Pergolizzi, Caprì e Cantello chiedono al sindaco di prorogare il servizio

Pergolizzi, Caprì e Cantello chiedono al sindaco di prorogare il servizio

Redazione

Pergolizzi, Caprì e Cantello chiedono al sindaco di prorogare il servizio

domenica 26 Ottobre 2008 - 08:26

I consiglieri comunali: «Si potrebbe prefigurare l'interruzione di pubblico servizio». Nota dell'ex ragioniere generale Saja: «Responsabilità di Sinatra e di chi gestisce il settore»

L’allarme è stato lanciato, adesso per i servizi sociali è una corsa contro il tempo. Dopo la protesta di ieri dei lavoratori, ad intervenire sono i consiglieri comunali Nello Pergolizzi (Pdl), Giorgio Caprì (Francantonio per Messina) e Ivano Cantello (Autonomisti Mpa), che chiedono al sindaco «se non ritenga opportuno intervenire al fine di evitare che siano compromessi i livelli minimi essenziali di assistenza alla persona, in un settore così nevralgico della nostra società, mantenendo un servizio pubblico che deve essere garantito in soluzione di continuità, evitando di causare uno stato di abbandono delle persone diversamente abili coinvolte, oltre al licenziamento dei lavoratori alle dipendenze delle cooperative sociali», aggiungendo una richiesta non a poco: «al fine di verificare l’esistenza degli estremi di interruzione di pubblico servizio, di disporre l’immediata proroga di un servizio pubblico garantito dalla normativa vigente».

Un’interrogazione bipartisan, che pare dal presupposto che «ancora oggi nonostante varie esternazioni e tavoli di confronto non è stata fatta una scelta definitiva in merito alla gestione dei servizi sociali nella nostra città (mantenimento dell’Istituzione e/o chiusura e conseguente trasferimento di tutte le competenze all’Assessorato Competente). E’ comunque palese che la stessa gestione andrebbe rivista e rimodulata sia in termini di servizi offerti all’utenza nonché in riferimento al sistema di gestione delle cooperative stesse che dovrebbe rispondere a criteri di decentramento, pubblicità dei servizi ed efficienza sul territorio».

«Nonostante tanto tempo sia trascorso dalle Elezioni Amministrative – aggiungono i tre consiglieri – si è arrivati alla scadenza in proroga degli appalti, affidati alle cooperative sociali, per la gestione dei servizi destinati in favore di anziani e diversamente abili e che se non prorogati creeranno un notevole danno a centinaia di famiglie appartenenti mettendo a rischio l’assistenza alle fasce più deboli della popolazione che non potranno usufruire dei previsti servizi ed ,inoltre, 500 posti di lavoro in una città già martoriata dalla disoccupazione. Tale situazione produrrebbe effetti gravissimi, provocando una grande piaga sociale, colpendo persone anziane non autosufficienti e persone diversamente abili con patologie tra le più gravi, tra le quali la paraplegia, l’Alzheimer, il morbo di Parkinson, ecc.».

I tre consiglieri sottolineano che «non si evidenzia, da parte dell’Amministrazione Comunale, la necessaria chiarezza sulla progettualità relativamente alla gestione di servizi fondamentali per la cittadinanza, anche alla luce della non ben chiara destinazione a cui andrà incontro l’Istituzione dei Servizi Sociali del Comune di Messina. Il servizio già svolto dall’Istituzione dei Servizi Sociali, dovrebbe essere assorbito da altro Dipartimento del Comune, mettendo così fine all’esperienza della Istituzione stessa. Se si vuole evitare la paralisi del settore è indispensabile una scelta coraggiosa, importante ed indifferibile, per poter improntare al meglio, concretamente e con serietà, il lavoro per i prossimi anni, il tutto nell’ottica della migliore fruizione possibile dei servizi da parte di quella fascia di cittadini non autosufficienti».

Sull’argomento si registra un nuovo intervento anche di Gaetano Saja, ex ragioniere generale del Comune e dell’Istituzione ai Servizi sociali. «Per otto anni – scrive – e precisamente dal 2000 al 31/12/2007, pur gestendo le attività sociali entro i limiti dei trasferimenti finanziari fissati dal Comune di Messina giuridicamente inseriti nei propri bilancio di previsioni, l’istituzione per i servizi sociali è riuscita a garantire la doverosa assistenza alla fasce più bisognose della nostra società e, nel contempo, garantire la dovuta retribuzione agli operatovi sociali impegnati allo svolgimento dei servizi programmati. Chi detiene il compito della informazione, televisione e della carta stampata, ha il sacrosanto dovere di informare la cittadinanza che tutti gli operatori utilizzati dalle cooperative sociali per lo svolgimento delle attività assistenziali programmate dall’Istituzione per i servizi sociali sino al 31/12/2007 hanno già percepito la dovuta e legittima remunerazione del servizio prestato sino alla citata data. Detto questo non posso che sostenere che le odierne difficoltà sono strettamente collegate ai provvedimenti amministrativi adottata dal Commissario Regionale dr. Gaspare Sinatra nonché alle modalità gestionali, sotto il profilo finanziario, adottate da coloro i quali sono stati chiamati a gestire la complessa attività socio – assistenziale della nostra città».

«Ciò che intendo sostenere – prosegue la nota – è che l’attuale situazione che interessa la gestione dell’attività sociale che il nostro Comune è costretta a garantire alla fasce più bisognose della nostra società civile non subisce effetti negative dalla recente gestione di detti servizi da parte dell’Istituzione per i servizi sociali alla data del 31/12/2007, ma dallo stato fallimentare, sotto il profilo finanziario, in cui versa il Comune di Messina, il quale, secondo quanto dichiarato dal Sindaco Buzzanca, per carena di disponibilità finanziarie intende incidere negativamente, per ammorbidire tale stato di disagio finanziario sugli interventi finanziari di carattere sociale per riequilibrare altre spese ritenute più importante sotto il profilo politico – istituzionale».

«Contesto la dichiarazione del Sindaco Buzzanca – si legge ancora – che afferma che -I fondi non ci sono-. Tale affermazione può collegarsi ad un tentativo, indubbiamente apprezzabile, di -ristrutturare le risorse finanziare dell’Ente- nel senso che, risorse finanziarie che negli anni passati sono state assegnate all’Istituzione per i servizi sociali sono stati destinate, certamente per scelte politiche, per finanziarie altre attività di competenza comunale».

«La sola affermazione che ritengo di poter fare – conclude Saja – riguarda la regolarità più o meno puntuale, del pagamento delle spettanze dovute agli operatori delle cooperative sociali impegnati a svolgere la propria attività a favore di terzi meno ambiente per conto dell’Istituzione per i servizi sociali sino al 31/12/2007. E’ come dire: -dopo di noi il diluvio- con il consenso di tutte le Istituzioni politicamente costituite».

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