Passa anche dal Don Orione lo scontro consiglieri-Buzzanca tutto interno al Pdl

Passa anche dal Don Orione lo scontro consiglieri-Buzzanca tutto interno al Pdl

Passa anche dal Don Orione lo scontro consiglieri-Buzzanca tutto interno al Pdl

lunedì 28 Marzo 2011 - 23:40

Nuova dura nota dei sei esponenti del partito di maggioranza che hanno firmato il documento di “contestazione” al sindaco. Si parla di forte «imbarazzo» nei confronti dell’atteggiamento dell’Amministrazione

Sono i servizi sociali, ed in particolare la vicenda Don Orione, la nuova mossa dei consiglieri comunali del Pdl nei confronti del sindaco Buzzanca in questo inedita partita a scacchi tutta interna alla maggioranza. Alla prima mossa, il durissimo documento di contestazione al sindaco firmato dai sei (vedi articolo correlato), Buzzanca aveva risposto in maniera indiretta, se vogliamo, “premiando” l’unica corrente assente in quel documento, l’area Garofalo, assegnando più poteri e la quasi totalità dei servizi sociali a Dario Caroniti, unica espressione, appunto, di Garofalo in Giunta. Adesso c’è il contrattacco degli stessi sei consiglieri (Pippo Capurro, Roberto Sparso, Angelo Burrascano,Peppe Chiarella, Nino Spicuzza e Pietro Iannello), alfieri dei parlamentari Beninati e Germanà, che colpiscono pesantemente sul fronte Don Orione. Un nuovo documento, nel quale i sei si chiedono «quando il sindaco e l’assessore competente di concerto con l’Asp pongano in essere gli atti necessari per disciplinare il servizio e riempire il vuoto e il silenzio dell’amministrazione dal febbraio 2010 ad oggi e che dimostra scarsa sensibilità politico sociale ed elemento di imbarazzo». Parole che sembrerebbero provenire dai banchi dell’opposizione e che invece rappresentano un nuovo “fuoco amico” in casa Pdl, lì dove parlare di maggioranza, adesso, pare davvero complicato (e oggi in consiglio comunale potrebbe essercene una dimostrazione, stando alle voci di corridoio).

«Da oltre un anno – si legge nel documento – l’Amministrazione comunale non ha proceduto al rinnovo del protocollo d’ intesa tra il Comune di Messina e l’Asp sottoscritto con l’istituto Don Orione. L’originaria delibera prevedeva che il protocollo d’intesa dovesse avere valore sperimentale e avrebbe dovuto essere soggetto a riesame sulla base delle esperienze acquisite. Il sindaco e l’assessore ai Servizi Sociali non hanno provveduto al riesame per tempo del protocollo d’intesa e non lo hanno rinnovato dal febbraio 2010, e hanno, di fatto, abbandonato 47 soggetti portatori di handicap gravi al proprio destino. Nella struttura messa a disposizione dall’istituto Don Orione, i 32 portatori di handicap gravi e i 15 portatori di handicap che frequentano la struttura ricevendone assistenza diurna, continuano ad essere assistiti grazie all’istituto Don Orione e ai soggetti che di fatto prestano l’assistenza sociale e sanitaria necessaria. Il tutto ha determinato ad oggi l’insorgere di debiti fuori bilancio che dovranno essere approvati dal consiglio comunale senza che il sindaco abbia individuato un percorso amministrativo, convenzione o altro, che garantisca l’assistenza socio sanitaria necessaria, pur costituendo, il servizio espletato presso il centro Don Orione, ormai da anni, una nuova forma di residenzialità assistenziale più idonea ai molteplici bisogni espressi dall’utenza ospitata».

Secondo Capurro, Sparso, Burrascano, Chiarella, Spicuzza e Iannello, «quanto offerto nel centro Don Orione costituisce un servizio residenziale a forte integrazione socio sanitaria che, avendo carattere sperimentale e innovativo e sulla cui validità si è espressa in senso positivo l’Asp, deve essere valutato e possibilmente rinnovato d’intesa fra la istituzioni territoriale direttamente coinvolte, l’Amministrazione comunale e Asp, al fine di garantire qualità e efficienza socio sanitaria». Tre le richieste avanzate al sindaco: l’immediata attivazione di concrete iniziative; risposta scritta su quanto rappresentato; un immediato incontro per meglio rappresentare le necessità dei soggetti,portatori di handicap, ospitati nella struttura». E il gelo, in casa Pdl, è sempre più totale.

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