Pd, il dibattito è ancora aperto. Silvestro: «Mancanza di democrazia nei vertici nazionali e regionali»

Pd, il dibattito è ancora aperto. Silvestro: «Mancanza di democrazia nei vertici nazionali e regionali»

Redazione

Pd, il dibattito è ancora aperto. Silvestro: «Mancanza di democrazia nei vertici nazionali e regionali»

lunedì 21 Aprile 2008 - 10:45

«Le cause di questa sconfitta vanno ricercate nel tempo, e riguardano in modo diverso gli ex Ds e la Margherita». Lumia: «Poco rinnovamento». Russo: «Potere di interdizione degli uscenti per garantirsi la rielezione»

«La sconfitta alle politiche ed alle regionali è stata netta e senza attenuanti». E’ ancora apertissimo il dibattito sulla pesante debacle del Partito Democratico in Sicilia, dove la candidata Anna Finocchiaro è stata surclassata dal rivale del centrodestra Raffaele Lombardo. A parlare è Gioacchino Silvestro, uno dei leader storici dei Ds messinesi, già vicepresidente dell’Ars, che intervenendo ad un incontro elettorale per le prossime elezioni amministrative ha detto la sua sulla prima -crisi- che il neonato Pd attraversa. «Ma le cause di questa sconfitta – ha aggiunto – non sono recenti, vanno ricercate nel tempo e riguardano, in modo diverso, gli ex Ds ed ex Margherita. Proprio per questo è necessaria una discussione franca ed approfondita per ricercare i motivi della sconfitta. Il richiamo del cosiddetto Ufficio politico del Pd siciliano (quando è stato nominato?) alla mobilitazione per le elezioni amministrative è giusto, ma rischia di essere insufficiente, giacché non si è perduto per mancanza di mobilitazione ma per l’assenza di democrazia da parte dei vertici nazionali e regionali del Pd, a partire dalla formazione delle liste; oltreché la scomparsa dei luoghi del confronto politico e dello svolgersi della vita democratica. Alcune correzioni, anche se provvisorie, su questo terreno vanno operate subito se vogliamo avere un risultato positivo alle amministrative».

Nei giorni scorsi sono state diverse e sono giunte da più parti le critiche sulla gestione della campagna elettorale da parte del partito. Così Beppe Lumia sulle liste: «Erano poche, e non riuscivano a coprire l’intero territorio. Per le politiche, sono rimaste scoperte intere province: dal ragusano al siracusano, dal nisseno a parte del trapanese. A livello regionale, la lista Finocchiaro non era presente a Enna, Caltanissetta, Siracusa. Non solo. Le liste, in generale, esprimevano poco rinnovamento, essendo un mix fra la riproposizione di parlamentari uscenti e, nel caso delle politiche, candidati paracadutati dall’alto».

Lo stesso vice segretario regionale del Pd Tonino Russo ha ammesso: «Il Pd è ancora un cantiere aperto, assai più fragile che in altre zone del paese. Qui siamo spesso troppo salottieri e incapaci di capire i problemi della vita quotidiana della gente. Le liste nazionali del Pd avevano troppi pochi candidati impegnati in campagna elettorale e nei quali gli elettori potessero riconoscersi. A livello regionale, le liste hanno sofferto del potere di interdizione dei deputati uscenti per garantirsi nuovamente la rielezione».

(foto Dino Sturiale)

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