Sfumano gli 11 milioni della Regione per l’Atm: “fatale” il ritiro del maxi emendamento alla Finanziaria

Sfumano gli 11 milioni della Regione per l’Atm: “fatale” il ritiro del maxi emendamento alla Finanziaria

Sfumano gli 11 milioni della Regione per l’Atm: “fatale” il ritiro del maxi emendamento alla Finanziaria

domenica 01 Maggio 2011 - 22:06

Salta il megarimborso all’Azienda trasporti annunciato appena quattro giorni fa dal sindaco Buzzanca: adesso si spera in un ordine del giorno

L’annuncio del sindaco Giuseppe Buzzanca è rimasto tale. E’ stato fin troppo ottimista il primo cittadino quattro giorni fa, nelle vesti di parlamentare regionale, nel comunicare “urbi et orbi” che la Regione avrebbe finalmente rimborsato 11 milioni di euro all’Atm per il chilometraggio percorso dal 2003 al 2008 dalla tramvia. Proprio il parlamento regionale, infatti, ha registrato l’affossamento di questa boccata d’ossigeno, con il ritiro del maxi emendamento del Governo che se da una parte ha consentito di approvare la Finanziaria in tempi utili, ossia entro il 30 aprile, dall’altra ha azzerato molte aspettative. Tra queste quelle di Buzzanca, che il 28 aprile scorso, quando si stava ancora svolgendo la commissione Bilancio, aveva annunciato: «E’ stato trovato all’unanimità in sede di commissione Bilancio, l’accordo per la soluzione dell’annoso problema degli arretrati che la Regione siciliana doveva all’Atm di Messina». Soluzione che si sarebbe dovuta manifestare in cinque rate annue da poco più di 2 milioni a partire dal 2011. Nulla di fatto, invece, per l’ennesima cattiva notizia nei confronti di un’Azienda trasporti alla quale, se ci si passa l’espressione, non ne va bene una. Poco cambierà nell’ottica del Piano che l’Amministrazione Buzzanca ha varato nelle settimane scorse e che prevede, lo ricordiamo, come primo passaggio la messa in liquidazione dell’Atm da parte del consiglio comunale. Obiettivo finale, nel giro di due anni, la creazione di uno o più soggetti giuridici che dovranno nascere dalle ceneri dell’Atm e gestire il “nuovo” trasporto pubblico locale.

Rimane l’amarezza per la mancata risoluzione di un problema che si trascina dal 2003, anno di entrata in funzione della tramvia a Messina. Un problema per cui non sono esenti da colpe, tutt’altro, tutti i parlamentari regionali che si sono susseguiti in questi anni. Possibile mai, ci si chiede, che solo quest’anno ci si sia posti la questione? Possibile che a nessuno sia venuto in mente, dopo il 2003, di apportare una mera modifica formale alle leggi regionali per riconoscere il chilometraggio del tram a Messina, come avvenuto, ad esempio, per la funivia a Erice? Possibile che la politica messinese non sia mai capace di fare lobby nell’interesse, ogni tanto, della città? Possibile. Anche perché è esattamente ciò che è avvenuto.

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