Lombardo contro tutti. Polemiche sulle iniziative del governatore siciliano e del rischio precariato in Sicilia

Lombardo contro tutti. Polemiche sulle iniziative del governatore siciliano e del rischio precariato in Sicilia

Lombardo contro tutti. Polemiche sulle iniziative del governatore siciliano e del rischio precariato in Sicilia

venerdì 07 Gennaio 2011 - 03:14

Si scatena la bagarre sul bando per 8.400 stagisti che costerà alle casse regionali ben 6,5 milioni di euro

La Sicilia da sempre costituisce una realtà difficile da comprendere per chi vive altrove, oggi la sua immagine diventa illeggibile anche per molti siciliani. Autonomia incompiuta ed alleanze -originali- fanno della Trinacria un laboratorio complesso che, negli ultimi giorni, è diventato anche motivo di aspre critiche per via delle ultime iniziative promosse dal governatore Raffaele Lombardo.

Il presidente siciliano, in poche settimane, ha messo sul tavolo un calderone di provvedimenti adottati o da adottare che hanno sollevato polemiche sia da parte dell’opposizione sia da parte degli alleati del PD; quest’ultimi, se da un lato si dicono soddisfatti per la politica di risanamento dei conti pubblici dell’attuale governo, dall’altro affermano la loro contrarietà al bando sugli stagisti.

L’assunzione, per concorso pubblico, di 4 mila persone nella sanità (2.507 bandite il 31 dicembre), il bando per 8.400 stagisti a 500 euro al mese per un anno, la legge per la stabilizzazione di 22.500 precari degli enti locali impugnata dal commissario dello Stato rappresentano un vero e proprio terremoto a livello nazionale perchè tale strategia va decisamente in controtendenza rispetto alla politica di rigore del Governo nazionale.

Il tutto in una Regione che vanta un totale di 352.153 dipendenti pubblici, tra statali, regionali e degli enti locali: la media è di uno ogni 14 abitanti, mentre in Lombardia è di uno ogni 23 e nella media Italia è di uno ogni 18 abitanti.

A movimentare lo scontro anche un servizio del TG1 in onda due sere fa che ha puntato il dito sull’enorme quantità di personale in servizio nelle strutture ospedaliere siciliane e sulla malasanità nell’isola, inchiesta definita -ignobile- dall’assessore regionale alla Salute, Massimo Russo.

L’opposizione al progetto del governatore autonomista, Raffaele Lombardo, si rifà anche alla recente gestione delle casse regionali che, nel 2010, hanno visto elargire un imponente numero di sussidi, contributi ed indennità destinati a disoccupati, progetti di work experience e cantieri lavoro: 80.050 persone che, a vario titolo, ricevono un assegno pagato con fondi pubblici per almeno 12 mesi, il tutto per una spesa shock di 595 milioni di euro, in gran parte soldi europei ed attinti dal Fas.

Senza contare che l’assessorato regionale al Lavoro e quello all’Istruzione e formazione hanno speso: 180 milioni per 21mila stage retribuiti in aziende e destinati a disoccupati sotto i 35 anni e 25 milioni di euro per 3.700 soggetti senza reddito che, con un sussidio di 700 euro al mese, potranno lavorare per un anno in aziende artigiane.

Sono stati stanziati, inoltre, altri fondi: 5 milioni di euro per 1.500 colf e badanti; 5 milioni di euro per 1.000 disoccupati da utilizzare nel settore della pesca e 40 milioni di euro per 4 mila senza lavoro oltre ad altri bandi, a partire da 256 milioni di euro, per 33mila edili disoccupati che saranno impiegati nei cantieri lavoro.

-Tra stabilizzazioni, ormai vietate dall’ordinamento statale, nuove assunzioni e, da ultimo, l’emanazione di un bando per il reclutamento di 8.400 stagisti- – hanno dichiarato Brunetta e Fitto – -siamo di fronte ad interventi che, al di là dei dubbi costituzionali, soprattutto quello delle stabilizzazioni, che saranno sciolti dai competenti organi, risultano poco opportuni dal punto di vista finanziario in un momento in cui a tutta la pubblica amministrazione viene chiesto un forte contributo per il risanamento dei conti pubblici-.

