Jolly Hotel di Messina. Capone e Fichera chiedono di incontrare la proprietà

Jolly Hotel di Messina. Capone e Fichera chiedono di incontrare la proprietà

Redazione

Jolly Hotel di Messina. Capone e Fichera chiedono di incontrare la proprietà

giovedì 08 Gennaio 2009 - 11:27

I due assessori di Provincia e Comune, su sollecitazione del segretario provinciale del Pd Pippo Rao, si confrontati stamattina con i 25 lavoratori che hanno ricevuto la lettera di licenziamento

Stamattina alle ore 10 e 30, nella sala commissioni di Palazzo dei Leoni, si è tenuto l’incontro previsto per discutere sulla vertenza Jolly Hotel di Messina. Una delegazione dei 25 lavoratori che hanno ricevuto la lettera di licenziamento, alla presenza dei rappresentanti sindacali, si è confrontata con l’assessore provinciale al lavoro Renato Fichera e l’assessore comunale alla mobilità urbana Melino Capone. Ad aprire, il segretario provinciale del Pd Pippo Rao, promotore del tavolo. Il consigliere provinciale del Partito Democratico ha sottolineato l’importanza di salvaguardare le professionalità, ma ha anche lanciato un appello al sindaco e alle istituzioni in genere, affinché non si lasci al gruppo imprenditoriale la possibilità di fare ciò che vuole con i soldi dei lavoratori o dello Stato. Pare infatti, secondo quanto sostengono i dipendenti, che dietro l’attuale gestione ci siano tutta una serie di operazioni finanziarie che hanno garantito l’investimento. Il rischio è che oggi, terminate le sovvenzioni, si possa immaginare un cambio di destinazione d’uso dello stabile (da alberghiero ad edilizio o commerciale, vi dice qualcosa Molini Gazzi?). “Non si possono mandare le persone a casa e poi essere nominati cavalieri del lavoro, ottenere delle facilitazioni etc. – spiega Rao. Chiediamo agli Enti preposti di vigilare-.

Fichera e Capone hanno invece anticipato che chiederanno nel più breve tempo possibile un incontro con la proprietà per capire le intenzioni e successivamente cominciare a lavorare sul da farsi. Il rappresentante dell’amministrazione provinciale ha spiegato che il loro compito è di entrare nel merito delle vicende e delle prospettive strettamente di tipo occupazionale, tralasciando quelle economico-gestionale anche se possono aver influito nel determinarsi di questa situazione. Intanto ha cercato oggi di vederci più chiaro facendosi rivelare dai lavoratori e dai sindacati i dettagli della condizione attuale. “Non vogliamo promettere chimere – ha commentato. Verificheremo le possibilità con l’azienda, se un incontro ci sarà, poi tireremo le conclusioni. Ma posso garantirvi che per una eventuale ricollocazione sarò in prima linea-. E certamente sarà facilitato nel compito dalla sua attività professionale. Assurdo per Capone, come in un città assolutamente carente di posti letto si possa decidere di chiudere una struttura storica come il Jolly. E allo stesso tempo, come possono i conti indicare passivo. “O si tratta di un imprenditore per così dire lunatico o c’è qualcosa sotto-.

Il Jolly Hotel di Messina è passato dalle mani della catena nazionale alla Medea hotels di Francesco d’Amico nel novembre del 1999, pare attraverso gli “aiuti- della 488. Da allora i lavoratori avrebbero accumulato arretrati fino all’ulteriore passaggio all’attuale proprietà, la Mortelle hotel, guidata da Cesare d’Amico, padre di Francesco. I dipendenti hanno spiegato stamattina che il passaggio è avvenuto tramite accordo sindacale con licenziamento e nuova assunzione, ma con la garanzia che sarebbero stati corrisposti arretrati e Tfr. Che ancora mancano all’appello

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