Il punto sul Ponte e l'ennesimo annuncio: avvio dei lavori a fine 2011. Stabilità di governo permettendo

Il punto sul Ponte e l’ennesimo annuncio: avvio dei lavori a fine 2011. Stabilità di governo permettendo

Il punto sul Ponte e l’ennesimo annuncio: avvio dei lavori a fine 2011. Stabilità di governo permettendo

venerdì 19 Novembre 2010 - 12:34

L’amministratore delegato della “Stretto di Messina” ha incontrato il sindaco Buzzanca: a giorni protocollo con le Università delle città dello Stretto. Il progetto definitivo sarà completato prima di Natale

Annuncio dopo annuncio, registriamo l’ennesimo: a fine 2011 partiranno i lavori per il Ponte sullo Stretto. A dirlo Pietro Ciucci, amministratore delegato della “Stretto di Messina”, che stamani ha incontrato il sindaco Giuseppe Buzzanca a Palazzo Zanca per fare il punto della situazione. Il progetto definitivo, ha spiegato Ciucci, verrà ultimato prima di Natale, presumibilmente entro il 20 dicembre, anche se Eurolink ha già consegnato oltre il 50 per cento degli oltre 8 mila elaborati previsti. Il prossimo step, dunque, sarà l’approvazione da parte del Cipe per la legge obiettivo, passaggio propedeutico alla dichiarazione di pubblica utilità e dunque alla delicatissima fase degli espropri, «per la quale – hanno detto all’unisono Buzzanca e Ciucci – punteremo ad avere la collaborazione piena dei cittadini». C’è una grande incognita, però, che Ciucci minimizza ma che è concreta: la stabilità politica del governo nazionale. Il passaggio al Cipe è previsto per aprile 2011, quando non si sa che tipo di governo ci sarà a Roma. «Escludo che un governo possa fermare tutto, considerando che è un’opera in fase di realizzazione», dice Ciucci. Lo esclude lui, ma non si può escludere in linea teorica che un eventuale nuovo governo, di colore politico diverso da quello attuale e con idee diametralmente opposte sul progetto Ponte, possa dare uno stop all’opera. «Ma in quel caso – frena Ciucci – ci si dovrebbe prendere la responsabilità di pagare grosse penali». Quanto grosse? «Il 5 per cento dei quattro quinti dell’intero importo». Tradotto in cifre, se fa fede l’importo annunciato di 6,5 milioni, significherebbero circa 260 milioni di euro. «Ma il problema non sussiste – dice sornione Buzzanca – il governo non cadrà».

Passando ai contenuti dell’incontro di oggi, Buzzanca e Ciucci hanno confermato che da qui a qualche giorno si concretizzerà la collaborazione con le Università di Messina e Reggio Calabria. «Un passaggio fondamentale – ha sottolineato il sindaco – per la formazione di quelle figure professionali necessarie ai lavori. C’è comunità d’intenti sull’importanza di coinvolgere le professionalità del territorio, pur riconoscendo piena autonomia alla Stretto di Messina. La settimana prossima, comunque, avremo un nuovo incontro a Roma per ulteriori dettagli». Ciucci fa il punto sulle scadenze principali: 20 dicembre progetto definitivo, aprile 2011 approvazione di legge obiettivo al Cipe, nel frattempo ci vorranno due mesi di tempo perché i tecnici della Stretto esaminino e verifichino gli elaborati di Eurolink, quindi a fine 2011 l’apertura dei cantieri. «La rapida esecuzione dell’opera – ha evidenziato Ciucci – dipende in gran parte dalla qualità della progettazione, perciò questa fase è determinante». I sondaggi con le ormai famose trivelle sono quasi ultimati («siamo ormai al 95 per cento»), mentre prosegue il monitoraggio ambientale, i cui dati, ha detto Ciucci, saranno messi a disposizione di tutti sul sito web della Stretto.

L’ad della società del Ponte ha inteso rispondere anche alla lettera aperta del presidente dell’Ordine degli ingegneri Santi Trovato: «Intanto voglio dire che abbiamo operato nel pieno rispetto delle leggi. Inoltre, il sistema Ponte ha già coinvolto diversi professionisti locali, alcune decine, con una scelta effettuata secondo i criteri solitamente utilizzati e che rispondono a standard di qualità». Ciucci non vuol più sentire parlare di “storno” dei fondi del Ponte per altre destinazioni, come la messa in sicurezza del territorio: «Non siamo più in questa fase, non sono le risorse del Ponte che possono essere utilizzate per affrontare il dissesto idrogeologico, problema che conosco bene essendo anche presidente dell’Anas. Siamo nella fase in cui bisogna pensare a come e quando fare il Ponte, non “se” farlo».

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