Potenziali conflitti d'interesse: il presidente dell'Authority Lo Bosco nel mirino di Pergolizzi e Melazzo

Potenziali conflitti d’interesse: il presidente dell’Authority Lo Bosco nel mirino di Pergolizzi e Melazzo

Redazione

Potenziali conflitti d’interesse: il presidente dell’Authority Lo Bosco nel mirino di Pergolizzi e Melazzo

venerdì 12 Settembre 2008 - 14:34

«Il presidente dell'Autorità portuale è consigliere d'amministrazione di Rfi, la sua nomina non è stata opportuna». Chiesta una conferenza di servizi sui rapporti tra Comune, Authority e Rfi.

Una nomina inopportuna perché viziata da potenziali conflitti d’interesse. Non vanno giù leggeri i consiglieri comunali del Pdl Nello Pergolizzi e Giuseppe Melazzo, ormai -terribile coppia- di Palazzo Zanca, che trattando ancora una volta le questioni inerenti lo Stretto, l’attraversamento e ciò che vi gravita attorno, stavolta toccano un punto mai sfiorato in precedenza da altri: la posizione del presidente dell’Autorità portuale Dario Lo Bosco (nella foto).

Quest’ultimo, scrivono i due in una proposta di delibera presentata oggi, risulta essere Consigliere di Amministrazione di Rete Ferroviaria Italiana S.P.A., Società armatrice all’interno del Porto di Messina. A sua volta Rfi detiene il 50% del capitale sociale della Network Terminali Siciliani S.P.A., la quale ha come oggetto sociale la realizzazione e la gestione del “Centro Intermodale di Catania Bicocca,- dove l’obiettivo dei soci fondatori (Rfi e Società degli Interporti Siciliani) è quello di portare a sintesi attraverso tale veicolo societario, in un’unica infrastruttura integrata, asset, progetti di sviluppo e servizi che attualmente interessano e/o sono previsti nell’area interportuale di Catania Bicocca.

Ma Pergolizzi e Melazzo entrano ancora di più nel dettaglio: «La società, costituita il 23 febbraio 2007, ha fra i suoi principali compiti statutari: l’elaborazione di un progetto finalizzato alla realizzazione del “Centro Intermodale Catania Bicocca- e delle ulteriori infrastrutture al servizio dell’intermodalità in tale ambito; la gestione e lo sviluppo dei servizi terminalistici, anche ai sensi della normativa vigente e futura in materia, già presenti, ovvero da sviluppare, nell’ambito del “Centro Intermodale Catania Bicocca-; lo sviluppo delle opportunità offerte dal trasporto combinato e intermodale strada-rotaia e dal combinato marittimo».

Secondo i due consiglieri «gli obbiettivi perseguiti dalla suddetta società appaiono, sotto il profilo strategico ed economico, in palese antagonismo e concorrenza con quelli che deve perseguire l’Autorità Portuale di Messina, nell’interesse della città». A questo va aggiunto che Rfi detiene, al tempo stesso, il 33,33% del capitale sociale della Terminal Tremestieri S.P.A. ed il 13% della Stretto di Messina S.p.a. «Per altro verso – aggiungono Pergolizzi e Melazzo – ormai da tempo è evidente il progressivo e costante disimpegno di R.F.I. dalla città di Messina e dall’area dello Stretto, tanto che è di questi giorni la decisione di trasferire il luogo di ufficio di iscrizione delle unità navali dalla Direzione Marittima di Reggio Calabria a quella di Catania».

Nella proposta di deliberazione si ricorda che «il presidente dell’Autorità Portuale ha compiti di diretta attuazione con riguardo al rilascio delle concessioni demaniali, alle autorizzazioni allo svolgimento delle operazioni portuali, al controllo delle stessa e delle relative tariffe» e che «proprio la problematica delle concessioni in scadenza nell’area dello Stretto assume, in questa fase storica, una valenza decisiva per il futuro sviluppo della città di Messina». Dunque «l’Autorità Portuale dovrebbe in ogni caso vigilare perché le attività imprenditoriali nel porto vengano svolte assicurando fra le imprese il massimo della leale concorrenza e della parità di trattamento, ma al contempo una lineare programmazione che tuteli gli interessi della Città di Messina, la effettiva concorrenza nell’area dello Stretto, prescindendo da logiche che in astratto potrebbero portare a tenere in considerazione anche le linee strategiche di RFI riguardo al “Centro Intermodale di Catania Bicocca».

Ma si legge ancora: «La normativa vigente assegna la facoltà al Presidente della Regione Siciliana di indicare una terna di candidati per la nomina a presidente dell’Autorità Portuale caratterizzata da una “massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia, dei trasporti e portuale-. Il Consiglio di Stato nel rispondere in data 18 Febbraio 2004 ad un quesito formulato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti rendeva articolato parere sull’incompatibilità tra l’incarico di Presidente dell’Autorità Portuale ed altre attività professionali connesse con il settore portuale e trasportistico, una risposta che, come risulta anche dagli atti parlamentari, “implica la soluzione di una delicata questione che può presentare caratteri di generalità,- affermando così in modo esplicito, la valenza del parere reso anche ai fini valutativi di eventuali futuri ed analoghi casi di potenziale conflitto di interessi». Secondo Pergolizzi e Melazzo, «difficilmente l’attuale presidente dell’Autorità Portuale di Messina potrebbe garantire, in linea astratta e di principio, il requisito di massima imparzialità, considerato il potenziale conflitto di interessi tra le cariche ricoperte».

La proposta deliberativa dei due consiglieri comunali è una vera -bomba-: «Tale nomina – scrivono – avvenuta non di concerto con gli enti pubblici coinvolti, non risponde in ogni caso ai principi di opportunità. E’ necessario assumere urgenti informazioni in merito alle linee programmatiche che intendono assumere l’Autorità Portuale e RFI nelle aree portuali di Messina anche in relazione da una lato al nascente concorrente “Centro Intermodale Catania Bicocca- e delle ulteriori infrastrutture al servizio dell’intermodalità in tale ambito e dall’altro al graduale disimpegno di Rfi dalla Città di Messina e dall’area dello Stretto».

La proposta di indirizzo politico alla giunta comunale è quella, dunque, di porre in essere «tutte le iniziative più opportune per l’approfondimento delle problematiche sopra esposte inerenti la corretta gestione delle aree portuali della Città di Messina anche in relazione al graduale disimpegno di Rfi. dalla città di Messina e dall’area dello Stretto, dei rapporti tra il Comune di Messina, l’Autorità Portuale di Messina e Rfi nell’ottica di una opportuna programmazione anche in relazione al nascente concorrente “Centro Intermodale Catania Bicocca-». Viene anche chiesta la convocazione di una «conferenza dei servizi con i soggetti interessati alle problematiche evidenziate» e che l’amministrazione «assuma ogni più opportuna, ulteriore, iniziativa»

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