Rifiuti d'oro

Rifiuti d’oro

Redazione

Rifiuti d’oro

venerdì 23 Maggio 2008 - 22:36

La -Napoli-cassonetto-: tra lauti stipendi e camorra

Distratti da questa Inter che, cancellando amari ricordi e zittendo tantissimi gufi, va a vincere lo scudetto all’ultima giornata di campionato e completamente rapiti dalla diretta mediatica del finale dello psicodramma di Cogne, forse, per una volta, non avremmo sentito la mancanza delle polemiche politiche che ininterrottamente da qualche decennio animano la nostra democrazia parlamentare. Del resto, dopo la strabiliante vittoria del Popolo della libertà e la scomparsa della sinistra radicale, sembra che in Italia sia scoppiata la pace. Berlusconi non dà più del comunista a nessuno e Veltroni non perde occasione per difendere il Cavaliere dalle accuse che gli vengono mosse da Di Pietro. I leader dei due maggiori schieramenti politici vanno infatti d’amore e d’accordo, quasi su tutto. Casini sembra essersi invece ormai rassegnato al suo nuovo ruolo di attore non-protagonista ed anche Fini, capito che l’uomo che lo ha svincolato dal neofascismo (Berlusconi) non gli allenterà mai la corda tanto da permettergli di sopravanzarlo, ha di buon grado accettato una posizione di primo piano in Parlamento, seppur priva di reale potere. Del resto se Bertinotti per sedere sullo scranno più alto di Montecitorio accettò volentieri di togliere dal suo vocabolario le parole “abrogazione- “legge- “Biagi-, l’uomo di Fiuggi a maggior ragione può godersi la sua Presidenza alla Camera senza rimorsi, visto che il suo passato l’ha sapientemente rinnegato tanti anni or sono.

Eppure, nonostante questo trionfo di moderazione che dovrebbe relegare il “tifo- partitico post-elettorale all’ultimo posto fra gli impulsi naturali della gente, il Paese continua ad aggrapparsi alla politica. Ancor più di prima. E questa volta i cittadini seguono con smanioso interesse le vicende politiche non per distrarsi dai problemi di tutti i giorni ma, al contrario, spinti proprio da quei problemi. Non è la solita ricerca di una valvola di sfogo come reazione al carovita che di anno in anno, di governo in governo, non fa altro che aumentare, quanto piuttosto una disperata pretesa a che la politica trovi adeguate soluzioni ai problemi di sempre. Perché adesso questi ultimi si sono aggravati in maniera gigantesca. Napoli è sommersa dalla spazzatura e non da oggi, o da ieri, ma da almeno 2 anni! E la situazione non accenna a migliorare, piuttosto peggiora di giorno in giorno, di settimana in settimana, di mese in mese. La gente è esasperata e ovviamente spera in Berlusconi e nello stesso Veltroni che sembra voler condividere le responsabilità del Cavaliere.

Così vengono immediatamente varati dal primo Cdm alcuni provvedimenti che mostrano fermezza e chiarezza d’intenti: previsto il carcere fino a 5 anni per chi promuove disordini contro la realizzazione delle discariche e, poi, il ritorno di Guido Bertolaso, questa volta come sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’emergenza rifiuti. Due soluzioni che perfino il “governo ombra- del Pd considera valide.

Però la cosa più rassicurante per tutti i napoletani è sapere che i primi a congratularsi con il Governo sono stati il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino e il Governatore della Campania, Antonio Bassolino. Insomma, due personaggi che da anni vigilano sulla “munnezza- della città partenopea e dunque di esperienza ne hanno da vendere. Soprattutto Bassolino, già Commissario speciale per l’emergenza rifiuti tra il 2001 e il 2004, che oggi si accontenta del suo meritato lauto stipendio di Presidente della Regione (pagato dai cittadini) e riposa nella sua spaziosa villa lontano dai rifiuti, protetto dalla sua personale e costosa scorta.

Fuori pericolo il Governatore, a pagare per lui saranno i cittadini disperati, quelli con la “munnezza- dentro casa, senza villa né scorta né lavoro. Rischieranno fino a 5 anni di carcere se solo oseranno protestare. E oseranno, perché non capiranno (e per questo non lo accetteranno) il castigo delle discariche per loro, mentre i responsabili del disastro rimangono incollati alle loro poltrone, intoccabili.

E ci sarà anche la camorra a creare disordini. Quella camorra che lo Stato disconosceva fino a qualche anno fa, prima della faide interne ad essa. Quella camorra che aumentava indisturbata il suo potere nei quartieri periferici di Napoli, senza che le Istituzioni tendessero una mano a quei cittadini che seppur abitanti in quei ghetti desideravano un’altra vita per sé e per i propri figli. Lì lo Stato non si è fatto mai vedere.

Quella camorra che si fa forte quando lo Stato, non avendo mai preteso il rispetto della legge (di una qualsiasi legge!), ha poi bisogno di inventarsi provvedimenti iper-repressivi per lasciar intendere a cittadini e criminalità che questa volta fa sul serio.

Quella camorra che durante tutti questi anni di governo Bassolino si è arricchita, senza che nessuno si chiedesse mai (né si chiede ora) se il Presidente della Regione Campania versasse in dolo o colpa quando i camorristi facevano affari d’oro e la spazzatura riempiva il territorio campano.

Possibile che venga additato come mafioso Schifani per la “Sicula Brokers- e nessuno si faccia domande riguardo l’operato di Bassolino? Possibile che nessuno si chieda come ha fatto la camorra ad infiltrarsi così bene, arrivando a gestire quasi in prima persona lo “smaltimento- dei rifiuti in Campania, senza che per 15 anni la politica, e soprattutto Bassolino, se ne accorgesse?

Possibile che nessuno si chieda perché Bassolino non sia stato espulso dal Pd prima delle elezioni?

Porsi certi interrogativi e attribuire certe responsabilità potrebbe rompere quel clima sereno e -moderato- che Pdl e Pd sono finalmente riusciti a instaurare in Parlamento. Meglio dunque tacere. E nelle stanze del potere qualcuno, quasi a voler scacciar via gli ultimi scrupoli, mormora: -Del resto l’omertà non ha mai ucciso nessuno-

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