Presentato stamani in Aula un ddl sulla gestione pubblica delle risorse idriche
Presentato stamattina in Assemblea dall’on. Giuseppe Laccoto (Pd) un disegno di legge sulla gestione pubblica delle risorse idriche, che sancisce la inalienabilità della proprietà pubblica degli impianti idrici.
«Fermare i processi di privatizzazione dell’acqua – ha dichiarato Laccoto, primo firmatario del testo – assume oggi, più che mai, il carattere di un problema di civiltà, che chiama in causa politici e cittadini, e chiede a ciascuno un uso dell’acqua indirizzato al risparmio e al rinnovo delle risorse idriche, assumendosene la responsabilità rispetto alle generazioni presenti e future».
Obiettivo primario del ddl arrestare le logiche della mercificazione dell’acqua, attraverso la definizione di un governo pubblico e partecipativo, in grado di garantirne un uso sostenibile e solidale. Tema oggetto di referendum in Lombardia, ad esempio dove l’esito è stato favorevole alla gestione pubblica.
La proposta legislativa di Laccoto, composta da 17 articoli, disciplina la fase transitoria della decadenza degli affidamenti delle forme gestionali miste o private (entro sei mesi dall’approvazione del testo) e, a proposito di tariffe, stabilisce che debbano essere articolate per zone territoriali e soggetti svantaggiati.
In armonia con la normativa statale ed europea, l’uso delle risorse idriche deve essere tutelato e valorizzato, nel rispetto degli equilibri e degli ecosistemi esistenti, mirando al miglioramento della qualità delle acque, anche sotto il profilo igienico-sanitario, attraverso la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento.
Fra gli altri punti di particolare rilevanza: la specifica competenza a Province e Comuni, per l’individuazione e l’attuazione delle politiche e delle strategie volte a organizzare il servizio idrico integrato, sulla base degli ambiti territoriali ottimali (ATO), sempre a gestione pubblica.
L’Autorità organizza il servizio idrico integrato a livello di ambito separando l’attività di gestione delle reti, dall’attività di erogazione dei servizi. Infine si prevede l’istituzione dell’Osservatorio regionale sulle risorse idriche, cui sono affidati specifici compiti volti a favorire una gestione informata, coerente ed integrata delle risorse idriche.
