Lettera aperta rivolta ai candidati premier e scritta dai rappresentanti delle federazioni territoriali dei trasporti Pino Foti (FILT CGIL), Enzo Testa (FIT CISL), Giuseppe Lotronto (UILT) e Mariano Massaro (Or.SA), con la richiesta di assumere un impegno prioritario nell’agenda del prossimo Governo affinchè venga garantita la continuità territoriale nell’isola, facendo recuperare al gruppo FS i suoi originari connotati di Vettore pubblico.
-I cittadini messinesi e siciliani hanno di recente avuto l’ennesima drammatica ed evidente dimostrazione del disimpegno di Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia dall’area dello stretto -si legge nella missiva- a seguito di un banale incidente occorso alla nave traghetto ‘Sibari’, a seguito del quale gran parte dei treni a lunga percorrenza da e per la Sicilia sono stati e sono a tutt’oggi limitati alle stazioni di Messina e V.S.Giovanni-.
I quattro rappresentanti sottolineano come sia paradossale che RFI, vettore di trasporto pubblico, possa d’imperio vincolare il diritto di mobilità dei cittadini a logiche di risparmio sulla qualità del servizio. Da tempo le Organizzazioni Sindacali hanno denunciato come la mancanza di un serio e preciso piano industriale di FS sullo stretto di Messina nasconda una precisa volontà del gruppo di abbandonare l’intera area, con il rischio di pregiudicare in maniera irreversibile gli attuali assetti occupazionali, ma anche le possibilità di sviluppo economico e sociale.
-E’ drammaticamente chiaro come la Società Trenitalia, che da tempo ha già ridotto notevolmente l’offerta commerciale in Sicilia con la soppressione di numerosi treni a lunga percorrenza, nonostante l’erogazione di 104mln di euro nella recente finanziaria, sia intenzionata a cogliere le presente carenze di RFi Bluvia come occasione per porre in essere l’interruzione totale del Traghettamento Passeggeri, negando il sancito diritto universale alla mobilità-.
