«E le Amministrazioni?» si chiede Ialacqua
Sono in gioco posti di lavoro, ma anche un altro pezzo di storia della città. Il circolo -Peppino Impastato-, del Partito della Rifondazione comunista di Messina, aderisce alla petizione promossa dai lavoratori della -Molini Gazzi-, che chiede non soltanto la salvaguardia del posto di lavoro di 27 lavoratori ma anche la sopravvivenza di un pezzo importante dell’economia e della storia della nostra città. «Dalla -Sanderson- alla -Smeb-, dalla -Garibaldi- alla -Molini Gazzi- – si legge in un comunicato di ieri, a firma del segretario Daniele Ialacqua (nella foto)-, sono tante, troppe, le aziende messinesi che hanno già chiuso o sono in crisi. È un dovere di tutta la comunità messinese intervenire per evitare l’ennesimo grave colpo ad uno dei simboli dell’operosità dei messinesi e delle vocazioni economiche del nostro territorio.»
«È ben strano – continua il comunicato – che di fronte a tale crisi le amministrazioni del Comune di Messina e della Provincia preferiscano dividersi al loro interno sulla spartizione degli assessorati, piuttosto che impegnarsi da subito sui temi scottanti della disoccupazione, del precariato, del sostegno alle attività economiche del territorio, utilizzando magari i tanto vantati e privilegiati rapporti con il governo regionale e nazionale.»
Il riferimento è alla non lunga vicenda dell’attribuzione delle nomine assessoriali, al Comune quanto alla Provincia, ma anche alle recentissime critiche di Mpa e Udc sulla linea spartitoria del presidente Nanni Ricevuto nella composizione della Giunta provinciale.
«Ma il principale obiettivo che si poneva la Giunta comunale – si conclude il comunicato – non era quello -di restaurare un clima di fiducia e restituire ai messinesi l’orgoglio dell’appartenenza-, come si legge nel cosiddetto Documento programmatico (ma che ha di programmatico?) esitato qualche giorno fa dalla giunta Buzzanca? La campagna elettorale è finita ed ora tocca governare, se si è in grado di farlo!»
Nella photogallery il servizio di Dino Sturiale sulla protesta simbolica dei lavoratori