Dure critiche provengono anche dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e leader di Forza del Sud, Gianfranco Micciché, che afferma: -chiamare lavoro quest’altra infornata di precari è un’offesa. Innanzitutto, all’intelligenza di chi comprende che il gioco va ben oltre l’interesse nobile di aiutare le fasce deboli, che non vanno mai abbandonate. Poi a questi cosiddetti assunti, cui non viene dato un vero lavoro ma, appunto, l’illusione di un pezzo di pane e persino duro, perché con 500 euro puoi comprarci solo quello. Ed è un’offesa alla Sicilia che, ancora una volta, si ritrova incatenata alla mentalità assistenzialista di chi la governa, schiava di logiche vecchie e perdenti ma, a quanto pare, sempre in voga-.

Sullo stesso tenore i pareri espressi dalla Cisl, dalla Legacoop Palermo e dal presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, contrari alla logica assistenziale e clientelare del governo Lombardo -perchè si tratta di un provvedimento estraneo sia alla cultura dello sviluppo sia a quella della promozione sociale e verrebbe a creare altri 8.400 stagisti precari pagati 500 euro al mese da enti e associazioni di volontariato alle quali verranno destinati 6,5 milioni di euro che graveranno sulle casse regionali. Il governo siciliano non può spacciare queste iniziative assistenziali come strumento di sviluppo e di aiuto alle imprese. Si deve dire basta a queste pratiche che distruggono il vero diritto al lavoro e sperperano fondi pubblici-.

Il governatore Raffaele Lombardo alle polemiche ribatte con decisione: -sono stati avviati percorsi per stabilizzare lavoratori, persone ingaggiate, in alcuni casi, addirittura vent’anni fa, sottraendole così al ricatto della mala politica che concedeva loro, di anno in anno, una proroga in cambio del consenso. La loro attività non peserà sull’amministrazione un euro in più rispetto a quanto era costata fino ad oggi. Mi auguro che questo sia sufficiente a chiudere la sequela di mistificazioni e speculazioni politiche-.

Sulle assunzioni nel settore della Sanità siciliana l’assessore Massimo Russo sostiene che -la quantità di personale rispecchia quanto concordato con i ministri Giulio Tremonti e Ferruccio Fazio; le assunzioni, tramite concorso, fanno seguito al blocco del turn over ed ai pensionamenti e si tratta di posti rimasti vacanti e che devono essere coperti proprio sulla base dei paletti fissati da Tremonti e Fazio-.

Inascoltato da parte dell’assessore regionale alla Famiglia, al Lavoro e alle Politiche sociali della Sicilia, Andrea Piraino l’invito di Confindustria e dei sindacati a ritirare il bando per gli 8.400 stagisti. -Non lo ritiro- – afferma Piraino – -perchè il bando per 8.400 stagisti è un normale avviso pubblico per assegnare delle borse lavoro e delle borse di impiego a inoccupati, disabili o soggetti disagiati e appartenenti a categorie deboli in genere, per poter affrontare una fase di difficoltà quale quella che sta attraversando la Sicilia. Non c’è assolutamente la prospettiva della precarizzazione dei rapporti che saranno assunti con aziende private e non con pubbliche amministrazioni. Il governo della Regione ha già indicato in modo definitivo che la storia del precariato in Sicilia si è chiusa per sempre. Oggi ci stiamo adoperando, piuttosto, per porre rimedio alle conseguenze nefaste di scelte che certo non possono essere ascritte a questo governo. Questo tipo di provvedimenti si iscrive a pieno titolo nel capitolo delle politiche sociali piuttosto che nel novero delle iniziative per lo sviluppo e per il lavoro, per cui il governo sta attuando ben altri provvedimenti. Forse che coloro che stanno criticando vogliono sostenere che e’ arrivato il tempo di abbandonare ogni forma di politiche sociali-.

Giorni di grande tensione e di grande attenzione alle vicende palermitane nel timore che, come spesso accaduto in passato, le conseguenze ricadano sulla pelle del popolo siciliano.

Probabilmente nei corridoi di Palazzo dei Normanni e di Palazzo d’Orleans aleggia ancora il fantasma del Principe di Salina che rende, purtroppo, attuale la filosofia gattopardiana del -tutto cambia, nulla cambia-.

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