Lombardo supera la prova d’aula: la vecchia maggioranza non c’è più, quella nuova…

Lombardo supera la prova d’aula: la vecchia maggioranza non c’è più, quella nuova…

Lombardo supera la prova d’aula: la vecchia maggioranza non c’è più, quella nuova…

giovedì 10 Dicembre 2009 - 08:36

L’ordine del giorno “pro-presidente” di Pdl Sicilia e Mpa passa: contrari i deputati Udc, decisiva la permanenza in aula del Pd. Il governatore: «O si attua il programma o vado a casa». Il Pdl: «Il presidente non vuole avere rapporti con noi». Ardizzone (Udc): «E’ un governo delle apparenze». Lupo (Pd): «Valuteremo»

Non è ancora chiaro se ieri sera, nell’aula dell’Ars, si sia chiusa una storia politica o se ne sia aperta una nuova. Certo è che il presidente della Regione Raffaele Lombardo esce col petto gonfio da Sala d’Ercole, e più di lui i deputati di Pdl Sicilia e Mpa, che hanno ottenuto l’approvazione dell’ordine del giorno da essi stesso presentato con il quale si chiedeva al governatore di «proseguire senza indugio nell’azione intrapresa di modernizzazione e riforme della Regione, attraverso la puntuale realizzazione dei punti programmatici elencati auspicando il consenso parlamentare più solido e qualificato». I 34 voti favorevoli, però, sarebbero stati vani se in aula non fossero rimasti, esprimendo la propria astensione, i parlamentari del Pd. Ovviamente contrario l’Udc, mentre il Pdl “lealista”, che aveva presentato un proprio ordine del giorno, incassa la sconfitta, tanto da affermare che «questo voto testimonia che Lombardo non vuole avere rapporti con noi».

LOMBARDO

«Il programma di governo si attua – aveva detto nel corso del suo accorato intervento Lombardo – in caso contrario sono disposto ad andare a casa stasera stessa. Non stiamo facendo ribaltoni o ribaltini. Ho già parlato di dissoluzione della maggioranza. Quel percorso fa parte del passato ed è stato tagliato come si fa con il cordone ombelicale. Ci riconosciamo in un programma che chiediamo di votare a chi ci sta. Serve una grande alleanza sociale per avviare le riforme che servono alla Sicilia. Gli insulti e i manifesti nei comuni contro di me da chi sono venuti? La bocciatura del Dpef è stata l’epilogo di una serie di attacchi quotidiani». Un fiume in piena, Lombardo, interrotto solo dal gol dell’Inter in Champions League, prontamente segnalato all’aula da un deputato.

LE REAZIONI

«Viviamo da un anno e mezzo in una situazione non chiara all´interno del governo e del parlamento. Se il presidente non è messo nelle condizioni di governare bene, il demerito sarà di Lombardo e forse qualcuno vuole proprio questo. Non mi è chiaro per esempio perché nonostante la decurtazione dei fondi Fas che abbiamo subìto e nonostante la delibera che sbloccava i Fas, quei fondi non sono ancora arrivati. La Sicilia non può aspettare e non può dipendere dagli umori d´aula», è il commento di Santi Formica, deputato del Pdl, espresso durante il suo intervento. Duro Giovanni Ardizzone dell’Udc: «Quello di Lombardo è il governo delle apparenze. Si parla tanto di riforme, ma sulla sanità, ad esempio, gli unici ad essere contenti e “soddisfatti” sono i titolari delle cliniche private. Il presidente metta mano alla riduzione dei costi della politica: riduca, in particolare, le indennità degli assessori esterni. Si impegni, inoltre, nell’approvazione dei piani paesaggistici in tutta la Sicilia per impedire altri scempi e nuove istallazioni di pale eoliche. Infine approvi i piani di assetto idrogeologico, senza trincerarsi dietro al mancato rinnovo dei contratti al personale assegnato a questo servizi. Poi venga in Aula e renda conto di quanto ha saputo riformare». Questo, infine, il commento del segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo: «Sono arrivate da Lombardo parole dure contro la sua ex maggioranza e contro le politiche antimeridionali del governo Berlusconi. Valuteremo i fatti che ne seguiranno».

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