimmaginabili. Suonano vicine, poi, le sirene del centrosinistra, con le parole pronunciate sabato mattina da Francantonio Genovese, leader del Pd, che assumono un valore tutto nuovo: «Auspico un’alleanza con l’Udc – aveva detto l’ex sindaco – anche perché non si può giocare a fare opposizione e maggioranza all’interno della stessa coalizione». E dopo il botta e risposta di ieri, la parola coalizione appare una grossa, evidente forzatura.
