Sinistra senza candidati: Previti dice no alla presidenza della Provincia, Mantineo rinuncia alla corsa a Palazzo Zanca

Sinistra senza candidati: Previti dice no alla presidenza della Provincia, Mantineo rinuncia alla corsa a Palazzo Zanca

Redazione

Sinistra senza candidati: Previti dice no alla presidenza della Provincia, Mantineo rinuncia alla corsa a Palazzo Zanca

lunedì 05 Maggio 2008 - 14:16

Il capogruppo a Palazzo dei Leoni: «Non mi candido nemmeno come consigliere, una scelta di vita». Il presidente del Cesv: «Sarebbero state più opportune le primarie».

Acque agitate a sinistra. E’ stata proposta la candidatura alla presidenza della Provincia all’attuale capogruppo del Prc Giuseppe Previti, il quale non solo ha rifiutato, ma ha ufficializzato una decisione presa in realtà diversi mesi fa: «Mi prendo una pausa, non mi ricandido nè alla Provincia nè al Comune. La mia è una scelta di vita». Dopo cinque anni di strenua opposizione, dunque, Previti lascia, anche se ci tiene a sottolineare che «rimango iscritto al partito». Non è un addio qualunque, ed è l’ennesimo segnale di un momento delicato all’interno della sinistra messinese e in particolare di Rifondazione comunista, dopo la spaccatura dei giorni scorsi sulla scelta da compiere per le amministrative (con Genovese o da soli) e il botta e risposta -mediatico- tra Alfredo Crupi e Nino Urso Tringali. «Non mi piace il clima che si respira – osserva amaro Previti – è una città -velenosetta-, e nella palude non ci vivo bene».

Ad agitare ulteriormente le acque una voce che è rimbalzata in città per tutta la mattinata: Nino Mantineo, presidente del Cesv, avrebbe rinunciato alla candidatura a sindaco che aveva visto concordi Prc, Pdci, la Rete di Ecologia sociale e i movimenti in appoggio ad Ansaldo Patti. Contattato telefonicamente, in un primo momento Mantineo non conferma né smentisce: «Non si può parlare di candidatura ritirata perché non è mai stata presentata. C’è un ragionamento in corso, con la proposta che mi è stata fatta». Poi in serata arriva la dichiarazione che ha tutti i crismi della rinuncia: ««La proposta a me avanzata dal partito messinese della Rifondazione comunista – afferma – e sulla quale si è registrata una convergenza del Partito dei comunisti italiani, è stata da me interpretata come un significativo segnale d’apertura da parte dei partiti non solo e non tanto verso la mia persona, quanto nei confronti del mondo delle associazioni e della società civile. Un mondo nel quale sono da anni impegnato. Una volta ricevuta questa proposta a candidarmi come sindaco di Messina, nelle prossime amministrative, mi sono quindi preoccupato di constatare le reali possibilità di un’ampia aggregazione di forze politiche e sociali che potessero proporsi alle donne e agli uomini della nostra città, al di là degli steccati ideologici e della logica degli schieramenti. E’ stato quindi per me fondamentale riflettere sulla possibilità di un reale coinvolgimento in questo percorso politico da parte di gruppi, associazioni e movimenti. Tutte realtà che, pur disaffezionandosi in questi anni alla politica attiva, e ad alcune scelte e prassi amministrative, hanno rilevato come il momento difficile che vive Messina richieda uno sforzo necessario per riflettere insieme e per giungere a un reale coinvolgimento di tutti. Così, avvertendo come essenziale un rinnovamento nel metodo di governo, nella pratica e gestione della cosa pubblica, nella trasparenza amministrativa e nel rigore etico, da richiedere nelle responsabilità amministrative medesime, si valuta come necessario l’apporto della società civile per contribuire, con uomini e donne competenti e responsabili, a promuovere idee, valori, e progetti sociali nei territori e nel segno dei diritti civili al lavoro, all’abitazione e alla qualità della vita. Diritti e progetti da rendere effettivi con il concorso dei partiti che si richiamano alla tradizione nobile e rispettosa della sinistra storica in Italia».

«Tuttavia – prosegue Mantineo – dato che questa proposta giunge in un momento in cui i tempi stretti della competizione elettorale rischiano di impedire un’adeguata partecipazione e un adeguato coinvolgimento della società civile, non vorrei assumermi una responsabilità in bianco verso quelle realtà associative e della società civile di cui mi onoro di fare parte. Nel ringraziare i partiti e i loro dirigenti, che mi hanno rivolto l’invito a un impegno personale e diretto come candidato a sindaco, sento pure l’esigenza di rivolgere un forte invito alle forze politiche della Sinistra e del Centro affinché perseguano con maggiore forza la strada del rinnovamento e della coerenza politica ed etica, nel segno della partecipazione da parte della cittadinanza. Penso, ad esempio, a strumenti partecipativi come quelli delle primarie, che più opportunamente avrebbero dovuto ispirare l’avvio di un percorso per scegliere i candidati a sindaco e alla Provincia, e per favorire un reale coinvolgimento nell’avvio di programmi che diano risposte ai problemi e alle emergenze della nostra città. Di certo – conclude il presidente del Cesv – il mio impegno continua, a favore di un rinnovamento profondo della politica a Messina».

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