Palazzo dei Leoni, inizia la resa dei conti in An: Laface ricorre per il mancato ingresso nella giunta

Palazzo dei Leoni, inizia la resa dei conti in An: Laface ricorre per il mancato ingresso nella giunta

Redazione

Palazzo dei Leoni, inizia la resa dei conti in An: Laface ricorre per il mancato ingresso nella giunta

giovedì 24 Luglio 2008 - 16:09

Ricevuto aveva designato l'esponente della corrente Briguglio assessore in campagna elettorale. Depositato ricorso giudiziario al Tribunale Civile

Una resa dei conti abbondantemente annunciata dal dirigente nazionale di An Carmelo Briguglio e che oggi, probabilmente, ha visto solo il primo atto. Giuseppe Laface, esponente della corrente che fa capo al deputato nazionale, già assessore provinciale alle Infrastrutture con Leonardi, ha presentato ricorso giudiziario al Tribunale Civile di Messina contro la mancata nomina in giunta provinciale, nonostante fosse uno degli assessori designati dal presidente Nanni Ricevuto in campagna elettorale.

Ritenute illegittime delle Determine presidenziali nn. 103 e 105 del 2008 con le quali Ricevuto ha nominato l’esecutivo provinciale. Il ricorso, trova fondamento nel combinato disposto degli artt. 5, comma 7, lett. f) della L. R. n. 35 del 15.09.97 e 32, comma 1, della L. R. n. 9 del 06.03.1986, come sostituito dall’art. 22 della L. R. n. 26 del del 01.09.1993 e dall’art. 8 della L.R. 15.9.1997 n. 35. «A mente dell’art. 5, comma 7, lett. f) della L. R. n. 35 del 15.09.97 – cita Laface – il candidato presidente della provincia deve presentare il programma amministrativo, da affiggere all’albo pretorio dei comuni della provincia, con l’indicazione di almeno la metà degli assessori che il candidato intende nominare, ed ai sensi dell’art. 32, comma 1, della L. R. n. 9 del 06.03.1986, come sostituito dall’art. 22 della L. R. n. 26 del del 01.09.1993 e dall’art. 8 della L.R. 15.9.1997 n. 35, “il Presidente, entro dieci giorni dalla proclamazione nomina la giunta comprendendo anche gli assessori proposti all’atto della presentazione della candidatura, …-».

Secondo Laface «è stato autorevolmente sostenuto che le norme di cui sopra costituiscono in capo a chi è presentato al pubblico come futuro assessore nella compagine del candidato a Sindaco (rectius presidente), un diritto alla nomina e dall’altro che la norma costituisce un obbligo per il sindaco (rectius per il Presidente) a comprendere nella giunta i nominativi di coloro che sono stati presentati come futuri assessori, per più ordini di ragioni». Una norma che punta a «tutelare l’effettività della competizione elettorale».

«A conferma della bontà di quanto si sostiene – aggiunge Laface – giovi soltanto ricordare che, in occasione della formazione della Giunta provinciale della precedente amministrazione retta dal Dott. Leonardi, onde procedere alla “sostituzione- di alcuni assessori designati (gli On.li Leanza, Beninati e Sanzarello) il Presidente Leonardi, evidentemente ben consapevole e conscio dello specifico obbligo di legge sullo stesso incombente – a differenza del Presidente Ricevuto – provvide ad acquisire le loro dichiarazioni di rinunzia e/o indisponibilità preventiva all’accettazione della nomina ad assessore. Stessa cosa, peraltro, è accaduta oggi al Comune di Messina laddove alcuni degli assessori indicati hanno rinunziato alla nomina, per consentire al sindaco Buzzanca di nominare altri soggetti».

Laface ribadisce che «al di là delle ovvie considerazione politiche in ordine al mancato rispetto di precisi accordi elettorali da parte del Presidente Ricevuto, che sono in corso di valutazione da parte degli Organi Centrali di An, il ricorso alla Magistratura è da ritenersi assolutamente necessario perché non può e non deve passare il messaggio, nella pubblica opinione e nell’elettore, che violare la legge possa essere considerato, in fondo, un comportamento accettabile. O, peggio, che l’avere influenzato l’elettorato nell’espressione del voto e delle preferenze con l’indicazione di un programma e di una squadra di governo e, poi, il giorno dopo il voto avere sconfessato gli impegni, possa non essere considerata una truffa nei confronti dei cittadini. Nella fattispecie, circa 2.000 cittadini elettori hanno espresso la loro preferenza nei confronti dell’avv. Laface, che era altresì candidato, anche nella consapevolezza che quest’ultimo sarebbe stato nominato assessore proprio perché designato a termini di legge».

Si apre definitivamente, dunque, lo scontro -fratricida- tutto interno al Pdl e in particolare ad Alleanza Nazionale, con Briguglio che, ricordiamolo, nella infuocata conferenza stampa di alcuni giorni fa aveva -invitato- il sindaco Giuseppe Buzzanca a fare un passo indietro come presidente provinciale del partito, avendo già altri due incarichi, quelli di sindaco, appunto, e di deputato regionale. Questo scontro -correntizio- ha dei precedenti nel recente passato: il ricorso con cui Pippo Currenti, altro esponente del gruppo Briguglio, prese il posto all’Ars, facendolo decadere, di Buzzanca nella scorsa legislatura; la partecipazione del cognato di Buzzanca stesso alla campagna elettorale di Passalacqua, diretto avversario proprio di Briguglio nella corsa a sindaco di Taormina. Adesso la nuova resa dei conti è partita, e potrebbe avere conseguenze anche negli assetti provinciali del partito.

(nelle foto Currenti e Briguglio, Ricevuto)

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007