Il segretario Oceano: «L’annuncio è solo tattica. Le difficoltà dell’azienda determinate da scelte consapevoli del Comune e dell’Ato, per salvare Messinambiente servono fatti non chiacchiere».
«Fatti, non chiacchiere». Mostra scetticismo Lillo Oceano, segretario generale della Cgil Messina, nel commentare l’inatteso esito dell’assemblea dei soci di Messinambiente tenutasi nella tarda serata di ieri (vedi articolo correlato). Assemblea dalla quale è emerso un sostanziale dietrofront del sindaco Giuseppe Buzzanca rispetto all’ipotesi di messa in liquidazione, con un improvviso ritorno in auge della strada della ricapitalizzazione. Ma Oceano non si fida, sostenendo che l’inatteso annuncio di una ricapitalizzazione dell’azienda abbia ragioni e obiettivi diversi da quelli apparenti. «La notizia del rinvio dell’assemblea dei soci di Messinambiente con l’annuncio della ricapitalizzazione – afferma il segretario della Cgil – dovrebbe indurci ad esprimere soddisfazione ma, per le ragioni che proveremo a spiegare, riteniamo che il sindaco Buzzanca in realtà non abbia abbandonato l’idea di liquidare le partecipate ma solo subito un brusco stop per via della forte resistenza trovata nel sindacato, nel mondo politico, nei dubbi che stanno emergendo anche nell’opinione pubblica ed infine, dato particolarmente inatteso, nella formalizzazione delle relazioni tecniche sul reale stato di salute della società. Questa inattesa resistenza nel merito delle questioni espone il disegno di messa in liquidazione, perseguito dall’amministrazione, a possibili rischi sul piano del consenso politico oltre che da parte della Corte dei Conti».
«A fronte di questa inattesa difficoltà – continua Oceano – il sindaco Buzzanca tenta una mossa disinvolta che può trarre in errore un osservatore distratto: distingue la scelta politica da quella tecnica. Prova cioè a negare la volontà di liquidare la partecipata e tenta di sostenere che tale eventualità apparterrebbe ad un ambito tecnico ineludibile e ineluttabile. Questa affermazione è totalmente falsa. La condizione di attuale difficoltà della Messinambiente è determinata dai comportamenti del comune e dell’Ato 3, oggi diretta dal capo di gabinetto del sindaco Buzzanca in una confusione di ruoli tra controllore, controllato e esecutore da far invidia a ben più noti conflitti di interesse. L’Ato 3 corrisponde alla Messinambiente importi inferiori alle prestazioni rese e quindi inferiori ai costi sostenuti per renderle. Pagamenti peraltro inferiori anche alla convenzione stipulata tra la società (ex) mista e il comune di Messina. Questo ha prodotto una condizione di sofferenza determinata appunto dai comportamenti dell’Ato 3. Bisogna aggiungere che l’Ato 3 con questo minore esborso, riesce a gestire diversi milioni di euro per attività affidate di volta in volta a varie cooperative. La responsabilità degli amministratori della Messinambiente è quella di non aver avviato un contenzioso con Ato e comune. Sarebbe sufficiente correggere questa -anomalia- per riportare in equilibrio i conti. Basta leggere i Bilanci delle due Spa per verificare queste affermazioni e smascherare così la bugia di Buzzanca. Per queste ragioni temiamo che dietro l’annuncio della ricapitalizzazione ci sia l’ennesimo bluff. Se invece ci sbagliamo e la volontà di risanare le partecipate é reale, basta una semplice direttiva, mettere le giuste poste nel bilancio dell’Ato, trasferire la proprietà degli immobili tecnici dal Comune alla Messinambiente. Servono fatti – ribadisce in conclusione Oceano – non chiacchiere».
Intanto dopo quanto emerso ieri, stamani il segretario cittadino del Pd Giuseppe Grioli ha parlato di «marcia indietro» di Buzzanca e di «battaglia vinta» da parte del Pd: ««Il Partito Democratico – ha tra l’altro affermato Grioli – ha contestato e continua a contestare l’impostazione lanciata dal sindaco che esibisce una presunta separazione tra scelta tecnica e scelta politica da ciò ricavando l’ineluttabilità della messa in liquidazione di Messinambiente. Le scelte tecniche a nostro avviso discendono da precise responsabilità della politica, che ha determinato questo stato di cose che oggi richiede un intervento risolutivo». Anche Costantino Amato, segretario generale della Csp Uil, e Silvio Lasagni, segretario di Uil Trasporti, in mattinata hanno commentato il risultato dell’assemblea dei soci: «Siamo soddisfatti per quanto emerso dall’incontro di ieri ma continueremo a tenere alta la guardia perché vengano tutelati i diritti dei lavoratori e dei cittadini. La ricapitalizzazione è l’unica strada percorribile, peraltro quella intrapresa neanche due mesi addietro, prima dell’inaspettato e incomprensibile voltafaccia dell’amministrazione comunale».
