La solita lenta burocrazia: che fine ha fatto l’Ufficio Difesa del Suolo?

La solita lenta burocrazia: che fine ha fatto l’Ufficio Difesa del Suolo?

Redazione

La solita lenta burocrazia: che fine ha fatto l’Ufficio Difesa del Suolo?

mercoledì 15 Dicembre 2010 - 09:39

Gaetano Gennaro (Pd) ne aveva proposto l’istituzione, che poi è avvenuta il 30 settembre scorso. Ma l’ufficio, difatto, ancora non esiste: perché?

Passano i mesi, le delibere e i temporali, ma del tanto invocato Ufficio Difesa del Suolo non c’è ancora traccia. L’approvazione della delibera che ne chiedeva l’istituzione risale addirittura al 4 marzo scorso. In quell’occasione l’aula, in particolare, decideva di «dare mandato all’amministrazione comunale di avviare l’iter amministrativo necessario ad istituire l’Ufficio (o Servizio) Difesa del Suolo del Comune di Messina, al fine di dotare l’ente locale di una struttura organizzativa stabile e autonoma, in grado di assicurare una gestione efficiente ed efficace che consenta l’elaborazione di progetti per il governo e la gestione del territorio, per la tutela e la bonifica ambientale, per la valutazione della compatibilità tecnico-ambientale delle opere da realizzare sul territorio comunale». Con tempi elefantiaci, solo il 30 settembre scorso la giunta ha preso atto della delibera del consiglio comunale, istituendo l’ufficio, stabilendo che dovesse rientrare nell’alveo dello staff di Protezione civile.

Tutto risolto? Non proprio, perché nei fatti l’ufficio Difesa del suolo ancora non c’è. Si dice che possa essere il geologo Carmelo Gioè a venire nominato come responsabile, ma siamo, appunto, alla fase dei si dice. Atti scritti, al momento, non ce ne sono. Logico che chieda lumi Gaetano Gennaro, consigliere comunale del Pd, che quella famosa delibera del 3 marzo l’aveva proposta mesi prima. «Quella determinazione del Consiglio – dice – è scaturita anche dalla presa di coscienza della necessità di attrezzare adeguatamente la struttura organizzativa degli uffici e dei servizi comunali con un organismo interno in grado di svolgere specifiche attività sul territorio, quali ad esempio il supporto per lo svolgimento dei compiti previsti in materia di difesa del suolo; la predisposizione e la progettazione d’interventi specifici sul territorio; la gestione dell’attività di progettazione per l’accesso e il reperimento delle risorse finanziarie extra comunali; l’assistenza per la progettazione delle attività di pianificazione, di riqualificazione urbanistica, di risanamento, di protezione civile e di bonifica ambientale».

«Messina – ricorda Gennaro – è una delle città siciliane maggiormente sottoposte al rischio del dissesto idrogeologico, così come testimoniano i tragici fatti legati all’alluvione dell’1 ottobre 2009, e il corretto funzionamento dell’Ufficio Difesa del Suolo consentirebbe all’ente comunale di dare adeguate risposte alle variegate esigenze inerenti la salvaguardia e la tutela del territorio cittadino, in modo da garantire maggiori standard di sicurezza territoriale e sociale». Ma a che punto siamo? «In che modo – si chiede Gennaro – è organizzata la struttura interna dell’ufficio? Quante unità di personale vi sono destinate? Quali figure sono inserite all’interno della struttura organizzativa e con quali mansioni? Quanti fondi sono stati destinati per il funzionamento dell’ufficio? In che modo sono distribuite le risorse economiche? Quali somme sono state già spese nell’anno in corso? Vi sono ancora somme residue, relative ai bilanci degli anni passati, per il funzionamento e l’organizzazione dell’Ufficio Difesa del Suolo? Se no, in che modo sono stati impiegati? Quali somme saranno previste per il prossimo esercizio di previsione? Quali e quanti progetti sono già in atto? Quali e quanti progetti sono previsti per l’anno 2011?». Ma soprattutto: «Quali sono le motivazioni che hanno impedito o impediscono tuttora l’applicazione di quanto previsto dalla delibera di giunta del 30 settembre scorso?». In poche parole: che fine ha fatto l’Ufficio Difesa del Suolo?

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